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#EuroInchiostro, quarti di finale: sogni ed incubi

Proprio quando questo Europeo tutto sommato di scarso livello, in cui persino i top player sembrano giocatori della terza categoria calabrese, ci stava iniziando a piacere grazie ai bellissimi sogni di alcune Nazionali, ecco che veniamo svegliati. Ma non un risveglio dolce, quello col profumo della colazione delle pubblicità in cui tutti sorridono pure se sono le 6 del mattino. Un risveglio più simile a quando eri in ritardo per la scuola e tua mamma ti chiamava con la carogna in corpo, strillandoti di alzarti e alzando di colpo le tapparelle, che nemmeno lo sparaflash di Men in Black.

I Vichinghi ritornano a casa da eroi
I Vichinghi ritornano a casa da eroi

Questo è stato il risveglio degli islandesi, principali protagonisti della favola di Euro 2016. Certo, l’Inghilterra quest’anno era organizzata quanto le manovre di salvataggio durante il naufragio del “Titanic”, ma ciò non toglie l’umiliazione subita da parte di uno Stato in cui, nella Nazionale di calcio, ci va un ragazzo su 2000 (se servisse sottolinearlo, è un rapporto bassissimo). Quella partita ci aveva fatto sperare in un nuovo miracolo, e forse gli stessi islandesi si erano un po’ troppo illusi,  ma la Francia li ha fatti tornare in un mondo in cui (purtroppo) le favole non sempre hanno un lieto fine. Un 5 a 2 che non ammette repliche, e così i padroni di casa approdano in semifinale dopo aver affrontato Romania, Svizzera, Albania, Irlanda, Islanda, una squadra di calcio a 5 di dodicenni e un sasso: cammino irto di pericoli per la Nazionale favorita per la vittoria finale.

Per un sogno che finisce, c’è anche un incubo che continua: è quello del Portogallo, squadra che ancora non si è capito che sport giochi, ma qualunque sia lo fa male: sono incredibilmente riusciti ad arrivare in semifinale, affrontando tra l’altro Nazionali sicuramente meglio attrezzate (vedi la Croazia). La peculiarità di questa selezione, oltre al fatto di aver reso Cristiano Ronaldo più scarso di Quaresma, è quella di essere giunta fin qui senza mai aver vinto una partita nei 90 minuti: probabilmente un record, sicuramente una rottura di bolas. Infatti anche contro la Polonia, gara in cui Lewandowski aveva appena capito quale fosse la scarpa destra e quale quella sinistra, i portoghesi riescono a trascinare gli avversari ben oltre i tempi regolamentari, fino ai rigori, e gli spettatori alla tossicodipendenza per la noia indotta.

Proverà a fermare questo incubo l’ultimo vero sogno rimasto in Euro 2016, quello del Galles, che affonda la simpaticissima Nazionale belga, convinta che aver battuto 4 a 0 l’Ungheria equivalesse alla consacrazione come miglior squadra al mondo. Erano probabilmente anche convinti di giocare con le regole del Golden Goal, in quanto hanno smesso subito dopo la meravigliosa rete di Nainggolan, lasciando al Galles la possibilità di infilarli per ben tre volte e confermando quanto detto già nell’articolo di apertura di #EuroInchiostro: il Belgio è composta sì da nomi interessanti, ma rimane una delle Nazionali più sopravvalutate del momento, con un gioco che latita esattamente come ai Mondiali 2014.

Ah, epoiItaliaGermaniarigoriZazaPellèciao. Ci vediamo per le semifinali!

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