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Le pagelle della Serie A – 29^ Giornata

di Giuseppe Enrico Battaglia

Questa ventinovesima giornata è stata ricca di spunti di riflessione già analizzati ed esauriti dal mio illustre collega Simone. Con il recupero di Muamba voglio recuperare anche io, quindi per questa settimana ci saranno tanti pagellati: i voti, dato il momento della stagione, iniziano ad essere un po’ più sbilanciati verso l’alto o il basso: chi fa bene fa la differenza, chi fa male rischia di affossare i propri compagni. Sempre con occhio goliardico, eccovi il pagellone della settimana.

 

Joel Ekstrand voto 5-: rimedia un’ammonizione che non diventa duplice solo perché l’arbitro, colto dalla “pietas” rivendicata dai grandi autori latini, chiude due occhi e un padiglione auricolare su una manata palese che il danesone sferra su un pallone destinato a Hernandez. Non fosse per questo gesto, il suo voto e il risultato per la sua squadra sarebbero stati molto diversi. PASTICCIONE

 

Francesco Totti voto 4,5: la sua non sarebbe nemmeno la partita più brutta giocata in maglia giallorossa. Peccato che, in un impeto di eccessiva arroganza contro i campioni in carica e in pectore del campionato italiano, con una prateria incontaminata all’orizzonte, decida di tentare un sofisticato pallonetto invece di “sfondare la rete” come invocano gli anziani simpaticoni della bocciofila di Anzio. SCIAGURA BIBLICA

 

 

Zlatan Ibrahimovic voto 9: è onnipresente e, d’altronde, è sempre lui il protagonista indiscusso di questa stagione, il quale si conferma implacabile dal dischetto e, con una rete a dir poco fenomenale, alimenta le fantasie dei tifosi rossoneri. Hugh Hefner ci sta facendo un pensierino, CONIGLIETTA

 

Lorenzo Ariaudo voto 3,5: chi dorme non piglia pesci, diceva un tempo l’anziano saggio. Ieri il giovane stolto, attirato dall’entusiasmante mondo delle televendite, ha deciso di prendersi qualche secondo per farsi una dormita fatale per la sua squadra, ma che potrebbe valergli un posto fisso come testimonial di materassi. MASTROTA

 

 

Edison Cavani voto 6 di stima: parliamoci chiaro: la sua prestazione riflette una condizione forse non ottimale e il goal del momentaneo 2-0 sul Catania, più che essere farina del suo sacco, è frutto di uno svarione difensivo da antologia. Detto questo si porta a casa la pagnotta, pur tra molti errori (nel primo tempo cicca miseramente un pallone che di solito metterebbe nel sacco bendato) e si guadagna la permanenza in campo fino al 90′. GRAZIATO

 

Carvalho de Oliveira Amauri voto 4: sotto porta si mangia tutto il commestibile, lasciando intendere il motivo per il quale non è universalmente considerato il campione assoluto che millanta d’essere. Sarà tuttavia meglio metterlo a dieta, perché di questo passo qualche chiletto lo metterà su senz’altro. APPESANTITO

 

Gianluigi Buffon voto 9,5: nel primo tempo del posticipo è lui la vera superstar. Compie operazioni algebriche con pani e pesci e si erge a guastafeste del piano nerazzurro di espugnare lo Juventus Stadium. È colui che più di tutti simboleggia il superamento del passato e si appresta a guidare i propri uomini verso un brillante futuro, OLTREUOMO

 

 

Joel Obi voto 8-: il ragazzetto si sbatte e ha voglia, tant’è che la sostituzione coglie in contropiede persino Ranieri stesso il quale, in balia del flusso di coscienza, schiera un modulo liberamente ispirato al “che cosa apparirà?” della Settimana Enigmistica. Tutte le azioni pericolose dell’Inter, nel primo tempo, passano dai suoi piedi. ORDIGNO

 

Mirko Vucinic voto 4: da uomo immagine a ologramma vero e proprio, il montenegrino stavolta non fa volare i tifosi a salvare l’antico vaso, sbagliando movimenti e giocate a ripetizione. La sua prestazione negativa culmina con l’azione che lo mette a tu per tu con Julio Cesar. Lui, visibilmente imbarazzato, si pietrifica e gli spara in bocca come nel peggio film noir. TETRO

 

Javier Zanetti voto 7,5: dopo quasi 39 primavere e una pletora di trofei nel palmarès si dimostra ancora il giocatore più famelico dell’Inter. Quando si pone a presidio della fascia non si passa, quando va ad accentrarsi in avanti si rivela più pericoloso di Forlan. POLIEDRICO

 

 

Alessandro Del Piero voto 8+: incastona la proverbiale ciliegina sulla torta togliendosi anche l’ultima soddisfazione contro una milanese. Nonostante la veneranda età di 37 anni e rotti ha sempre qualcosa da dimostrare, così il comprimario diventa inesplicabilmente protagonista di una notte che per i tifosi bianconeri sarà difficile dimenticare. OSCAR

 

Lucio voto 4: sulla prima rete dei bianconeri fa incetta di colpe lasciando Caceres in un buco nero di indifferenza e tripudio juventino. Appare fuori dalla partita e dagli schemi di Ranieri, e il suo contributo non è quello che ci si aspetta da un campione di questa levatura. SOTTOTONO

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