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Doping e sport: C’eravamo tanto amati.

Deferimento per la Kostner: chiesti 4 anni e 3 mesi di squalifica.

“Credevo sarebbe stato il padre dei miei figli. A una persona che ami così, dopo cinque anni di relazione, dai fiducia”. A parlare, tramite un’intervista concessa a “Il Fatto Quotidiano”, è una turbata Carolina Kostner.

Ha mentito Carolina. Ha mentito la mattina del 30 luglio 2012, quando un ispettore antidoping bussa alla porta della casa in cui vive con il suo compagno (il marciatore, già campione olimpico a Pechino nel 2008, Alex Schwazer) dichiarando che l’uomo non è in casa.

Lui, sarà squalificato per doping poco dopo. Lei lo lascerà, mettendoci una pietra sopra e sperando di poter chiudere una brutta parentesi.

Ma il passato ritorna. E nel suo caso lo fa proprio in questi giorni; ritorna quando il Coni dispone il deferimento per l’atleta bolzanina. Deferita dalla Procura Antidoping del Comitato Olimpico nell’ambito dell’inchiesta “Olimpia” nella quale è coinvolto Schwazer.

La richiesta di squalifica è pesantissima:  4 anni e 3 mesi. Un periodo così lungo per aver tenuto nascosto gli atti illeciti del marciatore. Secondo l’accusa, Carolina sarebbe stata a conoscenza di tutto – o quasi – senza mai riferire alle autorità competenti quanto avrebbe visto riguardo le anormalità nei comportamenti del suo ex compagno.

Una carriera brillante, dunque, che rischia di essere rovinata a causa dalle solite sostanze dopanti delle quali, però, lei non ha mai fatto uso. Ed è proprio su questo punto che il legale della Kostner ha tenuto a precisare dichiarando che “Una squalifica così non viene comminata nemmeno a chi ha fatto uso di doping”.

Sono tanti i punti da chiarire e le domande che ci si pone davanti ad una situazione del genere. Come avrebbe potuto la Kostner non accorgersi di tutto ciò che il suo fidanzato assumeva? Come avrebbe potuto non vedere l’Epo presente sotto forma di vitamine nel frigo della casa in cui vivevano? E perché avrebbe mentito all’ispettore Antidoping se, come afferma, non era a conoscenza della gravità della situazione?

La giovane pattinatrice si difende dichiarandosi innocente; aspetta fiduciosa la sentenza del tribunale antidoping che arriverà a Gennaio. La speranza è che questa terribile faccenda non faccia dimenticare il talento espresso sui pattini e che si possa tornare a parlare di lei per i suoi successi in campo internazionale e non per le sue disavventure giudiziarie.

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