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Come arrivare preparati a… The Punisher

Mettiamo subito una cosa in chiaro: nessuno arriva preparato al Punitore. Quello che può sembrare un personaggio bidimensionale costretto dai limiti della revenge-story è in realtà uno dei più complessi e narrativamente appaganti personaggi della Casa delle Idee. E la prima volta che leggerete le sue storie rimarrete senz’altro sorpresi dalle potenzialità virtualmente illimitate che il figlio prediletto di Gerry Conway possiede. L’anno scorso Jon Bernthal ci ha regalato un assaggio gustoso della sua magnetica interpretazione di Frank Castle con la seconda stagione di Daredevil. Il 17 novembre arriva la portata completa. Ecco qualche lettura imprescindibile per arrivare alla serie con il palato già pronto.

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Violenta, crudele, sanguinaria, estrema, esplicita, politicamente scorretta ma anche viscerale, diretta e sincera. La miniserie in quattro numeri che ha consacrato Garth Ennis a star del fumetto mondiale nel 2003 è questo e molto di più. È un viaggio di sola andata nella psiche di Frank Castle. Un capolavoro che ha il sapore del Cuore di Tenebra di Joseph Konrad e lo schema ordinatamente caotico di un Chuck Palaniuk. A tutto questo aggiungeteci i disegni di Darick Robertson (sì il disegnatore di The Boys) e avrete una delle storie più impressionanti che la Marvel abbia mai pubblicato. L’ambientazione è il Vietnam, il contesto la mente di un soldato al limite tra sanità mentale e follia. La storia si svolge negli ultimi giorni del conflitto in Vietnam che coincidono con gli ultimi giorni dell’esistenza del Frank Castle umano. Da leggere a stomaco vuoto.

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Bentornato Frank

Ancora una volta Garth Ennis, ancora una volta il Punitore ma questa volta le matite sono quelle di Steve Dillon. Datata 2004, questa saga urbana vede il Punitore scontrarsi con la famiglia mafiosa degli Gnucci. Sul suo percorso Frank troverà picchiatori russi e tante pallottole ma non solo: in questa storia Frank si scontrerà con i due estremi del suo operato, perché se da un lato Daredevil ha qualcosa da ridire sul suo modo di fare giustizia, dall’altro dei suoi emuli hanno deciso di seguire le sue orme. E Frank ha qualcosa da obiettare in proposito. Probabilmente la serie del Punitore più nota al mondo, certamente la più trasposta al di fuori della carta. Se infatti una buona metà di essa ha liberamente ispirato il film The Punisher del 2004 con Tom Jane e John Travolta e diretto da Jonathan Hensleigh, l’altra metà è stata in parte trasposta nella seconda stagione della serie Netflix di Daredevil, in particolare nella scena in cui il Diavolo Rosso è incatenato al tetto di un palazzo costretto a prendere una decisione estrema.

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In principio

L’anno è il 2005 e non parlo solo di quello di pubblicazione ma anche di ambientazione. Slegata da ogni problema di continuity con l’universo Marvel classico In principio di Garth Ennis e Lewis Larosa si inserisce in quel filone tradizionale di racconti crepuscolari dei supereroi iniziato con Frank Miller e il suo Batman nel 1986. Ma quello che sembra una classica resa dei conti si rivelerà ben presto essere un complotto militare ben più macchinoso, con infiltrazioni mafiose e il ritorno di vecchi amici nei panni di nuovi nemici. Il grande merito di In principio (e a ben guardare dello stesso Ennis) è quello di averci dato un Frank Castle irriducibile a qualsiasi definizione. Frank Castle è qui un soldato più risoluto che mai e quasi divertito in quello che fa. Il finale sorprendente è solo la punta di un iceberg fatto si sangue, pallottole e pure di un po’ di politica.

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