After Hours: The Final Girls (Todd Strauss-Schulson, USA, 2015)

Nel 1998 Tobey Maguire interpretò un ragazzino risucchiato in una soap opera in bianco e nero, in un film tra commedia e dramma, ma con un taglio nettamente teso alla riflessione. Nel 2015 Taissa Farmiga interpreta (magistralmente) la figlia di un’attrice che finisce nel B-movie horror fatto da sua madre quand’era adolescente. Pur con le stesse premesse, The Final Girls costruisce una commedia solida e sottolinea ben più del suo antenato il lato metacinematografico dell’operazione, sfruttando personaggi che sanno di essere in un film, che conoscono le tecniche del cinema e possono usarle attivamente per modificare la trama del film… e del film nel film.

Oltre a questo gioco, che la regia sostiene con impostazione scolastica, la pellicola mette in campo esilaranti personaggi, costruendo la risata più sulla loro presenza che sulle battute. Al contrario, la riflessione sul passaggio tra adolescenza ed età adulta, che rimane rispetto a Pleasantville, è data tutta dal rapporto tra la protagonista e la figura materna, in un doppio ruolo che Malin Akerman riesce a gestire alla grande.

Buon merito anche al resto del cast che interpreta archetipi dei B-movies anni ‘80 ed è composto da giovani leve provenienti dai serial americani, come Nina Dobrev (The Vampire Diaries) e Angela Trimbur (CSI: Cyber), quest’ultima nell’esilarante ruolo della stupida Tina, uno dei motori comici del film insieme a Duncan, l’amante dei B-movies, interpretato Thomas Middleditch.

Un film dunque interessante, che merita attenzione nonostante l’essere una commedia alquanto demenziale.

 

 

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