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Calcio, Serie A / Il nemico ritrovato

di Simone Lo Giudice

Il libro di Fred Uhlman (“L’amico ritrovato” del 1971) raccontava una storia di amicizia. La sfida al vertice della nostra Serie A è incentrata su un antagonismo ritrovato. Quella tra la Juve imbattuta e l’Inter rediviva. Un grande classico torna improvvisamente di moda, dopo l’ennesimo stop del Napoli in trasferta. Dopo una stagione di tregua, il derby d’Italia è di nuovo una sfida Scudetto.

Pogba spinge la Juve oltre la bestia nera Bologna, mentre l’Inter compie la prima rimonta stagionale in casa. Conte osserva dalla tribuna l’ennesima prova di forza dei suoi, più forti del moderato turn-over. C’è da chiedersi se l’arma in più di questa Juve sia la mancanza di punti di riferimento in attacco. Vucinic a parte, tutti gli altri godono di fiducia a tempo determinato: da Giovinco a Quagliarella fino a Matri, compreso l’ultimo arrivato Bendtner. A centrocampo c’è la piacevole nota Pogba, che insieme a Pirlo e Marchisio forma il miglior terzetto di tutto il campionato per qualità e quantità. Se la Juve non è una sorpresa, in parte lo si sta rivelando questa Inter. Andrea Stramaccioni ha saputo ridarle un’indentità, segnata da un assetto votato all’equilibrio in cui la giocata del singolo va vista sempre alla luce del collettivo. Milito, Cassano e Palacio formano il terzetto d’attacco più intrigante del torneo per imprevedibilità e cinismo. Juventus-Inter di sabato sera sarà questo e molto altro. Una sfida che traborda comunque dal campo, per antagonismi post-Calciopoli che qualunque tifoso delle due squadre avverte ancora.

L’asse Torino-Milano riprende vigore mentre il Napoli di Mazzarri inciampa nella sua incompletezza. La squadra che negli scorsi anni incantava per intensità e ritmo di gioco ha smarrito le sue credenziali. La cessione di Lavezzi ha  fatto perdere profondità alla squadra, mentre ogni possibile defezioni di Cavani si rivela fatale. A Bergamo arriva la seconda sconfitta in trasferta in campionato, per non parlare delle pessime uscite partenopee in Europa League (3-0 col PSV Eindhoven e 3-1 col Dnipro). Nonostante il San Paolo si stia rivelando un catino invalicabile, c’è troppa discrepanza tra risultati raccolti in casa e punti racimolati in trasferta. Il Napoli non è complessivamente una squadra da Scudetto.

 

La Capitale vive calcisticamente un periodo poco esaltante: la Lazio non trova la continuità giusta (1 solo punto nelle ultime due gare), mentre la Roma non riesce più a fare risultato (zero punti con Udinese e Parma). Tra mille dubbi, c’è una sola certezza: Petkovic ha comunque dato un’identità tattica ai suoi giocatori, mentre Zeman resta imputato sui suoi estremismi (quelli del miglior attacco e della  peggior difesa). Difficilmente la città di Roma riuscirà a togliersi grosse soddisfazioni in un campionato che non le calza a dovere.

Tutto questo mentre il Milan di Allegri strappa il pareggio a Palermo. I Rossoneri hanno racimolato 11 punti in 10 giornate (poco più di un punto a partita), mentre la Juventus viaggia a 28 punti. Basta questo per capire che gli assetti tattici contano fino a un certo punto. Allegri non sa fare miracoli con gli uomini che ha disposizione. Il Milan non rischia la retrocessione, ma difficilmente potrà tirarsi fuori da questa situazione. Un campionato anonimo lo attende.

Un pensiero su “Calcio, Serie A / Il nemico ritrovato

  • Stefano

    “Il Milan non rischia la retrocessione”: ok, dopo questa mi gratto le parti basse.

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