Onde: Faire la Parole (Eugène Green, Francia, 2015)

Documentario che sembra proseguire su un andamento antropologico, partendo da un livello piccolissimo per poi lanciare il discorso su orizzonti più ampi: quattro giovanissimi abitanti dei Paesi Baschi, una regione nel nord della Spagna e sul confine con la Francia, hanno modo di raccontare il loro rapporto con la cultura basca. Faire la Parole indaga in modo intelligente e costruttivo una realtà fragile con un occhio che è al contempo esterno al discorso, ma che sceglie cosa inquadrare e come, senza necessariamente patteggiare per qualcosa o qualcuno. Una scelta azzeccata è, sicuramente, costruire un film in cui i quattro protagonisti incontrano quattro adulti baschi, figure che possano raccontare il loro passato o illustrare un possibile futuro; questo permette di esplorare molto la lingua basca, le tradizioni basche della danza e quelle del canto.

Canto che è il filo conduttore di un discorso che ci porta attraverso anche momenti drammatici (come la chiusura del quotidiano “Egunkaria” nel 2003), ma sempre narrati dalla voce dei protagonisti. Questo sguardo rende ovviamente necessario conoscere il passato della Spagna e delle regioni che, come i Paesi Baschi, hanno visto la propria identità schiacciata dal nazionalismo e dal franchismo, i cui retaggi sono ancora forti in alcune zone della penisola iberica. Senza anche una semplice infarinatura sull’argomento si rischia di non comprendere l’operazione di Eugène Green, riducendo il film ai soli canti di Thierry Biscary e compagni, per quanto magnifici, atavici, magici…