Sport

Una sconfitta, altre vittorie

 

di Simone Lo Giudice

 

Da Rizziconi al Quirinale fino all’Olimpico. La tre giorni della nostra Nazionale si è chiusa con una sconfitta sul campo, ma con altre vittorie fuori dal terreno di gioco.

Domenica pomeriggio Prandelli e i suoi ragazzi si sono allenati sul campetto di calcio di Rizziconi, costruito su un terreno confiscato all’ndrangheta. Una scelta significativa, in controtendenza rispetto ai tipici allenamenti a porte chiuse dell’era Lippi. Oggi gli Azzurri giocano alla luce del sole e lo fanno prima di tutto per il loro Paese, non solo per sè stessi.

 

Ieri mattina poi è arrivata la “trasferta” al Quirinale, una visita per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Il Presidente della Repubblica ha ricevuto Prandelli e i suoi ragazzi nel salone degli specchi, in un momento in cui “guardarsi in faccia” è il punto di partenza per ripartire.

Il capitano Gigi Buffon ha speso parole importanti per Giorgio Napolitano, ribadendo la necessità di una classe politica coesa, colta e responsabile. Lo ha fatto uno dei piccoli capitalisti del nostro pallone, che guarda alla politica con una certa distanza proprio perchè lo fa da non-politico. Il nostro calcio, ma tutto lo sport in generale possono darci una mano importante per mettere a fuoco la situazione reale del Paese Italia.

Mario Balotelli e Pablo Osvaldo hanno rappresentato la classe dei “nuovi cittadini italiani”, quella a lungo osteggiata dalle Leghe più becere. Si è parlato della sofferenza dei figli di immigrati che si sentono Italiani, ma che devono aspettare tanto tempo per avere la cittadinanza. Discorsi fatti più volte, che grazie all’intelligenza del c.t. Cesare Prandelli hanno finalmente trovato una soluzione. Il nostro calcio ha capito l’importanza della multi-etnicità, sempre una ricchezza e mai una  fattore che destabilizza. L’Europa segue questo trend dal secolo scorso, noi lo stiamo capendo solo oggi. Meglio di niente, consoliamoci così.

 

E poi c’è stata la partita dell’Olimpico contro l’Uruguay. Il maestro Oscar Tabarez ha espugnato Roma grazie a un goal a freddo del suo Fernandez. Gli Azzurri hanno provato a ribaltare lo svantaggio, ma non sono riusciti ad andare oltre il muro celeste. Una sconfitta da intendere come un ulteriore momento di crescita per Buffon e compagni. Abbiamo giocato tre amichevoli di lusso in questo 2011, affrontando tre delle quattro finaliste al Mondiale sudafricano: pareggio con la Germania (1-1), vittoria con la Spagna (2-1), sconfitta con l’Uruguay (0-1). Risultati a parte, siamo tornati a giocare da squadra contro avversari di primo livello. Il nostro anno solare si chiude così. Il 2012 ci dirà se saremo in grado di tornare a vincere sul campo. Intanto è stato importante farlo fuori dal terreno di gioco: sul campetto di calcio di Rizziconi domenica scorsa, nel salone degli specchi del Quirinale ieri mattina.

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