Facce da treni, facce da libro
Un popolare detto che circola da ere geologiche per i binari di qualsivoglia stazione e che tutti i pendolari conoscono recita testuali parole: “Il libro è il migliore amico del pendolare”. Come dargli torto! Che il viaggio in treno sia lungo o corto poco importa, il pendolare nel suo kit di sopravvivenza infilerà sempre un libro. Che sia il malloppo da cinquecento pagine o il tascabile con le immagini non fa differenza: leggere è un’attività per cui sono fondamentali la frequenza e la qualità, non la quantità. Bisogna leggere spesso e bene. È sempre più difficile trovare il tempo di farlo a casa, troppi impegni, troppa stanchezza, “troppo sbatti”. Ma il treno e i mezzi di trasporto in generale possono diventare il posto azzeccato dove potersi finalmente rapportare con un buon vecchio libro e il viaggio verso il lavoro o l’università, l’alibi perfetto per riappropriarsi di quella facoltà appresa da piccoli, ma poco o mal praticata.
Così anche “l’anticristo” dei libri, il pendolare che “per favore la cellulosa mi irrita gli occhi” o “non apro un libro dai tempi dell’asilo”, si trasformerà in un lettore accanito divorando anche due/ tre volumi al mese. Infilare un libro in borsa può risultare sempre utile soprattutto se si viaggia con Trenord che probabilmente avrà stipulato un contratto con le case editrici del tipo “ritardi/soppressioni/coincidenze= libri”, con il mero scopo filantropico di diffondere la cultura e la passione per la letteratura tra i suoi pendolari. Soprattutto per i lavoratori e gli studenti che hanno a casa una pigna di libri iniziati e mai finiti e, in tasca, la lista di quelli che vorrebbero leggere in futuro, trascorrere del tempo in treno, a maggior ragione se in solitudine, diventa l’occasione per riuscire finalmente a mettere la parola fine a quel mattone di romanzo iniziato in quarta liceo che però ci si sentiva in colpa a non terminare e per iniziare invece quello appena uscito della nuova saga best-seller internazionale.
È bellissimo ed estremamente interessante darsi un’occhiata attorno e vedersi circondati da piccoli mattoncini colorati dalle copertine più disparate e scoprire che ogni lettore ha gusti così diversi… Si trova l’appassionato di letteratura inglese romantica che si lascia trasportare dalla storia di Dracula di Bram Stoker o il fedelissimo del genere distopico-fantascientifico che nonostante la folla, nonostante non abbia un posto a sedere, divora Il mondo nuovo di Huxley, in piedi. Qualcuno invece si dà alla lettura più impegnata di manuali di stampo psicologico-sociologico mentre a volte capita anche di stupirsi vedendo ragazzi all’apparenza duri e impassibili leggere romanzi strappalacrime, come il fotomodello che sull’S13 leggeva Venuto al mondo della Mazzantini trattenendo a stento qualche lacrima dietro alle lenti scure degli occhiali da Sole.
Scoprire quali libri leggono le persone aiuta anche a questo, a infrangere qualche stereotipo imperante nella nostra società per cui le femminucce si appassionano solo ai romanzi rosa e i maschietti non leggono nemmeno, preferiscono il calcio. Invece, è bello lasciarsi sorprendere da uomini adulti che leggono storie d’amore e ragazze che si dedicano a lavori più impegnati, saggi filosofici o alla fantascienza; ogni tanto spunta fuori anche qualche impiegato che sfoglia con soddisfazione un fumetto. Le soluzioni infatti sono tante: non è necessario che per forza di cose si legga il classico romanzo, c’è a chi piacciono generi di lettura diversi compresi magari i variopinti manga giapponesi, perché no?! Ancora, addirittura, si trova chi legge dei giornali…incredibile! A scapito della carta stampata, infatti, i più tecnologici che viaggiano con una ventiquattr’ore e poco altro sfruttano i nuovi device (tipo kobo ed ebook per intenderci) per ridurre lo spazio necessario e poter riunire più opere tutte insieme sullo stesso piccolo aggeggio. Anche se non si tratta di un canonico libro con pagine ingiallite odoranti di antico e copertina in pelle di giaguaro, si finisce sempre col leggerlo no?
Tutto ciò che riguarda lo stretto contatto che esiste tra libri (o comunque lettura) e pendolari non si esaurisce qui. Esiste infatti un’iniziativa del tutto particolare, ma davvero fantastica che consiste nella produzione di un libro ad hoc per ogni pendolare realizzato a più mani da autori davvero singolari…gli stessi pendolari! Dal 2013, infatti “Libreriamo” (piattaforma digitale per gli amanti della cultura) promuove ogni anno un’iniziativa (quest’anno in collaborazione con Feltrinelli) con la quale cerca di dar voce ai pendolari italiani i quali possono scrivere e raccontare le proprie “storie da treno” e inviarle; tra tutti i contributi vengono selezionati i racconti più meritevoli, poi raccolti in un vero e proprio libro che viene pubblicato digitalmente. Il titolo del capolavoro? Il Pendolibro! Una sincera e appassionante raccolta di avventure (e disavventure), sogni, emozioni di comuni pendolari in missione sui treni della penisola. Dalle pagine traboccanti di ironia e verità emergono tutte quelle sensazioni ed esperienze vissute da qualsiasi “abitante dei treni” che per questo vi si può ritrovare. Dalle sfuriate per le soppressioni, alle piccole rivolte di banchina per i ritardi, ai colpi di fulmine scoccati tra sguardi timidi mai più ritrovatisi o amori a prima vista terminati con un lieto fine, alle faide mattutine per la conquista dei posti a sedere… Insomma, un’opera realizzata dai pendolari per i pendolari, più azzeccato di così??
Così anche chi ancora non ha trovato la scusa per darsi alla lettura in treno e abbattere così una delle sue più grandi paure, sfrutterà questa trovata per riallacciare i rapporti con la parola scritta, se non per leggere, magari per scrivere!