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Rubrica/ Poche conferme, molti rinvii a giudizio

 

di Simone Lo Giudice

 

 È stata una domenica strana, in cui sono piovute più polemiche che goal. La decima giornata di Serie A si è aperta con la certezza che Genoa-Inter non si sarebbe giocata, si è chiusa con il soprendente rinvio di Napoli-Juventus.

 

Il dramma di Genova ha messo in allerta le menti di Napoli, ma la scelta di non giocare si è presto rivelata più imprudente che azzeccata. Il sole che abbaglia Giuseppe Marotta, l’ad della Juve, in un’intervista rilasciata alla tv nel primo pomeriggio stride parecchio con la decisione presa dal Prefetto qualche ora prima. Un caso comunque eccezionale, il primo in cui una partita slitta senza nemmeno aver testato l’impraticabilitià del campo. E così la domenica pomeriggio si è rivelata una ghiotta occasione per Udinese, Lazio e Milan.

 

Basta e Di Natale hanno messo il Siena al tappeto, conquistando la quinta vittoria friulana consecutiva in casa (numeri da grande squadra!).

Sculli, coadiuvato da un Klose factotum, ha steso il Parma quasi sul gong e per la Lazio è arrivato l’ennesimo risultato utile consecutivo. E se pensiamo che sia Guidolin che Reja sono usciti imbattuti da San Siro (Milan-Lazio 2-2 e Milan-Udinese 1-1), allora sì che possiamo comprendere realmente le dimensioni di queste capoliste non per caso.

Ma il Milan c’è in ogni caso, anche se staccato di un punto dal tandem di testa. Con i suoi 18 goal fatti nelle ultime 5 partite, quello di Allegri è diventato il miglior attacco del torneo. Unica pecca continua a essere la fase difensiva, anche se la porta di Abbiati rimasta inviolata contro il Catania di Montella è di buon auspicio.

 

Tra Juventus e Napoli si è infilato il Palermo di Mangia, che contro il Bologna ha fatto 5 vittorie su 5 in casa (eguagliando il record dell’Udinese). Segnali importanti, che fanno capire quanto sia difficile vincere ovunque in questo campionato.

E Luis Enrique lo sta scoprendo sulla sua pelle: a Novara ha pensato a fare risultato, per il bel gioco ci sarà tempo. Grazie alla strana coppia Bojan-Osvaldo, il tecnico spagnolo ha vinto la sua seconda partita in trasferta (dopo Parma-Roma 0-1) e con la sosta potrà tirare le fila di questi suoi primi due mesi di panchina in Italia.

In fondo la classifica non fa la bugiarda perchè ci sono finite le squadre peggiori, quelle che hanno arrancato dall’inizio: Cesena con 3 punti (frutto di 3 pareggi), Novara 7 (il bel gioco non basta), Lecce e Inter 8 (anche se i Nerazzurri hanno una partita in meno).

 

Poche sono state le conferme (Udinese, Lazio, Milan), molti i rinvii a giudizio (da Genoa-Inter a Napoli-Juventus). Unica certezza: anche stavolta ci siamo fatti travolgere da un dramma (quello di Genova è sicuramente tale) e abbiamo scelto in modo avventato (vedi Napoli). L’onda emotiva del drammone all’italiana ci ha steso in partenza. Si dice: “sbagliando, si impara”… ma a noi non piace imparare.

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