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#OSCARS2015 – “American Sniper” con l’Oscar nel mirino

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È uscito il primo gennaio nelle sale italiane e nonostante siano passati appena venti giorni, “American Sniper” è già considerato un successone. Dopotutto il film in questione era atteso e acclamato da tempo, tanto da aggiudicarsi nel giro di pochissime settimane numerose candidature all’Oscar, come quella di miglior film e migliore attore protagonista.

Merito del regista: un certo Clint Eastwood, che ha saputo tirare fuori tutto il talento di uno strepitoso Bradley Cooper nel reinterpretare la vita di Chris Kyle. Quest’ultimo diventato celebre negli Stati Uniti come “il cecchino più letale d’America”: a lui si attribuiscono oltre 160 vittime in tutta la sua carriera (passata principalmente in Iraq) anche se nessuno al di fuori dell’esercito saprà mai il numero esatto.

Ma andiamo con ordine.

american sniperIl film ripercorre la vita del giovane texano, dalle battute di caccia insieme al padre, alla decisione di arruolarsi per entrare a far parte dei Navy Seal, la Forze Speciali del Corpo dei Marines, i più tosti di tutti. Diventare un Seal è un percorso che pochi riescono a portare a termine, fatto di addestramenti estenuanti al limite dell’umano. Alcuni vengono mostrati nel film, ma senza insistenza, giusto per dare un’idea agli spettatori.

Si parla dunque della carriera militare di Kyle, alla quale Eastwood affianca episodi della vita privata del texano, quella nascosta sotto il giubbotto antiproiettile. E così grazie al grande schermo riviviamo il rapporto di Kyle con il fratello più giovane, il primo incontro con Taya, interpretata al meglio da Sienna Miller, il matrimonio frettoloso e la nascita di due figli. Quella di Chris e Taya è la storia di un amore testardo ma forte allo stesso tempo, che resiste nonostante la guerra cerchi di metterlo in crisi in continuazione, portandolo pericolosamente vicino al punto di rottura.
Siamo spettatori della storia di un uomo diventato Sniper per poter proteggere i propri commilitoni e la Nazione intera dai subdoli attacchi dei nemici. È la storia di un soldato che trova nel campo di battaglia la massima espressione di se stesso, come se gli scontri servissero a tirare fuori la sua parte migliore.
Kyle incarna l’immagine del militare perfetto, quello cinico, fin troppo spavaldo, ma ligio al dovere come nessun altro. Un uomo che fugge dai sentimenti perché consapevole della loro profondità, la stessa che potrebbe distrarlo nel momento sbagliato uccidendolo. Nemmeno la morte di alcuni compagni riesce a scalfire la sua corazza, o le suppliche della moglie per farlo tornare a casa. Il momento di dire basta arriva all’improvviso, con una presa di consapevolezza degna delle migliori epifanie di Joyce, durante uno scontro a fuoco dove Kyle rischia di perdere la vita.

American Sniper è un film capace di emozionare costruendo una profonda oscars-2014-nomineesriflessione sulla condizione umana quando questa viene portata all’estremo dalle miserie della guerra. Ci porta nel mondo di un uomo le cui scelte sono spesso discutibili, ma prese senza alcuna esitazione.
Il tutto grazie a un Bradley Cooper fenomenale, che ha saputo far rivivere Kyle alla perfezione, dal punto di vista sia fisico che morale. Come a volerci dire: “Chris Kyle è fatto così, prendere o lasciare”, perché con uno del genere le mezze misure non esistono. Per questo motivo la trama è rimasta fedele a quella reale narrata nelle pagine della sua autobiografia, anche nella parte finale, la più tragica quanto inattesa.

Insomma stiamo parlando di un film che sicuramente sarà tra i protagonisti del 2015, considerato da molti addirittura uno dei migliori tra quelli diretti da Clint Eastwood. Profumo di Oscar? Sicuramente sì, e con grande merito, in pieno stile orgoglio americano.

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