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SERIE (DI BATTUTE INFELICI SULLA SERIE) A

(Premessa. Il seguente pezzo è approvato dal Viperetta).

La serie A è ormai in dirittura d’arrivo. I tabellini sono quasi totalmente completi e si inizia a tirare le somme.
Quest’anno il campionato ha dato segnali di crescita: la qualità e l’intensità del nostro calcio restano bassi, ma iniziano ad arrivare dall’Europa i primi segni di ripresa – risultati sotto gli occhi di tutti, senza nemmeno bisogno che Renzi invochi i “gufi”.

Tuttavia, la domanda, nel tedio delle ultime giornate, è: «Cosa resterà di questo finale di serie A?»

L’olimpico come il Colosseo (?)

Roma. Lazio. Il derby quest’anno si presenta ancor più rovente: oltre che per la gloria, si gioca anche per la classifica.
Così, alla luce di ciò, dall’Inghilterra arrivano alcune indiscrezioni dei bookmakers: «Se ci saranno scontri, sembra che la Barcaccia dei Bernini sia pronta a risalire il Tevere per chiedere immediato asilo ai black-block».
Aó, fateve pure er selfie, ma bordello pure basta!

I presidenti del “Ghe pensi mi” 

Milan. È stato recentemente avvistato in sede rossonera un tizio di colore giallo, occhi scavati e bislunghi, un po’ curvo e goffo. Pare dovesse incontrare un possibile investitore cinese.
Silvio si palesa, così una ruga sul volto di Inzaghi: chi sarà il primo a sbolognare Super Pippo, il Milan o la Nivea?
Intanto, qualcuno già parla di «Il Milan progetta il suo stadio» e «Berlusconi potrebbe candidarsi a sindaco di Milano». D’altronde, le due cose rientrano nei suoi interessi. Soprattutto “conflitti di”.

Inter: (pochi tiri) Mancini. Ma Rob e Thohir hanno un piano per il definitivo rilancio nella prossima stagione: i tifosi interisti potranno chiamare da cellulare o telefono fisso per donare 1€ a ogni gol su rigore di Icardi. Oppure prima delle partite di Maurito contro la Juve.
(Mi raccomando, ci sono persone meno fortunate di noi, tutti possono contribuire, è per una giusta causa).
Mentre già si prefigura il dialogo alla prima riunione per il calciomercato che verrà, con il presidente indonesiano che esordisce:
– Well, first of all, we have to pay Nemanja Vidic! Then, who we’re gonna sell?
– Notaio, poi le traduco.

Poeti, navigatori e muratori…

Battuta d’arresto per la Fiorentina, ci sarà tempo il prossimo anno per uscire “a riveder le stelle” dell’Europa. Mentre nemmeno dell’Orsa Maggiore ha avuto bisogno Sinisa, navigatore impeccabile anche nella tempesta.
La lanterna ha illuminato il radioso cammino delle due squadre in quel di Genova: alcuni talenti e due ottimi giochi. Anche Preziosi.
Una menzione d’onore va poi alle squadre proletarie del centro classifica; in particolare, nessuno è riuscito ad abbattere il muro della quota salvezza costruito dall’Atalanta (d’altronde, si sa, di muratura a Bergamo ne san qualcosa).

Arrivederci…

Nessun sussulto nella matematica dalle ultime in classifica. I giochi forse erano già scritti da tempo. Ma così come Cagliari e Cesena vanno in B a testa alta, il Parma – già ampiamente retrocesso, all’asta e con più irregolarità di un appalto Expo – salutando con onore la serie A, sdegna Higuan: no, caro Gonzalo, il Parma non Donadoni. Su un campo da calcio si gioca, non si scherza.

(e, infine, rullo di tamburi…)
Finale di Champions!

Un uomo entra da un tabaccaio.

– Buongiorno, buon uomo. Vorrei scommettere su Barcellona-Juve, la finale di Champions
– Tenga, ecco a lei la schedina.
– Grazie mille, buon uomo.

Insoddisfatto però, il cliente poco dopo torna dal tabaccaio.

– Mi scusi, buon uomo, ma la schedina che mi ha dato presenta un errore
– Come? Mi faccia vedere…

Gli porge la schedina.

– Vede, buon uomo, io vorrei giocare pari-vittoria Juve…
– Ah, guardi, nessun problema, barri tranquillamente le ultime due caselle: XD

(In mia difesa, una simile introduzione alla finale rimane comunque più credibile di: «Allegri batte Ancelotti e guadagna un posto in finale di Champions»).

Partita difficile per la Juve. Neymar ormai si sente a casa, manco fosse dal barbiere, mentre Suarez ha reso il Barça più incisivo (e Chiellini sa di cosa parlo).
Ma, mentre Buffon e Pirlo, felici, tornerebbero a Berlino già oggi, Allegri andrà prima a Lourdes:

– Signore, perché? Perché ancora il Barcellona? Ho provato a cambiare, ho anche lasciato il diavolo, perché ancora mi vuoi far incontrare il Barcellona? Che ti ho fatto di male? Oh, Signore mio, rispondimi…
– Massimiliano, ti ho dato Borussia e Monaco a ottavi e quarti, vorresti ancora un altro miracolo?
– No… Hai ragione, hai già fatto troppo. In fondo tu sei Dio, non Antonio Conte.

Comunque, tutti tranquilli, Allegri non è teso. Quella è la sua normale espressione facciale.
Fino alla fine.

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