BirdmenPentedattilo film Festival

#PFF17 • Confino

Per quest’edizione, Birdmen è media-partner del Pentedattilo film Festival, il festival internazionale di cortometraggi che si svolge a Pentedattilo (Reggio Calabria) dal 7 all’11 dicembre. Ecco le nostre recensioni in anteprima. La Redazione, inoltre, assegnerà il Premio speciale Birdmen al miglior cortometraggio d’animazione e al miglior cortometraggio live action.

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Confino, cortometraggio animato dell’artista palermitano Nico Bonomolo, tradisce tutta la passione per il cinema e il gusto estetico del suo autore, nato giurista e maturato pittore, attivo in vari campi della creatività, tutti legati indissolubilmente alle immagini, e quindi anche al cinema d’animazione, che pratica da autodidatta di lusso.

Sì, di lusso, perché Confino è opera professionale, non solo per i tanti risvolti della trama, omaggio al Cinema, alle sue stelle e al valore dello spettacolo come vera forma di unità nazionale (e globale), ma anche per la scelta delle inquadrature, che trattano l’animazione come live-action, restituendo, anche grazie alla colorazione in scala di grigi, quell’aria di film all’italiana tanto cara all’immaginario del nostro paese.

Sullo sfondo del periodo storico fascista, un artista dello spettacolo delle ombre incappa nel confino politico su un’isoletta poco distante dalla sua città d’origine, da lì, dall’alto del faro che è tenuto a guardare, osserverà la vita delle persone libere e riuscirà, con ingegno, a liberare la propria arte in un omaggio al cinema davvero toccante: le ombre cinesi, infatti, riproducono scene celeberrime del cinema italiano (8½, Il Gattopardo) ed estero, con le “apparizioni” dei personaggi di Buster Keaton, Charlie Chaplin, Murnau e Godard, per citarne alcuni. È, in un certo senso, una piccola storia del cinema, oltre che un momento “magico” all’interno del cortometraggio, perché molte scene di un cinema posteriore sono anticipate a un periodo cui non appartengono, quasi a voler significare un presagio di rinascita, una luce di speranza.

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Ed è proprio la luce a porsi come fonte di rivelazione e liberazione, come anomalia che risveglia un mondo in bianco, ma soprattutto in nero, lo stesso nero che tinge certe camicie. Di nero è vestito anche il protagonista, quando, ormai anziano, torna al faro e ricorda, dando il via alla narrazione, in una circostanza che forse andava approfondita ulteriormente, perché il personaggio incuriosisce ed è un peccato lasciarlo al suo destino. Forse il formato breve non ha permesso questo approfondimento, ma la narrazione, malgrado non riporti nemmeno un dialogo, se non un inserto audio-documentaristico del famoso discorso «Vincere e vinceremo», scorre bene, non annoia e convince nella sua doppia natura storica e magica.

L’uso della colonna sonora, sia originale che non (Bach, Prokofiev), dona grazia e classe e, soprattutto con la parte conclusiva del corto, rende evidente la sintonia tra Bonomolo e il compositore, Gioacchino Balistreri, che bene sa restituire quelle emozioni che ci si aspetta dal filone “Cinema Paradiso” della scena italiana.

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Forse maggiore cura avrebbero meritato i titoli di coda: bella l’idea di inserire i fari dipinti dal Bonomolo pittore, ma la resa grafica del tutto stona molto rispetto all’opera che accompagna; probabilmente un piccolo difetto, ma, data la tendenza generale a curare sempre più i titoli, sarebbe meglio adeguarsi.

Oltre a queste inezie, però, le critiche a Confino sono davvero poche, e sembrano pensarla così anche i molti festival che l’hanno premiato, in Italia e all’estero, a dimostrazione che il “Marchio Italia” e “l’artigianato” italiano vanno sempre molto bene.

Un’opera di questo livello, al Pentedattilo Film Festival, non mancherà di emozionare e far riflettere su quanto siano importanti l’Arte, lo Spettacolo, il Cinema per coloro che vogliano dirsi davvero umani e liberi.

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For this edition, Birdmen is the media-partner of the Pentedattilo film Festival, the international short-film festival that will take place in Pentedattilo (Reggio Calabria) from 7th to 11th of December. Here is a preview of our reviews. Furthermore, we will assign a special Birdmen award to the best animation short-film and to the best live action short-film.

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Confino, animated short of Palermo artist Nico Bonomolo, betrays all the passion for cinema and the aesthetic view of his author, first a lawyer then matured as a painter, active in diverse branch of creativity, each of them so indissolubly tied to the images, and consequently to the animated cinema as well, which practices as a deluxe self-taught.

Indeed deluxe, because Confino is a professional piece of work, not only for its many plot’s facet, an homage to Cinema, its stars, and the value of show as true form of national (and global) unity, but also for the choice of shots, which deal with animation as it was live-action, giving that Italian movie-like atmosphere back, which is so beloved in Italy, also thanks to the black-and-white colouration.

On the background of italian fascism, an artist of the shadows is politically confined on a little island not too far from his hometown. From there, from the lighthouse, he observes the everyday life of free people he will be able, intelligently, to free his art as a homage to the italian cinema (8½, The Leopard) and foreign one, with “special guest appearances” of characters such as Buster Keaton, Charlie Chaplin, Murnau, e Godard, just to list some of them. Is, in a certain sense, a little History of Cinema, aside from a true “magical” moment inside the short, for many scenes of future eras are somehow anticipated, almost like a prediction of rebirth, a light of hope.

Light is at the same time revelation and liberation, an anomaly that awakes a world in white, but especially in black, the black of some infamous shirts. The main character himself is black-dressed, when old, returns to the lighthouse and recalls, starting the narration out, in a circumstance that maybe deserved a better digression, because the persona excites curiosity and is a shame to leave him to his fate. Maybe the short length couldn’t afford such digression, but the narration, despite it didn’t report a single line od dialogue, if not a documentarist and historical audio extract of the infamous speech “to win and we will win”, flows good, never bores, and convinces in its double historical and magical nature.

The use of score, both original and not (Bach, Prokofiev), gives grace and elegance and makes clear especially in the end, the tuning between director and composer, Gioacchino Balistreri, who knows how re-recreate the feeling typical of the Italian genre “Cinema Paradiso”.

Perhaps more attention would have deserved the credits: the idea of inserting the lighthouses painted by Bonomolo is beautiful indeed, but the graphic rendering altogether jars a lot compared to the work that accompanies it; probably a small defect, but, given the general tendency to cure more and more the titles, it would be better to adapt to it.

Besides these trifles, however, the criticisms of Confino are very few, and they seem to think so also the many festivals that have rewarded it, in Italy and abroad, demonstrating that the “Italian Brand and craftsmanship” always are well received.

 A work of this level, at Pentedattilo Film Festival, will not fail to excite and reflect on how important are the Art, the Show, the Cinema for those who want to be truly human and free.

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#PFF17

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