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#OSCARS2015 – THE IMITATION GAME

The Imitation Game, uscito nelle sale italiane il primo di Gennaio e candidato agli Oscars 2015, è la storia del genio matematico Alan Turing (1912-1954) venuta alla luce nel 1974, dopo 30 anni di segreto militare. Questi, accusato e condannato per “grave oscenità e condotta indecente” per la relazione omosessuale con il 19enne Arnold Murray mentre si trovava all’Università di Manchester, venne arrestato il 31 marzo 1952.

Il film, giocando proprio sui flashback dell’interrogatorio, ripercorre la vita del matematico a capo del team segreto The_Imitation_Game_3051179cUltra dell’intelligence inglese, all’opera durante la Seconda guerra mondiale.

“Cosa facciamo qui?” “Decifriamo un indecifrabile codice nazista e vinciamo la guerra”

A fianco di altri matematici, campioni di scacchi, analisti e intelligenze superiori alla media scoperte attraverso un test formulato come cruciverba, Alan deve decrittare i messaggi in codice delle potenze dell’Asse.

“Non importa quanto intelligente tu sia, Enigma lo è di più”

keira_glamour_6Nov14Tali codici, captati a centinaia durante il giorno, dovevano essere decifrati attraverso “Enigma”, una macchina da scrivere sottratta ai tedeschi che, impostata giorno per giorno sulla sequenza scelta a mezzanotte dai nemici, avrebbe reso comprensibili i messaggi.

“E se solo una macchina potesse sconfiggere un’altra macchina?”

Nasce così il progetto della “macchina di Turing” o “Christopher”, come la chiamò Turing stesso: una macchina che calcolasse il maggior numero di combinazioni possibili di sequenza per smascherare, volta per volta, i messaggi tedeschi.
Imitation game è la storia di questo processo di elaborazione, di sfida contro il tempo. È la storia di un outsider, un uomo emarginato sin dalla sua infanzia perché considerato strambo ma che infine riesce a comprendere il valore del lavoro di gruppo. Ma soprattutto Imitation game è un altro tassello nella storia o meglio della Storia, con la S maiuscola e ci ricorda tanto le capacità dell’uomo quanto le sue responsabilità nei confronti delle macchine.

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Nel 1952 a Turing furono tolte le autorizzazioni necessarie per continuare a lavorare nel campo dell’intelligence britannica. Rifiutò però la prigione, preferendogli la castrazione chimica mediante un ciclo annuale di somministrazione di estrogeni. Nel 1954, secondo le conclusioni tratte dalla polizia, il matematico si suicidò attraverso avvelenamento da cianuro.

Solo nel 2009 l’ex primo ministro britannico Gordon Brown porrà le scuse del Paese a Turing per le persecuzioni omofobe, mentre il perdono reale, l’assoluzione finale, giungerà nel 2013.

“Sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose, quelle che fanno cose che nessuno può immaginare”

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