Sport

Foligno-Pavia: si migliora, ma non nel risultato

di Fabio Muzzio

L’impresa non c’è stata. La prestazione a quanto pare sì. Così dicono i pochi amis che c’erano (quando non sono presente lo dichiaro, nda).

Il Pavia, però, continua a non vincere: in trasferta i tre punti mancano dall’ottobre del 2010, mentre nella stagione in corso da un intero girone, perché proprio il Foligno è stata l’unica squadra uscita sconfitta nel confronto con gli azzurri.

E gli umbri di Pagliari riescono a mantenere i due punti di vantaggio in classifica che significa penultimo posto, quello minimo per i play out.

Il 2-2, recitano le cronache, va stretto alla squadra di Roselli che non solo non ha saputo gestire per due volte il vantaggio, ma ha pure concesso per l’ennesima volta un rigore all’avversario.

Dal punto di vista tattico Roselli ha confermato la squadra vista con il Monza, segno che il Mister ha trovato l’undici ideale e su quello insiste in nome della continuità, strategia non peculiare dei suoi tre predecessori. Il sacrificato di spicco risulta Marchi, visto che la coppia di attacco appare ormi quella composta da Falco e Cesca.

Detto questo, riassumiamo le segnature: al 7’ Pavia avanti con Statella su azione personale; il primo pareggio è di Coresi al 34’ su rigore per fallo di Fissore su Ferrari, mentre nel secondo tempo al gran gol di Cinelli al 59’ ha risposto con il pareggio definitivo Galuppo al 73’, ex di turno e ora tra i giocatori di maggior spicco del Foligno.

Alla fine i nostri gol inducono a tre considerazioni, di cui una con il segno meno e due con il segno più: la prima che in avanti non si segna più, ed è molto preoccupante; la seconda che entrambe le marcature sono arrivate dai nuovi di gennaio, a testimonianza dell’aver operato bene e con rinforzi di valore; la terza che i gol dei centrocampisti sono spesso quelli che fanno la differenza in una squadra.

Considerazione generale: undici punti in ventitre partite, però, sono un bottino in grado di mettere tristezza anche il più accanito dei tifosi e il segnale che sarà durissima agguantare i play out per tentare di giocarsi la permanenza in Lega Pro1. L’impresa attualmente appare al limite del miracolo sportivo e il nostro occhio guarda più a un possibile evento esterno come i problemi societari altrui. Tenendo conto che c’è sempre all’orizzonte quella riforma che ogni anno ripete il Presidente Macalli e che puntualmente viene disattesa.

Guardiamo avanti ed eccoci al prossimo impegno: si torna in campo ancora di sabato, questa volta al Fortunati, dove arriva la SPAL, senza stipendi e probabilmente un po’ allo sbando. All’andata ci rifilò un poker senza replica, ma questa volta appare più malleabile. Tuttavia con la media di due gol al passivo in ogni partita diventa difficile superare qualunque squadra: abbassare la saracinesca. Grazie!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *