Pavia

Pavia Gourmet – Mensa EDiSU

Avviso: Questo numero di Pavia Gourmet è volutamente ironico, in concomitanza dell’uscita del numero “simpatico” di Inchiostro nel mese di Luglio.

 

Benvenuti alla mensa dei poveri

Luogo
Siccome le mense EDiSU sono più di una, e sono sparse per Pavia, cercherò in questa recensione di trarre i caratteri generali che accomunano tutte (o la maggior parte) delle sedi.
Una volta entrati, non c’è nessun cameriere che ti assegnerà e ti accompagnerà ad un posto…Sei gettato in mezzo ai lupi.
Una volta capito che bisogna fare tutto da soli (una buona metafora anche per altri campi della vita) bisogna quindi procurarsi un vassoio ed una tovaglietta; anzi, quella no, perchè non ne hanno. Io personalmente ho optato per ricoprire quindi il vassoio di tovaglioli, suscitando la curiosità dello staff, che probabilmente non aveva mai visto qualcuno preoccuparsi per la propria igiene (come forse neanche fanno loro).
Una volta racimolato tutto il necessario (vassoio, tovaglioli, posate, bicchiere) si è finalmente pronti per ottenere il cibo, e per la scelta, bisogna fare affidamento sui propri occhi scegliendo di quale pietanza ci si vuole soffrir…ehm nutrire.
Una volta recuperate le pietanze, bisogna pagare “obbligatoriamente” fornendo prima la propria tessera di iscrizione dell’Università. (ho messo volutamente le virgolette perchè la gentile signora della cassa, se sarete gentili, è disposta a chiudere un occhio a chi l’avesse…dimenticata)
Ci sono un altro paio di osservazioni che vorrei condividere:
In primis, ho molto apprezzato l’aria condizionata che in queste settimane di folli temperature si rivela quasi essenziale per la sopravvivenza; in secondo luogo, per buona parte della mia permanenza nella mensa, mi sono chiesto il motivo dell’accostamento di luci calde (sulla zona cibo) e neon freddi (sulla zona tavoli)…Architetti ed interior designers del domani, vi prego di smetterla di usare luci fredde, e se proprio dovete farlo, non fate un mescolamento delle temperature dei colori, ma siate coerenti.
Infine, maledico il genio del male che ha ben pensato (in alcune mense) mettere sedie ancorate non spostabili. (E la cosa peggiore, è che nella mensa di Corso Cavour i tavoli e annesse sedie sono diversi fra i vari piani!)

Cibo
Sul cibo non c’è in realtà molto da dire. La scelta di pietanze è sicuramente estesa e varia da panini a insalate, da primi a secondi, e da pizze ad hamburger.
La qualità del cibo però non è alta come la scelta a disposizione, ho infatti trovato alcuni piatti addirittura difficili da guardare, e non perchè dalle finestre verso le ore più calde del giorno i raggi del sole accechino i commensali.
Durante il mio ultimo pranzo, ho visto un risotto alle erbe condito (molto coraggiosamente) con scorza di limone che oltre a non ispirarmi come sapore, era anche un po’ disturbante da guardare.
Io ho quindi preso una pasta, ed era talmente cruda che dire che fosse stata al dente sarebbe stato un eufemismo; diciamo che era proprio pasta all’osso se le devo dare un nome, e la mia pasta all’osso l’ho presa con zafferano, zucchine e crudo.
A parte la durezza della pasta, il sapore non era particolarmente malevolo, tuttavia avrei gradito del formaggio pecorino sopra, ma quando ho chiesto al cuoco se me ne poteva dare al posto del grana tutto ciò che ho ricevuto è stata solo una risata cattiva. (Questa me la sono segnata Signor Cuoco)

Consiglio
Mah se proprio dovete andare alla mensa dei poveri vi sconsiglio la pasta all’osso, piuttosto optate magari di un hamburger, o di una pizza (che non è il massimo, quindi non caricatevi di alcun tipo di aspettativa).
Un piatto che mi ha colpito per la bontà in realtà c’è stato, si tratta di quella che loro chiamano “frittata arrotolata” che consiste (come si può facilmente intuire) di una frittata arrotolata, in cui all’interno troviamo formaggio e prosciutto cotto.

Conclusioni
So che i lettori di questa rubrica hanno standard molto alti, e che può sembrare folle ristorare in un luogo dove il commensale deve addirittura alzarsi per procurarsi il cibo, tuttavia nel caso in cui non si voglia spendere molto, la mensa EDiSU rappresenta la salvezza. I prezzi sono davvero bassi, i primi si aggirano sui € 2,50 ed i secondi sui € 3,00.
Inoltre, per chi ha compilato l’ISEE sul sito dell’Università e rientra in una fascia di reddito inferiore alla massima, questi prezzi sono addirittura scontati.

Federico Magnani

Studio Comunicazione, Innovazione e Multimedialità presso l'Università degli Studi di Pavia. Nel tempo libero mi occupo di fotografia, musica e informatica. Studio pianoforte da quando ero all'asilo, e non ho mai smesso. Sono anche il creatore del sito di TV Shows Manager e Subspedia, il primo aiuta ad organizzarsi con le serie tv estere, il secondo è una community che fa sottotitoli per serie tv in lingua inglese.

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