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#ijf13 – Femminili, Singolari e di successo: Sarah Varetto e Daria Bignardi

di Veronica Di Pietrantonio

Viviamo all’ombra del precariato, con la paura di rimanere “adolescenti a vita”senza un posto di lavoro fisso, senza prospettive, senza la possibilità di diventare adulti e assaporare l’agognata indipendenza. Quel passaggio dalla sicura scuola all’incerto posto di lavoro ci spaventa.
«Cominciare prestissimo a lavorare e sacrificare tutto». Possono sembrare parole di circostanza, quelle rivolteci da Sarah Varetto al Festival del Giornalismo di Perugia 2013, ma di fronte a una donna che di strada ne ha fatta non possiamo che seguirne il prezioso consiglio. Insieme ad altre nove donne, affermatesi nel mondo della giustizia, della finanza, della politica e dell’informazione, fa parte del progetto Enel Leader. Femminile Singolare, per raccontare come sia possibile conciliare la propria identità di donna con quella di lavoratrice di successo.
Nell’intervista con Giuseppe Cruciani, all’Hotel Brufani del capoluogo umbro, la direttrice di SkyTG24 si è raccontata: una carriera iniziata nel ’92 a soli 20 anni, come conduttrice per l’emittente regionale piemontese GRP. Da lì un crescendo: con Italia Maastricht su Rai3, passando per Miaeconomia su La7, fino ad approdare a Sky nel 2002 – prima come autrice e conduttrice e dal 2011 come direttore del canale. Vent’anni di carriera che dimostrano l’importanza di coraggio e tenacia  per raggiungere il successo.

E di strada ne ha fatta anche la giornalista, scrittrice e conduttrice tv Daria Bignardi. Entra nell’ordine dei giornalisti 25 anni fa quando ancora «i giornali assumevano», iniziando come fotoreporter per un mensile di Mondadori. Ma la sua passione è sempre stata per la parola scritta: dopo il primo “romanzo” Le illusioni perdute (scritto a soli 8 anni) è autrice del libro autobiografico Non vi lascerò orfani, Un karma pesante e il più recente L’acustica perfetta. È in tv dal ‘94 prima in Rai, poi in Mediaset e oggi come conduttrice su La7 del programma di successo Le invasioni barbariche.
Al termine della chiacchierata con la giornalista Giovanna Zucconi, nella Sala dei Notari, ci ha concesso una breve intervista dove si è raccontata nelle vesti del protagonista del suo ultimo libro: ha deciso di dare voce ad Arno, un uomo, e ci ha confessato di aver trovato naturale il non doversi immedesimare nel protagonista, una scrittura che è risultata più libera. E quando le abbiamo chiesto consigli per un’intervista perfetta ci ha invitato a seguire le nostre emozioni, ad abbandonare un schema definito per uno stile più spontaneo che si adatti alla persona che stiamo intervistando.

In fondo quello che serve sono tanta passione, talento e tanta forza, per sopportare anche qualche porta in faccia. Incontri ispirati che fanno riflettere, con due personalità femminile che si sono imposte e che ce l’hanno fatta. Volere è potere.

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