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The Place: il nuovo film di Paolo Genovese

Seduto ad un tavolino all’interno di un bar, un personaggio senza nome interpretato da Valerio Mastrandrea, esaudisce i desideri – qualsiasi essi siano – dei suoi clienti, a patto che loro facciano qualcosa in cambio per lui, e spesso è un qualcosa di terribile che mette a dura prova la loro moralità e umanità fino a portarle alla completa disgregazione.

Questo è in sostanza ciò che succede in The Place, nuovo film di Paolo Genovese – che torna al cinema, dopo il successo di Perfetti Sconosciuti – adattamento cinematografico della serie televisiva statunitense The booth at the end, a cui si ispira pedissequamente riprendendo impostazione e storie.

Theplace2The Place è un film con una impostazione teatrale, nel precedente Perfetti Sconosciuti ci si muoveva soprattutto all’interno di un appartamento, qui il regista restringe ulteriormente lo spazio d’azione, non usciamo mai dal bar, la scena si svolge sostanzialmente attorno ad un tavolino. Domina la fissità, la macchina da presa si muove all’interno del locale ma lo spazio è limitato e non può che spostarsi nervosamente in un ambiente scomodo, l’inquietudine nei suoi movimenti sembra ricalcare la tensione interiore dei personaggi.

Oltre le vetrine dal bar le storie proseguono, i protagonisti vanno incontro al loro desiderio portando avanti la terribile missione assegnata, ma lo spettatore non vede ciò che succede nel mondo fuori, sente solo i resoconti dai personaggi che si susseguono nei colloqui col personaggio misterioso.

Theplace3Non c’è scena, non c’è azione. Il testo è al centro, fondamentale è la parola. Ogni storia di ciascuno dei protagonisti potrebbe essere un ulteriore film, potrebbe essere una sotto-trama. Ma di questa altre storie non si vede nulla, lo spettatore le ascolta, le immagina. Conosce l’inizio, la richiesta all’uomo misterioso del bar, e conosce già quello che, con buona probabilità, sarà il finale, ovvero la realizzazione del desiderio. Non conosce il percorso, e questo percorso è tortuoso, pericoloso, violento, lo scopre volta per volta, e ogni volta aumenta l’ansia della scoperta del dopo, dello step seguente. È il meccanismo della tensione, il meccanismo della suspense, ma cambia l’iter: la bomba sotto il tavolo della celebre frase di Alfred Hitchcock non viene fatta vedere, viene soltanto nominata, raccontata.

The Place è un film stimolante, particolare e inusuale, sorretto da una idea interessantissima, forse non riesce a raggiungere il massimo del suo potenziale ma giunge a un buon risultato. Spicca indubbiamente la prova attoriale dell’intero cast – Marco Giallini, Alba Rohrwacher, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo, Vinicio Marchioni, Silvio Muccino, Silvia d’Amico, Alessandro Borghi, Sabrina Ferilli, Giulia Lazzarini – convincenti ed emozionanti, a partire dall’ottimo Valerio Mastrandrea.

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