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qualcosa si è INTER-rotto

 

di Simone Lo Giudice

 

E’ stato il sabato dei grandi anticipi, è stata la domenica delle solite note. La nona giornata segna in maniera significativa la classifica di Serie A, dimensionandola soprattutto verso l’alto.

Il tema forte è sempre l’Inter di Massimo Moratti, che contro la Juventus ha subito la sua quinta sconfitta in stagione (di cui ben la seconda patita a San Siro). E adesso è doveroso dire che la classifica comincia a farsi pericolosa: l’obiettivo Scudetto è sicuramente sfumato e il rischio di mancare la qualificazione alla prossima Champions League (tradotto: arrivare tra le prime tre squadre in classifica) c’è, eccome se c’è! Un certo tipo di Inter non esiste più, fa parte della storia del calcio ormai, al nostro presente non appartiene.

Ma qualcosa si è INTERotto anche in questo campionato: Juventus, Udinese, Lazio e Milan accennano la prima fuga collettiva della stagione. Il Napoli tallona questo quartetto di belle speranze: probabilmente entrerà a farvi parte una volta che il pensiero della Champions smetta di tormentarlo.

 

La Juve è rimasta l’unica squadra imbattuta del torneo dopo nove giornate disputate. Gioca un buonissimo calcio. Unica pecca? Fatica a chiudere le partite quando deve, permettendo all’avversario di turno di restare aggrappato al duello fino alla fine. Se riuscisse a essere più cinica, sarebbe una macchina quasi perfetta.

 

L’Udinese segna poco: 11 goal non sono molti per una aspirante capolista, tanto per intenderci sono gli stessi che ha segnato l’Inter quartultima in classifica. Ma Guidolin allena la miglior difesa del torneo (soltanto 3 goal al passivo e nessun subito in casa). La differenza dell’Udinese è proprio questa: segna poco, ma non prende quasi mai goal. E’ una squadra che non stravince quasi mai, ma riuscire a batterla è molto difficile.

 

La Lazio rappresenta qualcosa di diverso: va più spesso in goal e ha una difesa comunque buona. La scorsa stagione partì forte e poi calò alla distanza: quest’anno l’epilogo sarà sicuramente diverso. Klose è una macchina da goal, Cissè il partner ideale, Hernanes il trequartista che fa la differenza. Credo che Reja se la giocherà fino alla fine: forse lotterà anche per lo Scudetto, sicuramente lo farà per l’Europa che conta.

 

Il Milan ha ottenuto la quarta vittoria consecutiva contro la Roma di Luis Enrique: sfoggia il miglior attacco del torneo (19 reti), ma anche una delle difese più allegre (14 goal subito e soltanto 3 in meno rispetto alle difese più battute, cioè Parma e Novara). Il Milan di quest’anno gioca con la sicurezza che è tipica di chi ha già vinto qualcosa, ma questo potrebbe rivelarsi un limite alla fine. Il nostro campionato premia spesso le miglior difese, più raramente i migliori attacchi. Se fossi in Allegri non sottovaluterei questo dato.

 

Sia il Napoli che la Roma hanno perso sabato pomeriggio, ma le considero due sconfitte diverse. Quella di Mazzarri credo sia dovuta alla solita disattenzione pre-Champions (la stessa storia già vista contro Fiorentina e Parma), quella di Luis Enrique penso sia più significativa perchè strutturale. Il tecnico spagnolo cerca un calcio palleggiato nel paese del contropiede: se allenasse in un altro paese difficilmente sarebbe un gregario qualsiasi. Del resto la personalità e le idee non gli mancano. Personalmente credo che Enrique sia finito nel calcio sbagliato perchè da noi il possesso palla conta solo fino a un certo punto. La sua Roma segna poco e soffre tremendamente il contropiede: che da noi non è solamente una strategia di gioco, ma anche una filosofia di vita.

Un pensiero su “qualcosa si è INTER-rotto

  • Osservatore Romano

    Moratti è un pirla, Ranieri un bollito e i tifosi dell’Inter degli imbecilli a cui piace farsi prendere in giro.

    La serie A italiana è uno spettacolo inguardabile.

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