Attualità

Omofobi, a volte ritornano. E neanche Pavia, con le sue violenze, è estranea al problema

di Matteo Miglietta

 

L’accettazione di quello che dai più è considerato “diverso” deve rimanere un’aspirazione e un obiettivo costante, anche se si pensa di aver raggiunto il punto d’arrivo. Quando però si verificano violenze verso questi “diversi”, quando l’indifferenza si trasforma in insofferenza, allora è il momento di fermarsi a riflettere, per capire cosa sta andando storto e cercare di trovare una soluzione. Tutti ricordano quanto fu difficile l’estate scorsa per il mondo omosessule, in particolare per i ragazzi romani, che hanno subito diverse aggressioni da parte di esaltati omofobi, ripetutesi in diverse occasioni durante i mesi a causa del clima teso, che si era poi creato in città.
Oggi, alle porte di una nuova estate, bisogna tenere la guardia più alta che mai, prova ne sono gli episodi “spiacevoli” verificatisi anche nella nostra Pavia. Martedì 13 aprile, infatti, è stata una giornata decisamente importante per il mondo omosessuale pavese, che ha prima organizzato in Piazza Vittoria una singolare forma di sit-in: è stata ribattezzata “kiss-in” perché tutte le coppie presenti si sono baciate contemporaneamente sotto lo slogan “in amore si è tutti uguali, ciascuno è diverso”. Poi, in aula del ‘400, la seconda serata del ciclo di conferenze “Stop all’omofobia” organizzato dall’UDU, in collaborazione con Comingout e il Circolo culturale Cairoli, ha mantenuto alta l’attenzione sull’argomento. Ebbene, proprio quella stessa sera dopo mezzanotte, durante la serata “Gay friendly” al bar Dublino, due trentenni hanno aggredito Giuseppe Polizzi, tesoriere dell’Arcigay di Pavia, e riempito d’insulti a sfondo sessuale Barbara Bassani, vicepresidente di Arcigay, e l’avvocato Stefania Santilli, protagonista della conferenza di poco prima. A quanto pare, i due “buontemponi” non sono riusciti a pensare niente di meglio che calarsi i pantaloni e iniziare a minacciare e deridere i presenti, per poi afferrare al collo a sbattere a terra Giuseppe, che intanto stava cercando di calmare gli animi.
Insomma nemmeno Pavia sembra rimasta immune dall’ondata omofoba che sta travolgendo il nostro Paese, più o meno a partire da quando a Roma, dopo l’insediamento del nuovo sindaco Alemanno, gruppi di esaltati hanno iniziato ad alzare la testa, pensando di essere legittimati nelle loro azioni da un’amministrazione considerata amica. Ma da tempo il problema riguarda tutta Italia in maniera trasversale: l’ultima aggressione di cui si abbia notizia è avvenuta a Bolzano nella notte fra l’8 e il 9 maggio, decisamente lontano dalla capitale.
Persino il governo si è accorto che qualcosa va fatto. Così il Ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, il 9 novembre scorso, ha presentato la prima campagna istituzionale di sensibilizzazione contro l’omofobia e le discriminazioni di genere mai fatta da un governo italiano. Il Ministero ha investito 2 milioni di euro nell’iniziativa, che comprende una serie di opuscoli da distribuire nelle scuole, uno spot radiofonico e uno televisivo, che hanno raccolto molti apprezzamenti da parte della comunità lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans). Apprezzamenti confermati anche dall’onorevole Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay, durante la sua presenza a una delle quattro serate in aula del ‘400 di cui parlavamo prima. «Ricordate che la violenza non è solo quella fisica -ha esordito Grillini-, esiste anche la violenza verbale, ad esempio quando ti dicono che sei contro natura. Combattere l’omofobia significa riportare un po’ d’aria buona in Italia». Peccato che la IV Giornata mondiale contro l’omofobia, celebratasi lo scorso 17 maggio, nel nostro Paese sia passata quasi in sordina.

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