Cultura

Le Corbusier: tra razionalismo e poesia

Costa Azzurra. Si scende dal treno alla piccola stazione di Roquebrune-Cap Martin; si prosegue a piedi, in direzione della Promenade Le Corbusier, a quest’ultimo dedicata, sul sentiero Massolin, che si snoda tra la macchia mediterranea e la scogliera a picco sul mare: uno dei luoghi prediletti dall’artista; si arriva a Le Cabanon, dove trascorreva le vacanze Le Corbusier, uno degli architetti più famosi del ‘900. Qui, il 27 agosto 1965 mentre nuotava, come era solito fare, nel mare sottostante il borgo medievale di Roquebrune, muore a 78 anni, stroncato da una crisi cardiaca; sua ultima dimora, la tomba al cimitero comunale, accanto alla moglie Yvonne; Corbu, come amava soprannominarsi, aveva lui stesso costruito Le Cabanon, poco più di un capanno di tre metri e mezzo, a pianta quadrata, con un’unica stanza, senza cucina (era infatti solito mangiare al vicino locale Etoile de Mer, gestito dai suoi amici, i coniugi Rebutato). Il suo Castello sul mare, come definisce la sua casa, ben sintetizza la visione dell’arte di Le Corbusier, basata su rigore e poesia: 15 metri quadrati, mimetizzati in una natura lussureggiante, in cui non esiste il superfluo; due letti che servono anche come armadio, una sedia, uno sgabello, un lavandino, una struttura funzionale ed essenziale, com’è nel suo stile, in cui pensare e progettare.

Cabanon_Le_Corbusier

 Le Cabanon a Cap Martin

Nato con il nome di Charles-Édouard Jeanneret, il 6 ottobre 1887, a Le Chaux-de-Fonds in Svizzera, ma da famiglia originaria del sud della Francia, sceglie quest’ultima come sua patria. Non segue studi regolari di architettura, ma trascorre la sua vita tra viaggi, specie nelle città d’arte italiane, grazie ai quali acquisisce un bagaglio culturale ispirato all’arte del passato. Fondamentali le sue diverse esperienze lavorative, in particolare la sua collaborazione con l’architetto e imprenditore Auguste Perret, che lo inizia alluso del cemento armato, elemento basilare della sua arte. Le Corbusier sceglie questo materiale con cui realizza i pilotis, pilastri che sollevano la casa dal terreno che la rende insalubre, come nella Villa Savoye (1929-31), a Poissy, con le finestre a nastro, la facciata e la pianta libera; il tradizionale tetto spiovente diventa incavato e si trasforma nel tetto giardino. Nella nuova concezione di Le Corbusier, la pianta dell’abitazione, grazie ai pilastri, risulta libera; lo spazio è razionale, ampio, aperto e fruibile. Corbu costruiva, appunto, abitazioni ed edifici a misura d’uomo: il Modulor, sua invenzione, è un sistema di proporzioni armoniche applicate dall’architetto in tutti i suoi progetti; tutti gli spazi vengono riferiti alle proporzioni dell’uomo in tutte le posizioni più frequenti assunte (in piedi, seduto, appoggiato sui gomiti…). Le Corbusier ricerca l’equilibrio delle forme, l’armonia degli spazi e dei volumi e il Modulor sarà il risultato dei suoi studi negli anni. La sua architettura è pratica, il suo razionalismo è funzionale: parte dalle esigenze delle persone, come nell’Unité d’Habitation a Marsiglia (1947-52), edificio nato dall’idea di costruire case vivibili per il proletariato e il ceto medio urbano, nelle quali si potesse ripetere infinite volte lo stesso modulo abitativo.
Le Corbusier, con il suo stile innovativo, a 130 anni dalla sua nascita, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per l’architettura contemporanea.

L'architetto al lavoro

 L’architetto al lavoro

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