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Una Signora squadra

di Simone Lo Giudice

 

La Juve mette la freccia e sorpassa la concorrenza. Conte intravvede già il rettilineo Scudetto? Forse è presto per dirlo, ma i Bianconeri sono tornati a giocarsela come un tempo. Stavolta possiamo dirlo per davvero. Hanno gli stessi punti della Lazio (22) e devono recuperare ancora una partita (contro il Napoli al San Paolo). Non hanno nè il miglior attacco nè la miglior difesa, ma forse hanno tutto il resto. In tre parole: la fame, l’intensità, la concentrazione. Pepe, Matri, Marchisio: contro il Palermo è andato in goal un po’ di “made in Italy” bianconero, una buona notizia anche per Prandelli e non solo per Conte. La certezza? La Juve sta scoprendo di essere una Signora squadra.

 

Ma è stata anche la giornata degli errori arbitrali. Ne ha giovato l’Inter (con il goal di Thiago Motta da annullare), sono state penalizzate Milan e Napoli e Roma (con i goal di Seedorf e Cavani e Osvaldo inspiegabilmente annullati). Vogliamo credere nella buona fede, quindi parliamo soltanto di sfortuna. Sicuramente sono errori che pesano molto, caso Osvaldo a parte (la partita si è comunque conclusa con la vittoria della Roma).

 

Premessa arbitrale a parte, il Milan ha convinto più del Napoli: vincere a Firenze non era facile (alla prima uscita in viola del tecnico Delio Rossi tra l’altro), mentre battere una Lazio senza Klose era impresa fattibile (ma la squadra di Mazzarri toppa spesso il match pre-Champions). Il Milan contro il Barcellona si giocherà molto (soltanto il primo posto nel girone), il Napoli contro il Manchester City si giocherà tutto (la qualificazione stessa alla seconda fase). Sotto questo punto di vista, i due 0-0 di sabato sera sono più giustificabili. Forse prevedibili.

 

Male l’Udinese invece, che quando perde fuori casa lo fa in grande (anche Napoli era stata liquidata con un secco 2-0). In casa va molto forte (5 vittorie su 5 partite), fuori casa invece raccoglie poco (appena 6 punti su 18 disponibili). Non gioca più il grande contropiede dello scorso anno. La perdita di Sanchez (passato al Barcellona la scorsa estate) comincia a farsi sentire adesso, soprattutto lontano dalle mura amiche.

 

Bene la Roma invece, che fatica a chiudere il match contro il Lecce (ma il goal annullato a Osvaldo valeva comunque il 3-1) ma che comincia a giocare un calcio diverso. All’inizio a Luis Enrique bastava fare possesso palla, adesso esige che la sua squadra verticalizzi. Dal rigido 4-3-3 è passato al più dinamico 4-3-1-2, puntando tutto sul tandem offensivo Bojan-Osvaldo. I risultati gli stanno dando ragione e il quinto posto in solitudine rappresenta un piccola grande affermazione, un passo importante per il prosieguo della stagione giallorossa.

 

E poi c’è l’Inter che vince contro il Cagliari per 2-1, ottenendo la sua seconda vittoria a San Siro (dopo l’1-0 contro il Chievo). Entrambi i successi sono arrivati con un solo goal di scarto e sempre contro un avversario comunque modesto. L’Inter non è più quella del Triplete, lo abbiamo detto tanto volte. La Champions League potrà rivelarsi la sua amante occasionale, una valida alternativa per interrompere la routine della sua moglie Campionato. Sarà una stagione travagliata, lo è già stata in parte, perchè l’attuale squadra nerazzurra è un pessimo mix di campioni arrivati e giovani sbarbati. Se Ranieri dovesse centrare una qualsiasi qualificazione europea a fine campionato, sarebbe comunque un ottimo risultato. L’aggiustatore romano è un uomo fin troppo esperto in queste piccole imprese per non crederci comunque fino in fondo.

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