Interviste

INTERVISTA SPECIALE – Vita da macchinista

Al ritorno dalle vacanze natalizie inauguriamo il nuovo anno con un articolo speciale per la rubrica di Inchiostro sui pendolari e i treni. Visto che fino ad ora mi sono occupata principalmente della popolazione maggioritaria dei treni, i pendolari con le loro avventure e sventure, ho deciso questa volta di lasciare spazio a qualcuno che sui treni, viaggia non per recarsi al lavoro, ma ci lavora davvero. Un giovane macchinista che lavora su diverse tratte ferroviarie in Lombardia si è reso disponibile a rispondere a qualche domanda per noi per raccontarci la sua esperienza lavorativa, chiarire qualche dubbio e sfatare qualche falso mito che da sempre ci accompagna quando parliamo di treni. Leggete e forse troverete risposte a domande che, da bravi pendolari, vi ponete da troppo tempo!

Iniziamo con qualche domanda su di te. Parlami un po’ del tuo lavoro per Trenord. Da quanto tempo lavori per la compagnia, le tratte che percorri, i tuoi orari…

Sono un macchinista di Trenord dal 2011. Per diventare macchinista devi fare un corso che dura circa 18 mesi, ultimamente per esigenze aziendali la preparazione si sta accorciando in modo da preparare più velocemente ma con meno qualità…. Le tratte che giro sono sulla parte della Lombardia, quindi i regionali, dagli S5, gli S6, gli S9, S1, tutte le direttrici che riguardano Trenitalia. Per quanto riguarda gli orari, i turni che si svolgono, come macchinista, dovrebbero partire, dopo il riposo, con un turno che lavora sulla serata dalle 18 in poi fino a termine servizio, che può essere l’una e venti più l’invio del materiale al deposito e, vanno a scalare fino a mattine dove l’orario di inizio è alle 4. Il lavoro varia di giorno in giorno, si parte con un turno serale, poi uno intermedio per arrivare al mattino

A proposito di orari, come funziona la retribuzione? Va in base alle ore o alle tratte? (ovviamente non voglio sapere dettagli del tuo stipendio eh)

La componente che crea lo stipendio è data da più voci: c’è un fisso che ti viene riconosciuto come salario professionale che non è toccabile, dopo di che le componenti accessorie. Cioè, la condotta, ovvero il tempo che guidi un treno calcolato in minuti. Prima c’erano dei bonus; con il rinnovo del contratto dell’anno scorso non c’è più, quindi il tempo lavorato è pagato a minuti. Ci sono dei limiti di condotta: si può guidare al massimo fino a 8 ore al giorno dopo di che ci sono i festivi…

Infatti! Per quanto riguarda le festività? Chiaramente voi lavorate anche in quei giorni…la tua esperienza da questo punto di vista?

Ho lavorato per tutti i festivi, anche questo Natale…però poi c’è la questione dei riposi che è una cosa interessante da dire. Di mese in mese il riposo va a scalare di un giorno quindi per 4 settimana il lavoratore farà riposo, ipotizziamo, sabato e domenica, dopo di che ci sarà il salto di riposo: si va a scalare cioè ci sarà un riposo triplo una volta sola, sabato domenica e lunedì, e la settimana successiva si andrà a domenica e lunedì per un mese e via di seguito. Due volte all’anno capita questo giochetto del triplo riposo. Nella restante parte dei mesi il riposo viene fatto a scalare.

Sapresti dirmi qualche pro e contro del tuo lavoro?

Contro…che non riesci mai a gestirti nulla…nel senso che hai orari liberi quando gli altri lavorano e questo è vero; gli orari non sono assolutamente facili, ci sono delle sveglie il mattino alle tre, delle riserve di notte (ovvero rimanere a disposizione per la società per esigenze e/o emergenze). Nel turno di Fiorenza, dove sono io di appartenenza, ci sono due giornate, turnificate, in cui fai riserva da mezzanotte e quaranta fino alle sette e trenta del mattino e l’altra dalle tre alle dieci. Nelle giornate in cui sei di riserva e non stai sui treni chiaramente guadagni meno. Il monte ore cresce perché sei a disposizione dell’azienda e fai le tue 8 ore però non stai guadagnando. Con il rinnovo del contratto appena fatto ci danno una quota una tantum per andare a compensare quello che andremmo un pochino a perdere. Quindi… pro, hai più tempo da gestire, ma ammesso che tu sia in grado di riposare poco; se sei una persona che ha bisogno di dormire tanto…i tempi si stringono. Di contro gli orari non sono sicuramente facili. Poi… anche se fai il macchinista e non hai a che fare con le persone…tanti si arrabbiano, per i ritardi e cose varie…

Già… questi ritardi…!

A volte si sfogano su di te non sapendo che magari il tuo ritardo è dovuto a un treno prima di te che ha fatto ritardo… non tenendo in conto il fatto che noi tutti i giorni portiamo in giro treni che hanno una valanga di chilometri e, anche se viene fatta manutenzione…si possono rompere come tutte le cose…se si rompe, o succede un piccolo guasto che si può aggiustare in qualche minuto, se il treno prima di me per sistemare il suo problema ci ha impiegato dieci minuti avrà fatto fare ritardo anche a me. Tutto questo si ripercuote fino a che non viene assorbito il ritardo. Senza contare che poi ci sono anche delle marce di treni privilegiati, Freccia bianca, Freccia rossa, tutti i treni che sono diretti e non fermano in tutte le stazioni hanno sicuramente una marcia privilegiata perché devono arrivare a un preciso orario a destinazione ed è impensabile che rimangano dietro ad un treno locale. Se questo treno diretto dovesse avere un ritardo chiaramente porterebbe ritardo anche ad un altro treno. Ad esempio sulla tratta Treviglio- Varese, che è quella che percorro più spesso, l’S5, i diretti che fanno solo Garibaldi – Varese e passano su questa linea hanno la precedenza e nel caso in cui questo treno subisce ritardo, quando l’S5 locale arriva a Rho Fiera viene fatto fermare per fare passare il diretto. Tieni conto poi del fatto che alcune stazioni sono dei veri e propri centri nevralgici: esempio Bovisa, Saronno, Garibaldi, Rho, Rogoredo…e passa di tutto…Questa è solo una componente di quello che può diventare un ritardo. I treni sono macchine, non sempre funzionano e non sempre riescono a trazionare in maniera corretta: quando piove poco il treno slitta quindi l’accelerazione è inferiore e il treno non recupera l’eventuale ritardo. Non solo: un treno ha tanti motori e qualcuno potrebbe non funzionare. Se non funziona, l’accelerazione diminuisce e il treno rallenta. Un treno inoltre può avere limitazioni di velocità per questioni di sicurezza: si ipotizza una velocità di sicurezza di 100 km/h, è chiaro che se già il treno è in ritardo non riuscirà a recuperare a meno che non vada alla velocità massima di 140 km/h. Il ritardo può essere recuperato, ma solo se il treno si trova nel suo stato di massima efficienza, va alla velocità massima e non trova ostacoli sui binari.

Altro motivo di ritardo può essere dovuto ai viaggiatori. Il viaggiatore che non paga il biglietto e il capotreno ferma il treno per farlo scendere…se questo procedimento richiede anche l’intervento della POLFER sono altri minuti di ritardo.

Questa è una delle cose che fa più imbestialire i pendolari… il viaggiatore che non paga il biglietto e viene fatto scendere…è così necessario??

Ti spiego brevemente anche se per certe questioni sicuramente saprebbe spiegarti meglio un capotreno.

Mettiamo che su un vagone ci possono stare cento persone; il capotreno nel suo giro trova abbonati, chi deve pagare il biglietto e poi trova uno che non ha il biglietto ma non vuole pagare. Chiaramente se gli permetti di rimanere su gli altri viaggiatori si arrabbiano, o tutti o nessuno! Se il capotreno non fa scendere questa persona i restanti pendolari si arrabbiano e hanno tutte le ragioni del mondo. Ecco perché il capotreno deve comportarsi così, altrimenti non sarebbe corretto nei confronti degli onesti cittadini.

Che poi chiaramente, sia da un lato che dall’altro … i pendolari si arrabbiano comunque ahah

Per non parlare del fatto che a volte c’è da litigare anche quando arrivi in orario, perché magari quel treno è spesso in ritardo, però quel giorno il macchinista ha fatto di tutto per arrivare in orario, non gli apre le porte e la gente che rimane giù si arrabbia… i paradossi…

Visto che hai risposto praticamente a tutte le mie domande senza che te le facessi ne rimangono un paio, magari un po’ più cattivelle che mi piacerebbe farti…Ad esempio… qualche mese fa mi è capitato di scrivere riguardo uno scandalo che era uscito su certi macchinisti che facevano ritardo apposta per essere pagati di più, sapresti spiegarmi qualcosa al riguardo?

Il vecchio contratto diceva che dava un bonus al raggiungimento della terza ora di guida, quarta, quinta e via di seguito. Però hanno fatto in modo diverso… allora ammettiamo che partivi da Treviglio alle 12.23 e arrivavi a Varese alle 14.30… ti pagavano 2h07 che è la tratta giusta. Ma se da Treviglio partivi con 10 minuti di ritardo perché c’era stato un problema e li recuperavi arrivando in orario a Varese, non ti pagavano più le 2h07 ma ti pagavano le 2h07 meno i 10 minuti di ritardo… il che era insensato…Ci siamo battuti tanto e alla fine abbiamo risolto la questione. Il problema è che qualcuno ci ha marciato e ha pensato: “Se parto con 10 minuti di ritardo e mi detraggono 10 minuti, arrivo con 10 minuti di ritardo facendomi pagare l’effettivo”. Quello scandalo in realtà era una mezza bufala perché su tanti macchinisti l’hanno fatto in pochissimi e in realtà praticamente tutti recuperavamo, cosa che il macchinista è tenuto a fare secondo alcuni articoli interni. Per chi ha sbagliato comunque sono stati presi provvedimenti…

Ultimissima domanda magari più delicata ma che mi hanno chiesto in tanti di farti…purtroppo ultimamente se ne sentono tante…persone che si buttano sotto ai treni o che attraversano e vengono investite…spero di no, ma a te è mai capitato?

Fortunatamente a me è andata bene, o meglio, gli è andata bene perché per qualche motivo andavo piano all’ingresso della stazione e ho fatto in tempo a frenare. Ho tanti amici che purtroppo hanno tirato sotto qualcuno uccidendolo…in buona parte sono suicidi, raramente persone che attraversano i binari senza guardare…calcola che nove su dieci se arrivi a 140 km/h e vedi qualcuno a una distanza di 600 metri è già troppo poco per riuscire a frenare in tempo…nel 90% dei casi l’hai preso…Però fortunatamente non mi è successo!

Perfetto, sei stato molto esauriente e hai risposto proprio a tutto! Ti ringraziamo per averci aiutato a scoprire qualcosa di più sulla “vita da macchinista”! Grazie ancora e buon lavoro!

Claudia Agrestino

Sono iscritta a Studi dell'Africa e dell'Asia all'Università di Pavia. Amo viaggiare e scrivere di Africa, Medioriente, musica. Il mio mantra: "Dove finiscono le storie che nessuno racconta?"

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