BirdmenCinema

“Cinema Novo”, di Eryk Rocha: a Roma la prima proiezione italiana

Lunedì 5 marzo, presso il Cinema Apollo 11 di Roma, si è tenuta la proiezione del film documentario Cinema Novo di Eryk Rocha, vincitore del Premio L’oeil d’or al 69° Festival di Cannes. La proiezione è stata anticipata da una tavola rotonda alla presenza di Pedro Armocida, Adriano Aprà, Bruno Torri, Giacomo Ravesi e Paolo Minuto.

Come ha ribadito l’autore al termine della proiezione, in collegamento via Skype, “Cinema Novo non è un film sul Cinema Novo, ma un film con e attraverso di esso”. Del resto, l’anima e l’intento del film sono chiari fin dalle prime folgoranti immagini: proseguire la riflessione sul rapporto tra etica ed estetica alla base del Cinema Novo, attraverso gli stessi linguaggi del grande movimento cinematografico brasiliano.

cinema novo 2Per il suo ultimo lavoro, Eryk Rocha si è affidato alla formula del critofilm, operazione critica condotta attraverso il linguaggio cinematografico. A sollecitarlo, l’amore per la grande stagione del Cinema Novo, movimento cinematografico nato intorno al 1962 in Brasile e proiettato verso una ricerca linguistica rivoluzionaria, in aperta opposizione a un cinema reazionario, addomesticante, di ascendenza hollywoodiana. Il cinema che mostrò un Brasile inedito, quello del Nordeste e del sertão, dominato da fame e violenza, sporco, brutale, oscuro e al tempo stesso vitalissimo, come i cineasti che ne espressero la poetica, tra i quali Glauber Rocha, padre di Eryk e uno dei massimi esponenti e teorici della nuovelle vague brasiliana. Eryk Rocha lascia che siano le innumerevoli immagini raccolte, frammenti di film, filmati di repertorio, interviste a entrare in dialogo tra loro, rivitalizzandole attraverso la forza del montaggio eisensteiniano. Un’operazione densa, sovente di impatto ermetico, volta a produrre una dialettica continua tra i materiali letteralmente messi in moto, forte anche del lavoro condotto sul sonoro. Le parole dei registi del Cinema Novo, Nelson Pereira dos Santos, Glauber Rocha, Ruy Guerra, Gustavo Dhal per citarne alcuni, si alternano tra testimonianze frontali di più facile leggibilità e frammenti rimescolati in continua interazione con flash visivi, il tutto a comporre una partitura ritmica e lirica concepita come cinema in progressione.

cinema-novo 3

Condensati in un’ora e mezza di studiate rapsodie audiovisive, emergono gli assi di un movimento nato sotto il proposito di una strettissima connessione tra estetica e politica, ma libero da una codificazione stilistica. Ogni autore fu portatore di un suo modo di fare cinema e il Cinema Novo nacque e si sviluppò proprio grazie alla varietà e allo scambio tra stili differenti. Nel film di Rocha, lirismo visionario, i debiti dichiarati verso Eisenstein e il neorealismo, la compresenza di sacro e profano, la violenza espressiva e contenutistica, l’entusiasmo utopico si ritrovano moltiplicati da occhi differenti e parti di un unico progetto in atto. I titoli di coda, formati dai tanti cartelli introduttivi dei vari film, con la dicitura “diretto da…”, non sono solo un commosso omaggio a quella stagione cinematografica. Sono piuttosto un chiaro modo di cogliere lo spirito del Cinema Novo come esperienza collettiva, lettura incessante della realtà condotta da molteplici sguardi autoriali. Un cinema nuovo appunto, perché “il nuovo”, come ha detto Eryk Rocha, “è eterno”.

Cinema Novo è in sala dal 5 marzo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *