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INDIE#20: Diamante nero

Bande de filles – titolo in lingua originale di Diamante nero – è il film con cui Céline Sciamma ritorna a Cannes dopo l’esordio nel 2007 con Naissance des pieuvres. In questa pellicola analizza l’universo femminile adolescenziale nel contesto delle cosiddette cités, dove sono confinati i discendenti di più generazioni d’immigrati da quello che un tempo si chiamava Terzo Mondo, in cui la società si fa sentire con tutti i divieti e le discriminazioni che ancora oggi la caratterizzano.

Seguendo lo svilupparsi della vita di Marieme, la regista ci mostra quanto, ora più che mai, sia influenzabile la vita di un’adolescente. Sedicenne nera della banlieue parigina, Marieme è una ragazza molto chiusa e timida. Nonostante la giovane età, si ritrova a dover fare da madre alle due sorelle minori sotto lo sguardo vigile e prepotente del fratello. Solo entrando a far parte di una banda di coetanee – guidata dalla carismatica Lady seguita da Adiatou e Fily – riesce a trovare la sua identità: abbandona il nome Marieme per Vic, tuta e treccine per il più sexy giubbotto nero in pelle e capelli piastrati, la semplicità che la caratterizzava per diventare la nuova teppistella del quartiere. Scopre, grazie alle nuove amiche, un carattere forte e determinato. Cresce e diventa libera di trovare il suo spazio nella società e, nel cercarlo, si perde.

Il film ha molti momenti vivaci, eleganti e suggestivi accompagnati da un notevole uso dei suoni e delle musiche. Quello che colpisce soprattutto è la notevole capacità di osservare le attese effettuate sul piano della regia che creano un senso profondo e di maggiore riflessione.

Céline Sciamma, attraverso il carattere del personaggio di Marieme, riesce ad offrire un ritratto sincero e non retorico dei sogni e degli errori che un’adolescente percepisce in modo tanto confuso quanto pressante. Realtà amara di una società dove per un’adolescente è difficile capire quale sia il suo posto. Più di tanti scritti di sociologia, la pellicola vuole insegnarci molto sul bullismo femminile: non solo, come è ovvio, un mezzo per radicare la propria identità in un gruppo, ma anche per farsi rispettare in una società dove i maschi dettano le regole, mostrandosi alla loro altezza – basti richiamare la scena in cui Marieme, tornata a casa dopo avere lottato con la leader del gruppo femminile avversario, viene trattata dal fratello come sua pari solo dopo aver visto il video della lotta. Altri temi importanti che vengono affrontati sono quelli della prostituzione e della droga, i quali vengono mostrati dalla regista come una delle scappatoie a cui molte volte i ragazzi, pur di scappare da situazioni che non riescono a sopportare, come nel caso di Marieme la prepotenza fisica del fratello, si ritrovano a dover considerare.

Diamante nero, un film profondamente politico, descrive esattamente quello che nella società moderna può accadere ad un’adolescente che si perde nella gioia di vivere.

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