Sport

Un Prandelli, undici Balotelli

di Simone Lo Giudice

 

In Polonia è arrivata un’altra vittoria, l’undicesima del nuovo corso azzurro. I Polacchi ci hanno anche provato all’inizio, ma giocare contro questa Italia mica è facile. Siamo cresciuti sotto tanti punti di vista: l’intensità, la determinazione, l’attenzione. Che si tratti di una gara ufficiale o di un’amichevole non fa differenza. Nella serata volendo più difficile, quella in cui è mancato per la prima volta il tandem degli sfortunati Cassano-Rossi, è arrivata una grande prova di personalità.

Mario Balotelli si è caricato la Nazionale sulle sue spalle, un sintomo importante per un ragazzo che ancora non si è ammalato di maturità. Ha segnato, ha lottato, ha convinto. Il suo gran goal dalla distanza ha sbloccato la partita nel primo tempo. Il suo assist al bacio ha messo Pazzini davanti alla porta avversaria all’inizio della seconda frazione. Mario ha fatto molto, ma non tutto. Affianco a lui hanno giocato altri 10 Balotelli, altri 10 lottatori di belle speranze con tanta voglia di fare bene.

Nel 2011 abbiamo perso soltanto una volta, in amichevole contro l’Irlanda del Trap (che ieri ha strapazzato la cenerentola Estonia negli spareggi, obliterando il biglietto per EURO 2012). Non abbiamo affrontato grandissimi avversari nel girone di qualificazione al prossimo Europeo (Estonia, Serbia, Slovenia, Irlanda del Nord, Isole Faroe), ma non dobbiamo dimenticarci di quelli che ci hanno umiliato allo scorso Mondiale (Paraguay, Nuova Zelanda, Slovacchia). Nelle amichevoli poi abbiamo dato il meglio, rimanendo imbattuti sia contro la giovanissima Germania (pareggiando 1-1 a Dortmund) che contro la titolatissima Spagna (vincendo 2-1 a Bari addirittura). Sono sintomi importanti, ci stiamo ammalando di personalità. Il lavoro fatto da Prandelli è stato importante, soprattutto se considerando da dove siamo ripartiti. E già contro l’Uruguay a Roma il prossimo martedì, potremo avere un’ulteriore conferma. Potremo scoprire se la nostra febbre da rivincita è davvero così alta. Come quella di una grande squadra.

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