Attualità

Con l’augurio di un futuro possibile

Il Movimento 5 stelle, nato nel 2009, vede oggi un successo tanto agognato quanto temuto. Dal 19 giugno, per la prima volta nella storia del Partito (seppur molto breve), ci si trova di fronte ad una vera e propria vittoria, un’inusuale vittoria, senza alcun precedente di tale portata negli anni della Repubblica democratica costituzionale italiana.

Nel tempo si è assistito alla nascita di diversi partiti, nuove formazioni che spesso risultavano tanto longeve quanto una farfalla in primavera. Questi partiti, a volte, si rivelavano più come scelte politiche, piuttosto che saldi principi di un’appartenenza non solo simbolica ma soprattutto ideale.

Di esempi del contrario, invece, di partiti “reali” formati da soggetti che realmente credono nelle assurdità che predicano e praticano, ve ne sono stati, ma non così tanti. Prendendo la Lega a metro di paragone, ci troviamo di fronte a soggetti che ricoprono, e, molto più che in passato, ricoprivano cariche di peso politico, quali sindaci, ministri, ecc.

Trascendendo quegli ideali un po’ “buffi” degli uomini e donne (non troppe nella Lega, sia mai) che animano lo show politico a cui partecipano, stipendiati di tutto punto, tronfi e felici delle loro poltrone così comode e pesanti, il nuovo nato enfant prodige M5S non tratteggia binari molto distanti rispetto ai buoni Salvini & company. Per quel che riguarda la carica populistica “buoi dei loro carri”, l’idea pentastellata non si discosta di molto dal partito della Lega. Certamente è da riconoscere l’operato per la Collettività che effettivamente compiono all’interno delle Camere. Anche se poco pubblicizzato dalle televisioni e dalle maggiori testate giornalistiche, il lavoro di questi giovani ragazzi e ragazze (la quota rosa almeno qui è ampiamente rispettata e onorata), rappresentato ad esempio dalla proposta degli innumerevoli emendamenti su temi sociali di grande attualità (esclusione dell’immunità, riduzione degli stipendi, dei finanziamenti e rimborsi ai partiti, ecc.), è ben diverso da ciò che fanno e han fatto i Leghisti (rimane decisamente oscuro come qualcuno possa ancora votare soggetti che si presentano con magliette disegnate da chissà quale imbecille razzista, o soggetti come il Bossi figlio, che sono stati scoperti ad appropriarsi di danaro pubblico e del partito).

A tratteggiarla così sembrerebbe indiscutibile la grandezza a cui è geneticamente destinato il M5S, ma di fatto è molto giovane questo enfant, non tanto per l’anno di nascita, quanto per la provenienza dei soggetti che lo compongono, non dai soliti salotti che per 50 anni hanno educato soggetti a far da burattinai al popolo italiano; bensì, provengono da nuovi posti, nuovi livelli sociali.

Il movimento a 5 stelle è davvero qualcosa di diverso, basti vedere il suo capo che di mestiere fa il comico ed è un condannato in via definitiva per omicidio colposo, o Di Battista e Di Maio, giovani promesse del solito show politico, ardenti del fervore giustizialista che anima le loro membra.

In sostanza, codesti mai hanno amministrato comuni grandi come Torino o Roma. Prendiamo Roma a riferimento: è la città con più popolazione interna; è la città con più periferia da gestire; il bacino di utenze a cui devono fronteggiare è immenso; è la città occidentale più antica di sempre; è la capitale di Italia. Ora, senza andare troppo in là negli anni, altrimenti toccherebbe scrivere un’enciclopedia, quando scorriamo indietro nel tempo ad una decade fa, ogni amministrazione, sindaco, assessore e chi più ne ha più ne metta, è stato letteralmente masticato e sputato da quel sistema che tanto amano, di certo con grande aiuto (grazie a Dio) delle magistrature. Questo crea, a non pochi, angoscianti preoccupazioni per il degrado a cui stiamo giungendo, sorte di ogni civiltà, non più lentamente come era un tempo, ma spedito come l’acqua del Tevere, il fiume più inquinato d’Europa.

Ciò che quindi sorge spontaneo è l’augurio di una sorte migliore per la bella Virginia Raggi e l’ affascinate Chiara Appendino. L’augurio rivolto a noi tutti, poiché noi tutti dipendiamo da quelle che saranno le loro scelte, e adesso non v’è più tempo per nulla, ogni cosa oramai è un’emergenza (clima, immigrazione, disoccupazione, sanità, debito pubblico). L’augurio va al disegno che ordina le cose, alla gravità che lo spinge a terra, che possa compiere il miracolo e salvarci dalla fine inevitabile delle cose marce di cui siamo fatti. L’augurio va alle prossime generazioni che, figli di generazioni già indebitate fino al collo, dovranno inventarsi qualcosa di nuovo, mai visto nella storia dell’umanità. Qui v’è bisogno di ordine e fiducia, e a voi del M5S stiamo dando grande fiducia, credendo ancora una volta, forse l’ultima, che il marciume della società, la corruzione delle genti, il metodo mafioso, siano parentesi graffe distanziate da 4 mila anni di civiltà, e che finalmente qualcuno sarà in grado di elevarsi quel poco che basta a rendere meno impietosa quella fine che ci attende, inesorabile scalpitio del tempo.

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