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Rebeca Andrade, dai tre crociati all’oro mondiale

Lo scorso 3 novembre, a Liverpool, si è svolta la finale dell’all around (o concorso generale) individuale femminile ai Campionati Mondiali di ginnastica artistica. Si tratta della competizione in cui le atlete devono confrontarsi su tutti e quattro gli attrezzi del panorama femminile, – volteggio, parallele, trave e corpo libero – sommando poi tutti i punteggi. In sostanza in questa gara si individua la ginnasta più completa ed esperta in assoluto, in grado di destreggiarsi in tutte le specialità; alla fine il titolo è stato conquistato dalla brasiliana Rebeca Andrade, classe 1999, che è riuscita a distanziare di oltre un punto la seconda e la terza classificata, cioè rispettivamente la statunitense Shilese Jones e l’inglese Jessica Gadirova.

Nel corso della competizione, il primo posto della Andrade non è mai apparso realmente in pericolo. Ha commesso alcune sbavature alle parallele, che sono però state compensate da un livello tecnico elevatissimo negli altri attrezzi, specialmente a volteggio e corpo libero. L’abilità principale dell’atleta brasiliana è probabilmente il fatto di combinare una potenza esplosiva e un’espressività coinvolgente, in grado di trasportare anche il pubblico – e i giudici – nelle sue performances.

Rebeca Andrade ai Campionati mondiali del 2022 |Crediti: Keystone

Rebeca Andrade è diventata così la prima ginnasta brasiliana della storia a laurearsi campionessa del mondo, e la seconda proveniente da uno Stato non nordamericano né dell’Europa orientale (la prima era stata la nostra Vanessa Ferrari nel 2006). Questo non è però il solo record che è stata in grado di abbattere per il movimento della ginnastica brasiliana. Nel 2021, alle Olimpiadi di Tokyo, vinse infatti le prime medaglie in assoluto per la sua nazione nella ginnastica artistica femminile in un’edizione dei Giochi Olimpici. Nella finale all around del 29 luglio 2021, infatti, lottò fino all’ultimo con la statunitense Sunisa Lee per vincere l’oro, dopo la defezione di Simone Biles; i primi tre attrezzi furono pressoché ineccepibili, ma a causa di due uscite di pedana al corpo libero (e una penalità complessiva all’incirca di un punto) Rebeca dovette accontentarsi dell’argento.

Ciononostante, poté riscattarsi già il primo agosto, durante la finale di specialità al volteggio; qui, infatti, realizzò due salti di assoluto spessore, sfondando la cifra dei 15 punti. Una soglia che solo i migliori ginnasti riescono a oltrepassare con facilità. La media di 15.083 le permise di classificarsi al primo posto, una medaglia d’oro che rappresentò un risultato storico per il Brasile; nemmeno il suo idolo, la ginnasta Daiane Dos Santos, era mai arrivata a tanto. Quest’ultima aveva militato nella nazionale brasiliana fino al 2012 e aveva partecipato a svariate finali olimpiche, senza però compiere l’impresa di salire sul podio.

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Rebeca Andrade durante la finale all around alle Olimpiadi di Tokyo 2021| Crediti: Ricardo Bufolin / Panamerica Press / CBG

Se ci fermassimo qui, la storia di Rebeca potrebbe sembrare piuttosto simile a quella di tanti altri campioni sportivi; manca però una parte fondamentale del racconto. Solamente un anno prima delle Olimpiadi, nel 2020, non era nemmeno certa che sarebbe potuta partire per Tokyo; non per il Covid, – che anzi sotto certi aspetti fu una fortuna per lei – bensì per una rottura del legamento crociato del ginocchio destro, in cui era incappata nel 2019. Lo stesso identico infortunio, al medesimo ginocchio, le era già occorso in due circostanze precedenti, nel 2015 e nel 2017. In tutti e tre casi erano stati necessari un intervento chirurgico e un lungo periodo di recupero.

Di fronte a un caso del genere i più forse si sarebbero ritirati. Rebeca Andrade, invece, non si arrese nemmeno alla terza rottura del legamento; il 9 giugno 2019, sul suo profilo Instagram, scrisse infatti: “Sono forte e sicura che tutto si risolverà, il meglio deve ancora venire”. Nel 2021, in Giappone, ha confermato con i fatti queste parole, ottenendo le medaglie eccezionali di cui abbiamo parlato. Ora, trascorso un altro anno, non solo si è confermata ai vertici della ginnastica mondiale, ma è addirittura riuscita a migliorarsi; quell’argento nel concorso generale si è quindi trasformato in un oro che profuma di perseveranza e forza d’animo.

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Rebeca Andrade nel 2019 | Crediti: Ricardo Bufolin / Panamerica Press / CBG

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