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Fascismi vecchi e nuovi

Il 28 maggio 2013, presso la sala San Martino di Tours, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) ha ospitato Saverio Ferrari, direttore dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni sul tema, tra cui Fascisti a Milano. Da Ordine nuovo a Cuore nero (2010, BFS edizioni) e I denti del drago. Storia dell’Internazionale nera tra mito e realtà (2013, BFS edizioni). A Pavia ha esposto una relazione inedita, dal titolo: “Fascisti su Marte?” Tra fascismi vecchi e nuovi. Ha moderato Marco Sannella (ANPI Pavia Sez. centro).
Ferrari ha delineato fin da subito una differenza dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei nel dopoguerra: la precoce ricostituzione (1946) di un partito ispirato agli ideali di estrema destra, il Movimento Sociale Italiano (MSI). Contrariamente alle frange nostalgiche d’Oltralpe aveva un certo peso elettorale, dovuto alla volontà di molti italiani di contrastare il comunismo. Altra particolarità: mentre in Francia, Regno Unito e Germania i partiti conservatori non si alleano con le formazioni più radicali, Forza Italia si accordò con Alleanza Nazionale, discendente del MSI (1994). Tendenza che è proseguita nel 2008 con il sodalizio tra Popolo della Libertà e Lega Nord. Né è raro che nei Comuni vengano proposti monumenti ai caduti per la Repubblica Sociale di Salò.
Ferrari ha sottolineato anche come si presentino indisturbate alle elezioni amministrative liste con programmi, di fatto, neofascisti: è stato il caso di CasaPound Italia a Roma, quest’anno. La legge Scelba (L. n. 645/1952) vieta la ricostituzione del partito fascista e l’apologia di fascismo; tuttavia, le sanzioni previste sono spesso non applicate.

Ferrari ha dipinto un vero e proprio arcipelago. Le espressioni di estrema destra non hanno un centro unificatore ma sono attribuibili loro caratteristiche comuni: avversione alla multiculturalità, xenofobia, nazionalismo, divisione dell’umanità tra “superiori” e “inferiori” (per nascita o cultura), rifiuto delle nozze gay, antisemitismo, apologia della violenza, culto della giovinezza in vista del ricambio generazionale della classe dirigente, attribuzione di radici cristiane all’Europa, rifiuto formale del capitalismo, preferenza per il presidenzialismo rispetto al parlamentarismo, avversione per i principii della Rivoluzione Francese e del Risorgimento, “complottismo” anti-sionista e anti-massonico. Sono tutte quante avverse alla già citata legge Scelba e alla legge Mancino (L. n. 205/1993): Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Vogliono eliminare il carattere antifascista della Costituzione, espressamente sancito dalle Disposizioni transitorie e finali: “XII. È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.”
La carrellata di Ferrari ha compreso Forza Nuova, Ordine Nuovo e i naziskin molto attivi in Italia settentrionale. La sunnominata CasaPound Italia ha scelto la denominazione come omaggio a Ezra Pound (1885-1972) in riferimento alle sue tendenze antisemite e filofasciste. Ha tentato una rifondazione del Futurismo dando vita al “Turbodinamismo”. La reviviscenza di posizioni vicine a quelle del fascismo degli anni ’20 si radica nel diffuso malcontento per la situazione economica e nella difficoltà di gestire l’immigrazione e la multiculturalità. Da qui il carattere “rivoluzionario” e “populistico” con cui, almeno in apparenza, si presenta l’arcipelago nero.
La serata era stata preceduta dalla diffusione di volantini firmati da Pavia SH, in cui Ferrari veniva accusato d’aver ucciso il diciannovenne Sergio Ramelli nel 1975 e d’aver assalito il bar di Largo Porto di Classe a Milano nel 1976, ferendo sette dei presenti. Un comunicato stampa dell’ANPI ha riportato la risposta: per l’episodio di Largo Porto di Classe, Ferrari fu sì riconosciuto colpevole di concorso in fabbricazione, trasporto e uso di bottiglie incendiarie, ma non vi fu condanna per lesioni. Quanto all’omicidio di Ramelli, l’interessato ha respinto nettamente l’accusa e ha preannunciato una querela per diffamazione.

@EricaGazzoldi

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