Sport

I Mondiali di scherma sorridono all’Italia

Dal 22 al 30 luglio la città di Milano ha ospitato la sessantanovesima edizione dei Campionati Mondiali di scherma. La manifestazione si è rivelata un successo enorme per il Paese, sia dal punto di vista economico – si è registrato il sold out di vendita di biglietti per ogni giornata di gare – sia sportivo. L’Italia ha infatti concluso le competizioni al primo posto nel medagliere, con un totale di 10 medaglie (4 ori, 4 argenti e 2 bronzi); in questo modo si è avvicinata al record dell’edizione di Catania 2011, in cui i podi totalizzati erano stati 11. Analizziamo i risultati più importanti della nostra nazionale.

La rivincita di Marini

Il 27 luglio si è svolto il torneo di fioretto maschile individuale. Qui l’Italia schierava Alessio Foconi, Daniele Garozzo, Filippo Macchi e Tommaso Marini. La maggior parte delle aspettative ricadevano proprio su quest’ultimo, atleta del 2000 che nella scorsa edizione dei Mondiali, a Il Cairo, si era spinto fino al secondo gradino del podio. In quell’occasione, infatti, Marini aveva perso la finale contro il francese Enzo Lefort per una sola stoccata (15 – 14).

I due fiorettisti si sono dovuti nuovamente scontrare nell’edizione milanese, ma già in semifinale. In un assalto sempre sul filo del rasoio Marini è riuscito a imporsi per 15 – 13, dopo che il francese – avendo piegato la testa in avanti nel corso di un affondo – era stato punito con un cartellino rosso per aver coperto il bersaglio. Ricordiamo infatti che nel fioretto si può fare punto colpendo esclusivamente il busto di punta.

Conquistato il pass per la finale, rimaneva dunque un unico avversario: lo statunitense Nick Itkin; esaltato dal pubblico di casa, il fiorettista italiano ha condotto agevolmente buona parte dell’assalto, arrivando anche a un vantaggio parziale di cinque stoccate (11 – 6). Itkin, tuttavia, non si è arreso, portandosi prima sull’ 11 – 9 e poi in parità (12 – 12); alla fine Tommaso Marini si è laureato Campione Mondiale con il punteggio di 15 – 14, grazie a un ultimo colpo d’arresto ben calcolato. Specifichiamo che nel fioretto si parla di “arresto” quando un atleta ha la precedenza perché sta avanzando, ma l’altro fiorettista riesce a toccare in bersaglio valido sulla sua preparazione d’attacco. Per ottenere il punto deve quindi indietreggiare velocemente, senza essere a sua volta colpito.

Tommaso Marini si abbandona alla commozione dopo l’assalto finale Crediti: Eva Pavía #BizziTeam

Gli spadisti azzurri sul tetto del mondo

1993, Essen, Germania: a questa edizione dei Mondiali risaliva l’ultimo titolo ottenuto dall’Italia nella gara a squadre di spada maschile. Un digiuno che ha dovuto aspettare 30 anni per trovare una piena rivalsa; il 29 luglio 2023 Gabriele Cimini, Davide Di Veroli, Andrea Santarelli e Federico Vismara hanno vinto la finale con la Francia, facendo risuonare l’inno di Mameli dopo tre decenni.

Il risultato appare ancora più sbalorditivo, se pensiamo al distacco affermatosi tra gli italiani e i francesi: 45 – 32, ben 13 stoccate di differenza. Eppure i rivali potevano contare anche su Romain Cannone, campione olimpico in carica e detentore del titolo mondiale 2022 nell’individuale. Nemmeno lui ha potuto contrastare l’avanzata dei nostri spadisti, i quali – dopo i primi due assalti in sordina – hanno messo da parte un discreto vantaggio già dal terzo incontro, l’ultimo della prima manche (Santarelli – Cannone, finito 15 – 11).

Nelle gare di squadra, infatti, si susseguono tre manches, ognuna delle quali è composta da tre assalti ai 5 punti (o a esaurimento del tempo); in ogni manche devono scendere in pedana a turno tutti e tre i componenti della squadra. L’ordine degli atleti di volta in volta cambia, affinché tutti gli schermidori si scontrino fra di loro. Il quarto membro, la riserva, può subentrare in caso di necessità.

Grande protagonista è stato Gabriele Cimini, che durante la seconda manche ha esteso il vantaggio fino a 8 stoccate; l’ultimo scontro ha visto la sfida tra il nostro Davide Di Veroli – già medaglia d’argento nell’individuale – e Yannick Borel. Per il francese, però, lo svantaggio era ormai irrecuperabile. Grazie a questo oro, la squadra italiana di spada si trova attualmente al primo posto del ranking internazionale, posizione che dovrebbe ormai rappresentare una qualificazione sicura per le Olimpiadi del 2024.

andrea-santarelli-spada-assalto-italia-francia
Andrea Santarelli durante un assalto della finale. Crediti: EPA

Il Dream Team italiano non delude mai

Sempre il 29 luglio 2023, sempre contro la Francia, poco prima del titolo conquistato nella spada maschile, un altro oro si era aggiunto al medagliere azzurro in questi Campionati; quello del fioretto femminile a squadre. Il nostro team era composto da Arianna Errigo, Martina Favaretto, Francesca Palumbo e Alice Volpi.

Nel corso della finale si sono mostrate particolarmente brillanti Alice Volpi e Martina Favaretto; dopo la seconda manche Arianna Errigo ha invece subito un calo fisico notevole, perciò il C.T. Stefano Cerioni ha deciso di schierare al suo posto la riserva Palumbo. Nell’ultimo assalto è dunque scesa in pedana contro la campionessa mondiale del 2022, Ysaora Thibus. Dopo un iniziale momento di difficoltà, la Palumbo è riuscita a piazzare tre stoccate di fila e a sconfiggere definitivamente la rivale, per un risultato finale di 45 – 39. Le azzurre hanno quindi confermato il titolo di campionesse del mondo, già ottenuto nel 2022 a Il Cairo.

La tradizione nazionale nel fioretto femminile si collega a una lunga serie di vittorie e medaglie, tanto che la squadra è comunemente soprannominata “il Dream Team italiano”; in tempi recenti il risultato forse più eclatante è stato quello delle Olimpiadi di Londra 2012, dove – oltre al primo posto a squadre – abbiamo compiuto una meravigliosa tripletta anche nell’individuale (Elisa Di Francisca oro, la medesima Arianna Errigo argento e Valentina Vezzali bronzo). Durante questi Mondiali le italiane sono state in grado di ripetere quel risultato, occupando tutti e tre i gradini del podio; oro ad Alice Volpi, argento ad Arianna Errigo e bronzo a Martina Favaretto, giovane classe 2001. Una menzione speciale va soprattutto alla Errigo, tornata a calcare una pedana internazionale a quattro mesi di distanza da un parto gemellare.

scherma-mondiali-fioretto-oro-squadra-femminile-italia
La squadra italiana femminile di fioretto esulta per la vittoria. Crediti: Bizzi – Federscherma

In conclusione, possiamo affermare che i risultati di questo Mondiale in casa sono stati più che soddisfacenti. Il dominio nella disciplina del fioretto è stato quasi straripante. Rimane solo il rammarico per l’eliminazione della squadra maschile ai quarti a opera di Hong Kong, poi classificatasi terza. In vista di Parigi 2024 pure la spada sembra godere di buone aspettative, poichè anche in campo femminile sono arrivati l’argento a squadre e l’argento e il bronzo individuali di Alberta Santuccio e Mara Navarria. Le preoccupazioni sono di certo maggiori per la sciabola; qui infatti abbiamo raccolto solo il sesto posto della squadra maschile e addirittura il decimo della femminile. Il cammino verso il pass olimpico è difficoltoso, ma c’è tempo fino ad aprile 2024.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *