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Pavia-Sorrento, settima sconfitta casalinga: non esiste limite al peggio.

di Fabio Muzzio

Al peggio esiste un limite? Credo che quest’anno il Pavia riuscirà a dare una triste risposta. Settima, riscrivo settima, sconfitta in casa. Non è possibile!

Dito puntato non contro i ragazzi, ma contro la Società. In settimana i giovani migliori del vivaio hanno lasciato l’Alzaia, la domenica si è diventati ultimi a tutti gli effetti, perché il Foligno esce imbattuto da Como. Si potrebbe chiudere qui.

Un Sorrento, che molti definiscono tra il non trascendentale e lo scarso, incamera tre punti d’oro per la rincorsa play off con il minimo sforzo e inguaia gli azzurri che hanno il morale sotto i tacchetti.

Continuo a sentire tra i colleghi di sventura calcistica che le altre squadre non impressionano, non sono forti. Però vincono depositando sempre almeno due palloni oltre la nostra linea di porta. E allora? Non sarà che gli altri non sono un granché, ma noi siamo peggio? Se fosse così aumenterebbero le colpe di chi ha allestito questa rosa.

Cesca e Pezzi al debutto casalingo non hanno impressionato, forse si sono adeguanti allo standard dell’undici (più riserve) di Mister Sangiorgio. Statella alla prima assoluta appare positivo fino all’erroraccio in ripiegamento difensivo di cui parleremo più avanti.

Tornando alla gara, al vostro cronista è sembrato che gli avversari non abbiano pigiato il piede sull’acceleratore, attendendo gli errori dei nostri. Alcuni direbbero il gatto che gioca con il topo. In realtà, viste le dimensioni fisiche e di altezza, verrebbe da dire che sia stato Carlini, il topo, a beffare di testa il gattone (di marmo) Fissore: roba da non credere. Campani in vantaggio dopo che il Pavia menava dolcemente le danze.

Marchi ci ha provato senza fortuna con una gran rovesciata propiziata da un cross di Falco: l’estremo ospite Rossi gli manda il pallone in angolo. Vietato comunque attaccarsi agli episodi, grazie.

Nella ripresa l’arbitro, con l’espulsione generosa del sorrentino Romeo, serve al Pavia una superiorità numerica da sfruttare; peccato che Puccio riesca quasi subito a riequilibrare le cose e a vanificare il tutto. A quanto pare il centrocampista azzurro avrebbe, nei pressi del direttore di gara, infranto il 2° comandamento, ma, soprattutto il regolamento: i preti assolvono sempre, gli arbitri, talvolta, no.

Marchi e Falco, che si sono mangiati due limpide occasioni concesse dagli ospiti, non possono che portarci alle triste conclusione che se non si sfruttano le opportunità non si può pretendere di ottenere la salvezza.

In chiusura Statella, come anticipato, perde malamente palla a centrocampo e non gli resta che rincorrere Scappini, terminando il lavoro stendendolo in area: è così il neo arrivato si avvia verso gli spogliatoi, mentre l’ospite spiazza Facchin dal dischetto.

0-2 e tutti a casa alè, come si sente cantare con ironia sugli spalti.

Per la statistica è la dodicesima espulsione complessiva per il Pavia quest’anno: onestamente troppo…

In attesa di verificare se in settimana arriverà ancora qualcuno dal calcio mercato, ci sono tre certezze: la prima è che domenica arriva il Taranto, la seconda che rientra Carotti.

La terza? La lascio a voi…

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