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Ash vs Evil dead

di Cristina Spinetti

Abbiamo appena superato la metà della seconda stagione di Ash vs Evil dead e ne è già stata confermata una terza. È difficile parlare di questa serie tv pensando che esistano persone che non sono fan della trilogia di film di Sam Raimi (La Casa, La Casa 2, L’Armata delle tenebre) o che addirittura non li hanno mai visti, ma ci proverò comunque.

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– EVIL DEAD, di cosa stiamo parlando

Nel lontano 1978 un gruppo di amici girò un corto metraggio (Within the woods, eccolo qui) destinato a diventare un film nel 1981 (Evil dead), a sua volta destinato a diventare un cult. Stiamo parlando di Sam Raimi, Bruce Campbell e Robert Tapert.

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Si potrebbero scrivere pagine e pagine su La Casa (questo il nome della pellicola in Italia), ad esempio che il regista aveva solo 21 anni quando lo ha girato, che il budget era minimo, che alla produzione hanno partecipato anche i fratelli Coen, che venne girato solo nei weekend lungo un anno e mezzo, che il budget ristretto costrinse Raimi a usare metodi ingegnosi portandolo a introdurre per primo l’utilizzo di riprese dal punto di vista “del mostro” (perché non c’erano soldi per mostrarlo, questo mostro). A La casa seguirono due sequel: La Casa 2 (1987) e L’Armata della tenebre (1993).

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– Un brevissimo riassunto per chi non ha mai visto i tre film (guardateli!)

Cinque ragazzi vanno a passare il weekend in un casolare isolato in mezzo a un bosco, dove trovano una serie di misteriosi nastri su cui sono incisi degli strani versi di una lingua lontana, queste letture risveglieranno delle forze demoniache che li possederanno e perseguiteranno, portandoli alla morte. A salvarsi sarà solo uno, Ash J. Williams, interpretato dall’ormai mitico Bruce Campbell, che scoprirà che la causa di tutto è il Necronomicon, un antico libro scritto col sangue e rilegato in pelle umana in grado di evocare demoni provenienti da altre dimensioni. Il resto è una storia di sangue, motoseghe, interiora, demoni, sangue, fucili a pompa, sangue, cose strane.

ASH VS EVIL DEAD, la prima stagione

La serie, prodotta da Sam Raimi, Bruce Campbell, Craig DiGregorio e Robert Tapert, si inserisce dopo i fatti de L’Armata delle tenebre, per la precisione 30 anni dopo, con un Ash Williams che vive la sua vita cercando di dimenticare i tragici eventi della sua giovinezza.

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Ash lavora ancora nei supermercati della S-Mart, è ancora senza la mano che si è tagliato in La Casa 2, ma prova a condurre una vita normale nonostante gli orrendi ricordi che lo perseguitano. Peccato che un giorno, cercando di far colpo su una ragazza dopo aver fumato un po’ troppa erba, Ash legge dei passaggi del Necronomicon, risvegliando così, di nuovo, le forze demoniache. Lungo la stagione alla sua lotta contro il male si uniranno il collega Pablo (Ray Santiago) e la bella Kelly (Lana De Lorenzo). Lungo il loro cammino [SPOILER SPOILER SPOILER] incontreranno Ruby (Lucy Lawless, sì è lei, Xena la principessa guerriera) che gli confesserà di essere colei che ha scritto il Necronomicon. Dopo una serie di sanguinose avventure Ash lascerà la lotta al male nelle mani di Ruby, in cambio di risvegliarsi assieme ai suoi amici a Jacksonville, in Florida, facendo festa da mattino a sera e vivendo una vita normale. [FINE SPOILER]

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Questa stagione ha avuto un successo enorme, acclamata da critica e pubblico e ha vinto un sacco di premi. La seconda stagione è stata confermata quasi subito.

– Veniamo al dunque: la seconda stagione

In Italia si può vedere Ash vs Evil dead in contemporanea con gli Stati Uniti tramite Infinity. Siamo arrivati alla sesta puntata di dieci, la terza stagione è confermata già da qualche settimana.

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Inutile dire che le cose non sono andate come i nostri eroi pensavano, la loro vacanza a Jacksonville è stata interrotta dal ritorno delle forze del male, la tregua che Ruby aveva promesso sembra conclusa, come ci confessa lei stessa mentre supplica Ash di aiutarla a sconfiggere le creature demoniache che le si sono rivoltate contro. Il nostro tritademoni preferito è così costretto a impugnare per l’ennesima volta il suo fucile a canne mozze e a rimettersi la motosega al posto della mano. Questa volta per sconfiggere il male Ash dovrà tornare nel suo paese d’origine, dove non si fa vivo da più di vent’anni e dove tante vecchie conoscenze lo aspettano.

Se avete amato la prima stagione, questa vi farà impazzire. La serie continua a dichiarare i suoi intenti già dalla sigla, una secchiata di sangue di cui ogni volta proverete a indovinare la provenienza.

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Entrambe le stagioni sono fortemente legate ai film, di cui non solo si citano gli avvenimenti e si rivedono alcune location, ma in alcuni momenti a Ash tornano dei ricordi rappresentati con le immagine dei film stessi. Per gli amanti della trilogia la lacrimuccia è dietro l’angolo.

Ma avevo detto che avrei parlato a tutti, compreso chi non è fan della trilogia di Raimi.

La cosa incredibile che il regista riesce a fare sin dalla prima puntata e che porta avanti per entrambe le stagioni è ricreare degli effetti speciali che hanno un retrogusto low budget, senza però essere troppo brutti. C’è qualcosa di artificiale nei suoi effetti speciali, non solo perché sono volutamente esagerati, ma anche perché vogliono essere vintage senza diventare imbarazzanti e ci riescono perfettamente.

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Questa serie si basa su un perfetto equilibrio fra comicità, demenzialità, tensione e grottesco.

Il fulcro di tutto è Bruce Campbell, con il suo mitico personaggio e la sua recitazione sopra le righe. Ash Williams è un uomo invecchiato e corroso dalle brutte abitudini, ma soprattutto è un simpatico spocchioso che quando non si dà le arie, non beve birre e non si infila “in a mother-daughter sandwich” passa il tempo a fare a pezzi demoni con la sua inseparabile motosega. “This is my day time job”, come dirà a suo padre, nuovo personaggio della stagione insieme a (fra gli altri) un credibilissimo Ted Raimi nei panni di Chet, amico di infanzia di Ash.

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In Scream 2, Wes Craven enunciò le regole dei sequel di un film horror:

1. Il numero dei morti aumenta;

2. Gli omicidi sono sempre più elaborati, con più sangue e sempre più violenti, insomma una carneficina.

Questa seconda stagione tiene perfettamente fede a entrambe e, anzi, va oltre: non solo più sangue, ma anche più schifo e più demenzialità.

Già dalla prima stagione il filo conduttore era dichiaratamente comico, seppur alternato a momenti di tensione e condito con splatter a fiumi, ma ora si va proprio sul demenziale. La tensione c’è sempre, lo splatter aumenta a dismisura e vi si aggiunge quella ricerca di disgusto che a confronto Drag me to Hell (pellicola del 2009 di Sam Raimi) sembra un film per bambini.

Insomma, in questa seconda stagione c’è tutto ciò che ci si aspettava dopo la prima.

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Nella prima puntata in circa quindici minuti accade tutto ciò che avevamo visto in La Casa 2, e da lì in poi l’autocitazione è una costante. Bruce Campbell e più in forma che mai e anche il resto del cast (vecchio e nuovo) non delude mai. I personaggi vengono continuamente riempiti di sangue o qualsiasi altro fluido umano, mentre i nostri protagonisti sono alla ricerca di un Necronomicon perduto, per scongiurare la minaccia dell’avvento di Baal, un demone in grado di terrorizzare persino la nostra impavida Ruby.

Ci sarebbe tantissimo da dire sulla serie, compreso che le affermazioni del regista secondo cui questa stagione sarebbe legata a L’Armata delle tenebre iniziano a riempirsi di senso una puntata dopo l’altra, ma non voglio spoilerare nulla a chi è indietro. Va detto però che in questa stagione, ancor più che nella precedente, assistiamo ad un continuo rimando agli eventi dei film precedenti attraverso l’approfondimento e lo sviluppo di situazioni e personaggi in cui ogni dettaglio diventa importante.

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Voglio unirmi alla grande ola che la rete sta facendo per questa serie tv il cui unico difetto è la durata delle puntate (nella prima stagione erano di 20 minuti, ora siamo arrivati a 30, ma si finisce sempre con una certa fame insoddisfatta di continuare). È incredibile questo strano equilibrio che sono riusciti a trovare creando una serie demenziale, con una storia che riesce comunque ad incuriosire e dei momenti che tengono decisamente in tensione.

Sappiamo già che ci sarà una terza stagione, possiamo quindi goderci queste altre puntate con tranquillità. Groovy.

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