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juvENTUSIASMO d’inverno

di Simone Lo Giudice e Giuseppe Enrico Battaglia

Vucinic, Pirlo e Marchisio. C’è chi può sognare a occhi aperti perché ha una Signora squadra. Il gelo natalizio di questi giorni si riflette sulla classifica del nostro Campionato. Inter a -7 dalla vetta e Napoli col -8. Troppi meno per gli altri e un super più per questa Juve. Con la Champions nel mirino e la Coppa Italia di riserva, a Torino si respira un clima unico: juvENTUSIASMO d’inverno!

L’anti-Juve non esiste, i ragazzi di Conte devono temere solo se stessi. Essere padroni del proprio destino in fondo è il rischio più sicuro del mondo. L’estro di Vucinic, la classe di Pirlo e l’affidabilità di Marchisio sono solo alcune facce di questa squadra, piena zeppa di alternative. Ha perso due partite con le Milanesi, ma ha persino quattro punti in più rispetto a un anno fa. Il Conte del Campionato ricomincia allo Juventus Stadium da dove aveva lasciato: dal 3-1 con l’Atalanta in maggio (e ultima uscita casalinga per Alex Del Piero in allegato) e al 3-0 sempre ai Bergamaschi in questo dicembre. Anche le coincidenze strizzano l’occhio a una squadra che appare ineguagliabile sotto troppi punti di vista. Titolo invernale acquisito e mezzo Scudetto in tasca, in vista di ritirare quello completo in primavera. In fondo è il segreto di Pulcinella.

Rimanendo in area campana, male malissimo il Napoli di Mazzarri. Col Bologna inizia male, si riprende bene, precipita in maniera sciagurata. Così arriva anche la prima sconfitta casalinga, ma soprattutto l’ennesimo appuntamento mancato. Troppo spesso la leadership di Cavani e Hamsik trascina la truppa in sentieri sculettati che in fondo non le spetterebbero. Il Napoli è una buona squadra di classifica alta, ma non altissima. Mazzarri può inseguire in maniera legittima il secondo posto, ma la prima posizione è roba d’altri.

Cade il Napoli domenica dopo il tonfo dell’Inter sabato sera. Contro la Lazio non ha giocato male, un pizzico di sfortuna ha pure influito, ma complessivamente Petkovic e il suo Klose non hanno rubato nulla. Stramaccioni ha perso smalto soprattutto in trasferta (dopo la vittoria di Torino sono arrivate ben tre sconfitte di fila), sintomo che l’incanto iniziale si è rotto in maniera definitiva. L’Inter sta affrontando comunque a testa alta un anno di transizione, dal quale uscirà con nuove certezze per il futuro.

Nuove certezze che ha la Fiorentina di Montella, all’ennesima goleada stagionale. Toni è tornato su altissimi livelli, un curioso caso “alla Benjamin Button” se vogliamo. Attorno a lui muove il pallone una squadra di giocatori raffinatissimi, gente matura che però ha vinto poco in carriera: da Borja Valero a Pizarro fino ad Aquilani. Nove punti di svantaggio dalla Juve sono troppi, ma la Fiorentina è l’unica squadra che potrebbe tenerle testa sul piano del gioco. Montella ha costruito un gruppo dedito al sacrificio, in cui chiunque trova la porta con facilità. Se avesse goduto di una panchina numericamente pesante, allora sì che sognare non sarebbe costato nulla. Considerando un altro fattore di molto conto: questa Fiorentina non gioca le Coppe.

Cade la Roma a Verona, al termine di una partita nebbiosa sul campo (nel secondo tempo si è toccata con mano l’impraticabilità del terreno) e nelle idee. Zeman ha registrato la difesa nelle ultime giornate, ma i suoi ragazzi non convincono fino in fondo. Sarà intrigante la sfida di sabato sera contro il Milan di Allegri, con la squadra rossonera che si è finalmente ritrovata. Col Pescara arrivano altri quattro goal, dopo l’ennesima super prestazione di Stephan El Shaarawy (che sottoporta viaggia più forte di Ibra un anno fa). Il piccolo Faraone sta facendo grande il Milan, dopo aver risvegliato un entusiasmo che pareva mummificato a inizio stagione.

 

PAGELLE

A Natale siamo tutti più buoni, quindi i voti di oggi saranno tutti positivi. Buona lettura a tutti!

 

Miro Klose voto 8: alchimista provetto, nasconde nel suo gatorade la pozione dell’invisibilità. Nel secondo tempo è introvabile per i radar avversari: lui spunta dapprima per prendere le misure ad Handanovic, poi per piazzare il colpo del ko. Voci del mercato di gennaio vogliono La Morte Nera su di lui, MINACCIA FANTASMA

 

Elvis Abbruscato voto 7: è un centravanti di razza, e nonostante l’età è finalmente arrivata la sua consacrazione: cross dalla sinistra, colpo di testa sotto l’incrocio del secondo palo e portiere battuto. Eppure festeggiano gli altri. Il buon Elvis potrà dire che la rete più bella che ha segnato in carriera è un autogol, mica roba da tutti. RECORDMAN

 

Andrea Pirlo voto 7,5: il pallone d’oro sarà pure una questione tra Barcellona e Real, ma le punizioni le batte meglio lui di chiunque altro. Protesta il ragno della porta dello Juventus Stadium che aveva appena pagato l’IMU, ma lui si salva in corner: “a casa mia starà più al caldo.” CHIRURGICO

 

Luca Toni voto 8: torna sulla cresta dell’onda con due reti di testa e un rigore procurato ai suoi. Lasciate che al vostro pagellista scenda una lacrimuccia di nostalgia per aver ritrovato il Paracarro per antonomasia. NUMERO UNO

 

Paolo Cannavaro voto 6, ma all’Epifania riceverà carbone: essendo il leader della difesa partenopea, deve assumersi la responsabilità delle amnesie difensive dei suoi.

Tolto Koné, che ha estratto dal cilindro un goal che ha tolto i video porno dalla sua vita (non ne avrà più bisogno), le altre tre reti arrivano da gravi errori difensivi. L’arbitro ha l’ultima parola su una di esse, ma sulle altre situazioni ci sarà forse da rivedere qualcosina in vista del nuovo anno. AFFANNATO

 

per bocciare il pagellista su Twitter: @_batrax

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