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Recensione – Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (3D)

 

di Andrea Gobbato

 

Star Wars ritorna al cinema dopo 7 anni, se non contiamo il film d’animazione “Star Wars: The Clone Wars” uscito nel 2008. Purtroppo per i fan non ci troviamo di fronte ad un nuovo episodio della saga e nemmeno ad un remake, perchè “Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma 3D” è la trasposizione tale e quale – 3D a parte – del film uscito nelle sale cinematografiche nel 1999 e che ora possiamo trovare tranquillamente in versione dvd.

Il film si apre con i due cavalieri Jedi Qui-Gon Jinn (Liam Neeson) e il suo padawan Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) che devono mediare una disputa tra la Repubblica Galattica e la corrotta Federazione del Commercio in combutta con i malvagi Sith. Inevitabilmente il negoziato non va a buon fine e i due si trovano spediti sul pianeta Naboo, dove incontrano il goffo gungan di nome Jar Jar Binks e dove verranno in seguito incaricati di proteggere Padmé Amidala (Natalie Porman), regina del pianeta.

In questo Episodio I, George Lucas ha cercato di accontentare un po’ tutti: chi ama i duelli con le spade laser, chi ama le guerre nello spazio, chi ama gli intrighi politici, le battaglie a terra con droidi e mezzi pesanti. Insomma, tutti quegli elementi che hanno caratterizzato gli episodi della vecchia trilogia. Il tutto condito con una dose massiccia di effetti speciali all’avanguardia, per l’epoca in cui era uscito, e che comunque gli permettono di fare una degna figura di fronte alle produzioni hollywoodiane di oggi. In effetti questo è forse uno dei capitoli che più si adatta alla trasposizione in 3D, dando alla pellicola un effetto svecchiante. Non si può infatti non apprezzare la sequenza della corsa con gli sgusci, una gara, quasi senza regole, di macchine futuristiche che sfrecciano ad altissima velocità in mezzo al deserto del pianeta Tatooine. E’ qui, insieme alla battaglia finale, che il 3D rende al massimo. Purtroppo c’è da dire che in Italia le sale cinema conmpletamente adattate alla tecnologia 3D sono poche e quindi l’effetto potrebbe non essere dei migliori come ci si aspettava.

Non si può non lodare anhe l’ottimo lavoro svolto per il comparto sonoro. Le musiche del direttore d’orchestra e compositore John Williams, insieme agli effetti sonori, non sono un semplice contorno ma sono, in parte, ciò che ha reso grande la saga.
Una nota negativa è da fare al doppiaggio, che per quanto comunque rimanga buono, non è sempre all’altezza della controparte americana.

Il film lascia però l’idea di essere a tratti un po’ infantile, cosa forse voluta in quanto il fulcro della vicenda ruota attorno al giovanissimo Anakin Skywalker (Jake Lloyd), il bambino prescelto per portare l’equilibrio nella forza.
La pellicola aveva ricevuto critiche negative dai fan, che si aspettavano un degno ritorno alle origini e invece hanno avuto a che fare con personaggi odiosi come Jar Jar Binks, oppure personaggi dal potenziale enorme ma che si ritrovano ridotti all’osso, tanto da dire praticamente solo 3 battute in tutto il film, come  Darth Maul (Rey Park). Un’altra critica era rivolta alla realizzazione fisica del personaggio di Yoda. Non si capiva infatti perchè il regista avesse scelto di utilizzare un fantoccio, che risultava persino più brutto della controparte usata nei film degli anni 80. Yoda è stato quindi rifatto completamente in computer grafica e questa è in effetti l’unica differenza che si riscontra dalla versione originale.

Nel complesso però il film diverte ed emoziona al punto giusto, ma c’è sempre la sensazione che manchi qualcosa. Un vuoto che verrà colmato forse con l’uscita al cinema  degli altri capitoli della saga che, se l’esperimento di questo primo film andrà a buon fine, verranno riproposti in 3D nei prossimi anni.

Come la Forza è divisa in lato oscuro e lato chiaro, i fan di Star Wars saranno divisi in due diverse schiere di opinioni: da un lato chi giudicherà il film una trovata pubblicitaria per sfruttare ancora una volta un brand che ormai è stato spremuto fino al midollo, dall’altro invece i più nostalgici che non vedevano l’ora di tornare a sedersi in sala per  farsi trasportare ancora una volta in una galassia lontana lontana.

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