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TEDxUnipv: la prima volta dell’Università di Pavia

Mercoledì 16 maggio 2018 il famoso network di conferenze sulle idee che meritano di essere diffuse, TED, sbarca a Pavia e soprattutto all’università con un nome evocativo già di per sè: TEDxUnipv. Inchiostro, nelle persone di Claudia Agrestino e Antonio Emmanuello, ha incontrato il curatore dell’evento Alberto Clemenzi per qualche domanda. Inoltre seguiremo l’evento con aggiornamenti live a questo indirizzo.

Cosa vi ha spinto a portare TED a Pavia?

TED lo seguo da anni, è un network di conferenze che deve la sua notorietà a questo sito web che è ted.com e ha un canale YouTube dall’altissimo numero di visualizzazioni; la peculiarità di TED è quella di riuscire a condensare in 18 minuti un’idea di valore che possa essere di ispirazione per l’uditorio. Chiaramente mi sono lasciato ispirare da diverse conferenze, ne esistono tantissime su diversi argomenti dalla medicina, all’architettura, alla tecnologia. In particolare, durante il corso di medicina in inglese nei primi due anni la nostra docente, la prof Kantz ha utilizzato dei TEDtalks  per alleggerire le lezioni e darci spunti. Così nella mia mente è tornata in auge questa iniziativa e ho iniziato a informarmi su come funzionano gli eventi TEDx. Ho quindi fatto l’application e dopo tre mesi mi è stata data una risposta positiva e ho così organizzato l’evento. È il primo evento TEDx a Pavia e questo colloca la nostra università all’interno di un network di eventi universitari della stessa natura, in quanto tutte le più grandi università del mondo hanno eventi TEDx; nonostante sia una delle più antiche d’Europa, l’Unipv vuole rimanere al passo con i tempi.

Come è stata l’organizzazione? Ha presentato difficoltà? Avete ricevuto appoggi e sostegno?

Ringraziamo di cuore tutti i partner che hanno collaborato con noi e ci hanno permesso di avere i fondi necessari per essere qui ora. I ragazzi che ci danno una mano concreta, tecnologicamente parlando, con lo streaming e con le riprese, per lavori che richiedono conoscenze specifiche e particolari e strumentazioni professionali molto costose sono circa una trentina. Abbiamo imparato sul campo, ma speriamo venga fuori qualcosa di professionale. L’università è stata il nostro primo partner, ci ha concesso aule e cortili ma anche una parte dei fondi tramite Acersat; il Comune invece ci ha fornito supporto tecnico per la logistica, i permessi e il patrocinio all’iniziativa culturale. A questi si aggiungono tanti sponsor che renderanno più carina la serata.

L’application a TED è stata piuttosto difficoltosa: vogliono sapere in ogni minimo dettaglio la biografia dei curatori, degli organizzatori e anche dei relatori. Il loro marchio è conosciuto in tutto il mondo e vogliono che sia ben rappresentato e difeso. In questo progetto TED ha contribuito in due modi: fornendoci le linee guida, regole da rispettare affinché i video siano uguali in tutto il mondo. Inoltre son stato a New York al quartier generale dove ho ottenuto la licenza per realizzare eventi con più persone. A questo TEDx ci saranno ufficialmente 100 persone, ma in futuro potremmo farlo con più partecipanti.

Qual è stata la risposta del pubblico?

In 4 ore, dalle 00.00 alle 04.00, abbiamo venduto tutti i biglietti e non ce l’aspettavamo assolutamente. Per questo primo evento, TED ha posto il limite di 100 spettatori, a cui se ne aggiungono altri 100 in collegamento streaming dall’aula del ‘400.

Quali sono i canali per seguirvi, sia durante che dopo l’evento?

Lo streaming è in esclusiva per chi seguirà dall’aula 400; sui nostri canali social (Instagram, Twitter e Facebook) pubblicheremo in continuazione, e lo stesso faremo sul nostro sito web. Prossimamente le talk saranno disponibili sul sito TED ufficiale.

Come sarà strutturato l’evento?

TED ha una regola fissa, ed è l’obbligo di mostrare almeno due video dalla libreria dell’organizzazione stessa; ci saranno 7 talk e 8 relatori, in quanto un intervento sarà tenuto da due speaker. Ad aprire l’evento sarà la dottoressa Marta Giuliani, sessuologa, che prenderà la parola con un intervento dal titolo “Il futuro della sessualità: dalla libertà del piacere al piacere di essere liberi; la dottoressa Zambotti, conduttrice di Caterpillar su Rai Radio 2, condurrà l’evento introducendo i relatori e facendogli domande sui loro temi.

Parleremo di autismo con la compositrice Carla Rebora e Anna Maria Bordin ricercatrice e didatta che si occupa di musicoterapia; si passerà quindi all’architettura nei luoghi più ostici con Raul Pantaleo che lavora con Emergency. Si parlerà di linguistica con la professoressa Vera Gheno, sociolinguista e collaboratrice dell’Accademia della Crusca; di biofisica con Giorgio Balocco e il suo “astronauta che veste acqua”; e ancora, Silvia G. Priori, professoressa di cardiologia all’Unipv; e infine sarà il turno di Sandro Rossi, direttore generale del Centro Nazionale di AAndroterapia Oncologia (CNAO) di Pavia. In tutto ciò, cosa essenziale sarà il video, nel senso che se ci saranno problemi o errori dovremo rifare alcune parti per poter garantire gli standard di TED.

L’obiettivo di TED è di essere multidisciplinare, cercando di arricchire il più possibile il pubblico, sul filone della divulgazione tipicamente anglosassone, molto più efficace a livello comunicativo di quella italiana che molto spesso, pur essendo molto ben preparata, cade nei tecnicismi non assolvendo il proprio ruolo informativo. TED ha proprio questo scopo e infatti i nostri relatori hanno seguito un corso tenuto dalla professoressa Kantz che ha cercato di avvicinarli ad un pubblico eterogeneo, un pubblico di non tecnici.

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