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I Mondiali di Federica Brignone e Lisa Vittozzi

Tra il 6 e il 19 febbraio 2023 si sono svolti i Campionati Mondiali di sci alpino in Francia, a Courchevel e Méribel, e – pressoché in contemporanea – i Campionati Mondiali di biathlon, che hanno avuto luogo invece in Germania, a Oberhof (questi ultimi sono però cominciati due giorni dopo, l’8 febbraio). Trascinatrici assolute delle due spedizioni azzurre sono state Federica Brignone per lo sci e Lisa Vittozzi per il biathlon; la Brignone si è infatti aggiudicata un primo e un secondo posto, mentre la Vittozzi è stata artefice di tutte le medaglie vinte dalla nostra nazionale durante la manifestazione. Ripercorriamo le loro prestazioni nel dettaglio.

Brignone, un oro atteso a lungo

6 febbraio, giornata inaugurale dei Campionati del mondo di sci; la gara d’apertura era la combinata femminile, in cui le atlete devono cimentarsi in due manches, una di velocità (il super-G) e una tecnica (lo slalom speciale). Con il pettorale n°15, Federica Brignone ha disputato un super-G eccellente in 1.10.28, che le ha permesso di collocarsi al primo posto provvisorio; il vantaggio è stato di 0.71 sulla seconda classificata e 0.96 sulla statunitense Mikaela Shiffrin, una delle sciatrici più esperte nello slalom speciale a livello internazionale. La Shiffrin ha infatti già vinto sette volte la Coppa del Mondo nello slalom speciale ed è attualmente in testa alla classifica del 2023 (le competizioni finiranno a marzo); Federica Brignone, d’altra parte, ha gareggiato nello slalom speciale solo una volta in questa stagione, nella tappa di Coppa del Mondo di Killington del 27 novembre 2022.

Secondo il regolamento della combinata, colei che ha registrato il miglior tempo nel super-G deve scendere per prima nello slalom. Anche qui la Brignone ha portato a termine una prestazione eccellente, macchiata solo da un piccolo sbaglio; ha infatti toccato la neve con lo scarpone destro, errore che nei confronti di un’avversaria come la Shiffrin avrebbe potuto rivelarsi fatale. La statunitense, tuttavia, subendo forse eccessivamente la pressione dell’ottimo tempo di Federica (47.19, per un totale di 1.57.47), proprio nell’ultimo tratto del percorso ha “inforcato”, cioè ha fatto passare uno sci all’interno dei paletti invece che all’esterno, un’infrazione che comporta l’eliminazione automatica dalla competizione.

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Federica Brignone esulta ai Campionati Mondiali di Courchevel-Méribel 2023.
Autore: Alex Pantling  Copyright: 2023 Getty Images

Mikaela Shiffrin si è poi vendicata sull’italiana il 16 febbraio, arrivando al primo posto nello slalom gigante con un distacco di appena 12 centesimi da lei; la spedizione si è comunque dimostrata particolarmente proficua per la Brignone, dal momento che non era mai riuscita a vincere l’oro ai Campionati Mondiali. L’ultima medaglia risaliva addirittura al 2011, un argento.

Una soddisfazione che ha espresso anche ai microfoni della Rai, al termine della gara: «Finalmente è arrivato l’oro che mancava, sono contenta di come ero concentrata e di come è andata la gara. […] Erano tre edizioni dei Mondiali che non mi presentavo al 100%, fisicamente e mentalmente. Ce l’ho fatta a questo giro e sono riuscita a fare quello che solitamente mi viene quando sto bene». Sottolineiamo che la vittoria di Federica coincide anche con il primo titolo iridato conquistato nella combinata femminile da un’azzurra; in precedenza, infatti, il medesimo risultato era stato raggiunto solo in abito maschile, con Gustav Thoeni alle Olimpiadi del 1972 e 1976.

Vittozzi, dall’ipotetico ritiro ai quattro allori di Oberhof

Bronzo nella 15 km individuale femminile, bronzo nella single mixed, argento nella staffetta mista e oro nella staffetta femminile: sono queste le medaglie conseguite dall’Italia ai Campionati Mondiali di biathlon appena conclusi, e in ognuna di queste gare Lisa Vittozzi è stata presente. Nella 15 km, che si è tenuta il 10 febbraio, si poteva sperare in un risultato ancora più eclatante; un errore all’ultimo poligono del tiro a segno, però, non le ha consentito di scalfire le prime due posizioni (occupate da Hannah Oeberg e Linn Persson, entrambe svedesi). Per quanto riguarda le gare di squadra, invece, nella single mixed – competizione in cui gareggiano a coppia un uomo e una donna, inserita nel programma mondiale solo nel 2019 – la Vittozzi ha partecipato con Tommaso Giacomel. Quest’ultimo è stato suo compagno anche nella staffetta mista, insieme a Dorothea Wierer e Didier Bionaz.

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Lisa Vittozzi a dicembre 2022.
Crediti: LiveMedia/Florian Frison/DPPI

Il successo più straordinario è stato però quello della staffetta femminile 4×6 km del 18 febbraio. Oltre alla Vittozzi, a cui è stata affidata l’ultima frazione, la nostra nazionale ha schierato nell’ordine Samuela Comola, la già citata Wierer e Hannah Auchentaller. Tutte le atlete si sono espresse al massimo delle loro possibilità, tanto da commettere due soli errori nel tiro a segno, su un totale di quaranta colpi: l’Italia è quindi rimasta in testa per buona parte della gara, a eccezione dell’ultimo ingresso al poligono, in cui la tedesca Denise Herrmann-Wich, autrice di un recupero clamoroso nella sezione sciata del percorso, è riuscita a sorpassare la nostra Vittozzi.

Proprio qui, però, Lisa ha dimostrato tutta la sua lucidità e superiorità nel tiro in piedi; ha infatti completato la serie da cinque colpi senza alcuno sbaglio e in grande velocità. La Hermann-Wich, al contrario, ha mancato il bersaglio una volta. Grazie al vantaggio accumulato Lisa Vittozzi ha tagliato il traguardo davanti a tutte le altre concorrenti. Prima medaglia d’oro nella disciplina della staffetta femminile per la storia del biathlon italiano.

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La staffetta femminile italiana ai Campionati Mondiali di biathlon 2023.
Crediti: EPA/RONALD WITTEK

Tutto questo acquisisce ancora più rilevanza, se pensiamo che fino a pochi mesi fa Lisa Vittozzi stava valutando di ritirarsi, come ha dichiarato in un’intervista del dicembre 2022. Nei due anni passati la biathleta ha affrontato un periodo di profonda crisi, culminata nelle delusioni dei Giochi Olimpici di Pechino 2022. Qui giunse solamente trentaseiesima nella sprint 7.5 km e trentaduesima nell’inseguimento 10 km. Lei stessa ha spiegato quali problemi ha dovuto superare, specialmente nel tiro a segno: «La verità è che non partivo mai con il pallino del primo poligono. […] Avevo cercato di lavorare tanto, mi ero creata delle aspettative. L’anno scorso ho preso troppo seriamente certi errori. Alla prima gara mi aspettavo troppo, invece andò male. Avrei dovuto lasciar correre, invece ho iniziato a farmi duecento domande. A quel punto non riesci più ad essere sciolta quando affronti le gare».

Lisa ha dunque pienamente dimostrato di aver oltrepassato il blocco delle passate stagioni. Il segno più tangibile è forse proprio quello “zero errori” dell’ultima tappa al poligono della staffetta. Nel momento più critico non si è fatta trasportare dalle pressioni e dalle responsabilità nei confronti della squadra, ma ha eseguito la sua prova con la freddezza delle più forti. E delle più vincenti.

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