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È morto Pietro Mennea

di Stefano Sette

È morto oggi a Roma, all’età di 60 anni, Pietro Mennea, campione di atletica leggera italiano conosciuto come “Freccia del Sud” per via delle sue origini pugliesi. Nato a Barletta il 28 giugno 1952, cominciò la carriera internazionale da atleta nel 1971, ai Campionati europei di Helsinki, arrivando 6° nei 200m e vincendo la medaglia di bronzo nella Staffetta 4×100. Nello stesso anno, ai Giochi del Mediterraneo di Smirne (Turchia) vinse la medaglia d’oro nei 200 metri impiegando 20″7. Prese parte a cinque Olimpiadi dal 1972 al 1988, aggiudicandosi la medaglia d’oro a Mosca, sempre 200 metri, con 20″19, e quella di bronzo nella 4×400: nelle precedenti edizioni ottenne il bronzo a Monaco’72, arrivando dietro al sovietico Valeriy Borzov e allo statunitense Larry Black. Si aggiudicò altri ori alle Universiadi di Mosca’73 e Roma’75, agli Europei di Roma e Praga (rispettivamente nel 1974 e nel 1978), ai Giochi del Mediterraneo di Algeri’75 egli Europei indoor del 1978, disputati a Milano. Alle Universiadi di Città del Messico, nel 1979, Mennea ottenne due ori nei 200 metri, stabilendo il nuovo record mondiale con 19″72 – verrà eguagliato alle Olimpiadi di Atlanta’96 da  Michael Johnson – e nella 4×100 con il record europeo di 38″42. Ai Mondiali di Helsinki del 1983 vinse la medaglia d’argento con 38″37, stabilendo il record nazionale italiano, e nello stesso anno vinse il suo ultimo oro ai Giochi del Mediterraneo di Casablanca, ancora una volta nei 200. Alle Olimpiadi di Seoul’88 fu il portabandiera dell’Italia durante la cerimonia d’apertura, e gareggiò nei 200 m; dopo aver superato il primo turno delle batterie decise di ritirarsi. Laureato prima in Scienze politiche e, successivamente, anche in Giurisprudenza, Scienze dell’educazione motoria e Lettere, insegnando alla Facoltà di Scienze dell’Educazione Motoria dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti – Pescara. Di professione avvocato, è stato Europarlamentare tra il 1999 e il 2004, eletto con la lista I Democratici, poi confluito ne La Margherita. Nel 2006 fondò, insieme alla moglie, una onlus per diffondere lo sport e i suoi valori, e allo stesso tempo promuovere la lotta al doping, mentre nel 2010, in qualità di avvocato, si è occupato di class-action per difendere alcuni risparmiatori italiani che avevano investito i propri risparmi in Lehman Brothers. L’ultimo riconoscimento l’ha ottenuto nel 2012 quando, in occasione dell’avvicinarsi delle Olimpiadi di Londra, la capitale inglese gli ha dedicato una stazione della London Underground, la High Street Kensington.

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