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After Hours: Kilo Two Bravo (Kajaki – The True Story), Paul Katis, Gran Bretagna, 2014

Kilo Two Bravo (prima Kajaki) è un film del 2014 che racconta la vera storia di un plotone britannico nella guerra in Afghanistan. Le immagini sono carnali e dirette, così come la storia: un soldato in esplorazione rimane vittima di una mina antiuomo e, durante l’azione di salvataggio, altri membri della sua squadra vengono coinvolti nell’incidente. Il regista ha detto: «volevo raccontare quella guerra da un punto di vista meno americano» e rispetto ai war movies made in USA, la distanza è abissale.

La regia di Paul Katis (che è all’esordio sul lungometraggio) è fisica, tecnica, al servizio di un’opera non-horror che spiega egregiamente l’orrore della guerra. La sceneggiatura, anch’essa a servizio ovviamente della veridicità storica, non scade mai nel documentario e rimane sempre ricostruzione ben strutturata. Il sonoro, sconvolgente e ben curato, totalmente privo di colonna sonora, rende l’immersione totale. Katis, prima della proiezione a cui ho assistito, ha fatto dei test audio della Reposi 1 e ha chiesto di posizionarci al centro della sala, richiesta apparentemente grottesca, ma che ha dotato il film di un effetto ancor più devastante sulla nostra psiche. Il senso d’impotenza, l’atmosfera di pericolo, le operazioni mediche: tutto è reso in maniera estremamente realistica, nella direzione di una catarsi finale.

Il film, già distribuito nel 2014 e disponibile sul Netflix inglese, potrebbe giungere in Italia in futuro, ma in caso contrario recuperate questa bellissima perla di cinema – che, notizia dell’ultimo minuto, è valsa il premio di Miglior Attore a David Elliot ai BAFTA 2015.

 

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