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EVENTO | Talks on Tomorrow: il digitale che ci cambia la vita

La rivoluzione digitale nella vita quotidiana è stato il tema centrale dell’appuntamento del 12 novembre 2019 con i “Talks on tomorrow” organizzato da Repubblica e H-Farm in collaborazione con ING Direct alla Fondazione Feltrinelli di Milano. Tra gli ospiti: Simona Panseri, responsabile comunicazione di Google nel Sud Europa, Daniele Contini country manager Just Eat Italia e Marco Bragadin CEO di ING Italia.

Uno studio di McKinsey & Company, società di consulenza manageriale, rileva che entro il 2025 ci saranno almeno 50 miliardi di dispositivi domotici connessi nel mondo. Quali sono le prerogative di questi strumenti e come si rendono utili a chi li utilizza? Questa la domanda posta a Simona Panseri che delinea uno scenario più complesso di quello che immaginiamo: “Non sono le aziende che offrono i servizi alle piattaforme ma le persone che li usano, nella misura in cui lo trovano utili. Questa utilità è personale varia nel contesto della giornata, è fondamentale che i servizi siano in grado di adattarsi a queste variabili”, i servizi di Google nascono dalle esigenze dei suoi utilizzatori, devono rispondere a bisogni reali perché si crei un vero beneficio. Interrogare Google utilizzando la voce mentre si guida o Google Transcribe, che permette la trascrizione in tempo reale e che nasce dall’esigenza di aiutare persone con deficit uditivo a partecipare alle conversazioni: gli strumenti di Google seguono la stessa logica degli scivoli sui marciapiedi.

Maggiore accessibilità significa meno privacy? La fiducia è un termine fondamentale per Google, la qualità dei servizi dipende dai dati che l’utente fornisce, non è possibile utilizzare un dispositivo mobile senza effettuare la registrazione, o usare Google Maps senza fornire la posizione; la quantità di dati che forniamo a Google è enorme ma in questo senso Google tutela l’utente. Simona Panseri, ad esempio, ricorda che nella sezione di gestione privacy è possibile per l’utente rimuovere tutti i dati che ha fornito a Google.

La rivoluzione digitale, in Italia, sta pian piano trasformando anche il settore del food delivery. Si attesta “solo” al 18% la quantità di ordini provenienti dal digitale e il dato può sembrare irrisorio ma questo è dovuto al fatto che si tratta di un settore apertosi da poco al digitale; Contini ha dunque sostenuto che: “La porzione di mercato ammonta complessivamente al 2% eppure si tratta di un’opportunità di consumo molto alta, destinata a cambiare, perché per ovvie ragioni bisogna mangiare, e tutti noi consumiamo mediamente due pasti al giorno“. JustEat porta la tecnologia al cliente offrendogli servizi come le recensioni, gli ordini in tempo reale, il pagamento online; il servizio che prima era esclusivamente telefonico ora si sta ampliando. JustEat è quindi al servizio del cliente ma anche dei ristoranti; il digitale infatti, grazie all’analisi dei dati, aiuta il ristoratore a fare scelte consapevoli, per capire qual è il modello di business che dovrebbe seguire. Contini racconta che molto spesso i ristoratori non conoscevano le ragioni del loro fallimento, nè tanto meno qual era il loro prodotto di punta o quello che vendevano meno. In questo senso JustEat aiuta gli imprenditori a monitorare le proprie attività.

Le nuove tecnologie continuano a far aumentare esponenzialmente le interazioni digitali per quanto riguarda l’home banking, spiega Marco Bragadin; nell’ultimo anno i clienti che utilizzano la banca online tramite smartphone sono cresciuti del 67%, cioè 3 clienti su 4 utilizzano servizi tramite mobile e sempre meno da computer. Come la crescente digitalizzazione delle banche migliora la nostra vita? I servizi bancari fanno ormai parte della nostra quotidianità e, ad esempio, i clienti ING fanno in media 3 o 4 transazioni a settimana tramite App; un tempo voleva dire recarsi personalmente in un ufficio fisico mentre la nuova modalità comporta un risparmio di tempo ed energie. Quello su cui ING sta puntando è la personalizzazione del servizio al cliente, semplificando le richieste di mutuo e prestiti grazie alle informazioni acquisite tramite l’analisi dei dati. Il tema della sicurezza è molto delicato per ING: non avendo filiali viene meno la sicurezza fisica; questo vuol dire investire per aumentare il livello di sicurezza nell’App ma allo stesso tempo non rendere l’esperienza per il cliente invasiva e complicata.

La rivoluzione digitale a cui stanno puntando le multinazionali fa leva sulla quotidianità delle persone, mira a semplificare le nostre abitudini.

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