Cultura

Il giro del mondo in quattro giorni: reportage dal Bit a Milano

di Chiara Franzosi

Quattro giorni dedicati ai viaggi: Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, si è svolta dal 17 al 20 febbraio presso i padiglioni di Rho Fiera Milano. Giunta alla XXXI edizione, Bit vanta ormai grandi cifre: 5.000 espositori, provenienti da 130 Paesi; 150.000 presenze, di cui 107.000 operatori professionali provenienti da 140 Paesi. Un evento annuale dedicato non solo a chi lavora nel settore turistico, ma anche a chi ama viaggiare: nelle giornate di sabato e domenica, l’esposizione è stata aperta al pubblico.
Tre sono state le aree espositive. Italy, dedicata esclusivamente all’offerta turistica italiana con una suddivisione per enti, regioni, comuni e province. The World, che ha ospitato gli stand provenienti da diversi Paesi del mondo, raggruppati nei continenti. Infine, Tourism Collection: la zona riservata alle agenzie di viaggio e ai tour operator, agli alberghi, alle crociere e ai trasporti. A questa ricca panoramica turistica si devono aggiungere interessanti workshop, eventi e conferenze: messa a fuoco su singoli Paesi ed enti, turismo sostenibile, viaggi di nozze e molto altro.
Un’ottima organizzazione, dunque, a vantaggio dei molti visitatori che, in un weekend, hanno potuto vagliare le migliori proposte turistiche di quest’anno. I responsabili di ogni stand hanno cercato di pubblicizzare al meglio la Regione o il Paese di provenienza: attraverso dimostrazioni di artigianato, omaggi, gadget e poster, degustazioni enogastronomiche. In Siria, ma anche a Cuba, si sono svolte le danze in costumi tipici al ritmo dei tamburi e della musica. Il Marocco ha offerto il the alla menta, e in più di un Paese asiatico si disegnavano tatuaggi all’henné. Il pubblico ha potuto provare l’esperienza di un massaggio thailandese, assaggiare il sushi o i piatti messicani, toccare le punte più estreme dell’Oriente fino all’Australia. Avvicinarsi, poi, agli Stati d’Europa: passare dalle coste mediterranee alle isole del Nord, ascoltando la musica irlandese, bevendo vino ceco. Sempre piacevole, infine, ripercorrere le regioni più belle d’Italia, magari assaggiando una spremuta di arance di Sicilia o il mirto di Sardegna.
Si potrebbero illustrare altri esempi, citando ancora molti Paesi, ma sarebbe superfluo a questo punto: ogni persona che ha partecipato alla Fiera del Turismo ha già trovato i suoi preferiti. Comunque, la bellezza e il valore del viaggiare è una sensazione che resta comune a molti: alle numerose famiglie, alle scuole, ai singoli, ai gruppi di giovani che hanno visitato Bit. Valore che si calcola, certo, anche con il profitto economico che il turismo apporta ai Paesi ospitanti, alle agenzie e alle compagnie di sistemazione e di trasporto. Tuttavia, Bit ha il merito di non aver privilegiato soltanto questo aspetto: ha puntato soprattutto sul patrimonio culturale e umano, sulle tradizioni e le specialità dei singoli Paesi del mondo. Per il visitatore, passare da uno stand all’altro ha significato percorrere migliaia di chilometri, entrando ogni volta in un mondo di colori, profumi e sapori nuovi. Così, grazie a Bit, il pubblico ha potuto non solo programmare la prossima vacanza, ma anche sentirsi risvegliare la curiosità e provare il piacere di viaggiare con la fantasia.

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