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“Sogni europei” – E ora sogniamo

di Francesco Iacona

Si era giocato tanto bene che la sola idea di perdere questa partita sarebbe stata una bestemmia. Italia-Inghilterra rappresenta il fiore all’occhiello del cammino azzurro in questo Europeo. Un Europeo giocato bene: con bel gioco, carattere e tanto cuore. Il tutto contro ogni previsione possibile.

In questo quarto di finale non c’è stata storia: l’Italia ha fatto vedere come si gioca al calcio a un’Inghilterra mai scesa in campo e mai pericolosa (se non in un’azione a inizio partita): campo dominato per 120 minuti e numerose occasioni da rete sono il coronamento di una prestazione che gli Azzurri non sfornavano da anni (almeno dal Mondiale 2006). Difesa impenetrabile, centrocampo solido e attacco vivace; solo una pecca: troppe occasioni sprecate.

Dietro, Buffon è stato impegnato solo in un’occasione in due ore di partita e questo non può che essere merito di un reparto difensivo solido e ben organizzato. Infatti, ogni (raro) tentativo degli attaccanti inglesi è stato tranquillamente neutralizzato prima che essi riuscissero a penetrare nell’area di rigore. Al muro composto da Barzagli e Bonucci si sono aggiunti i terzini, che hanno dimostrato di essere dei giocatori forse troppo sottovalutati nel nostro campionato. Infatti, da quando Prandelli ha deciso di schierare la difesa a 4, e di conseguenza Abate e Balzaretti, l’Italia non ha mai subìto gol e ha rischiato sempre poco e questo è segno di una maggiore attenzione in copertura; gli esterni schierati con la difesa a 3 non si sono rivelati altrettanto affidabili: Maggio è bravo in fase di spinta ma non altrettanto a difendere, Giaccherini non sa fare né l’una né l’altra cosa.

Il centrocampo ha funzionato da perfetto filtro tra i reparti e non è mai stato surclassato dagli avversari. De Rossi è stato un leone (peccato per quel palo…), Pirlo magistrale (anche se un paio di errori in disimpegno li ha commessi), Marchisio un uomo dai polmoni d’acciaio e Nocerino ha dimostrato di funzionare sia in fase di contenimento che come attaccante aggiunto. Tra tutti, però, svetta Montolivo, che nel ruolo di “trequartista atipico” è riuscito sia a dare manforte ai compagni di reparto che a pennellare assist per gli attaccanti. Cassano e Balotelli, poi, hanno garantito molta dinamicità in avanti, anche se incompleti in fase conclusiva.

 

Al fischio finale dei 90 minuti regolamentari, dopo l’ultima occasione capitata sui piedi di Nocerino, il rammarico è stato forte; ci si è un po’ chiesti com’è stato possibile non riuscire a vincere una partita che sembrava tanto facile da portare a casa (una partita giocata così bene sarebbe dovuta finire due o tre a zero). Infatti, era stato un gran colpo di fortuna incrociare l’Inghilterra, squadra palesemente modesta e sulla carta inferiore. Un po’ per la bravura (o fortuna?) di Hart, un po’ per colpa di un palo (sempre lo stesso) che ha negato per due volte un gol praticamente fatto e un po’ per eccesso di leziosità, gli immeritati supplementari si sono concretizzati e l’incubo rigori si è avverato. I tiri dal dischetto sono una vera e propria lotteria e perdere in questo modo, dopo una partita dominata per intero, sarebbe stata una grandissima beffa. L’errore di Montolivo sembrava aver messo fine all’avventura dell’Italia in Polonia e Ucraina, ma per fortuna ci hanno pensato la traversa e San Gigi Buffon a mettere a posto le cose. La fortuna aiuta gli audaci.

 

Dopo aver sofferto e gioito in questa interminabile partita con l’Inghilterra, si può dire che l’Italia abbia in un certo senso raggiunto il suo obiettivo. Le non buone aspettative sono state disilluse in positivo e aver raggiunto una semifinale quasi insperata può definirsi un risultato del quale essere soddisfatti.

Ora toccherà affrontare la Germania per provare ad accedere alla finalissima e tornare a giocare allo stadio Olimpico di Kiev. Non illudiamoci, non facciamoci prendere dall’entusiasmo, che se no si rischia di rimanere scottati; la Germania è la squadra più forte del torneo e sarà improbabile batterla. Ma si sa, la palla è rotonda e nel calcio può succedere di tutto.

La semifinale l’abbiamo raggiunta e tutto quello che viene dopo è solo guadagnato. Perciò, ci siamo meritati il diritto di sognare.

PROMOSSI

Difficile scegliere in una partita in cui tutti sono stati grandi; ma una selezione va fatta, perciò:

Montolivo: l’errore dal dischetto glielo si perdona volentieri dopo che ha fatto una prestazione di grande generosità, sacrificio e classe. Ha aggiunto la velocità e i piedi buoni che Thiago Motta fino a ora non aveva garantito.

Buffon: fa solo due parate, ma che parate! Al quarto minuto di gioco compie un miracolo su Johnson con la manona e alla fine para il rigore del sorpasso a Cole. Se non c’era lui non saremmo in semifinale.

De Rossi: prende un palo pazzesco, lotta e guida il centrocampo. Grande leader, si arrende solo a un infortunio che si spera non sia grave. Peccato per l’occasione sbagliata a inizio secondo tempo, ma forse credeva di essere in fuorigioco.

BOCCIATI

Nessuno. Tutti gli Azzurri hanno giocato abbondantemente al di sopra della sufficienza.

 

 

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