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Raptors volano alti, Cavs non convincono

Ci siamo quasi: mancano poco più di 10 partite a ogni squadra per chiudere la regular season. Dopodiché saranno le prime 8 di ciascuna conference a darsi battaglia ai playoff per l’ambitissimo Larry O’Brien Trophey. Ma proseguiamo con ordine e analizziamo la settimana di alcune tra le squadre di punta dell’Nba:

Gli ultimi 7 giorni dei Cavs non sono stati dei migliori, causa le 2 sconfitte sulle 4 partite giocate. La prima L arriva contro Philadelphia e le colpe non sono neanche da attribuire tutte ai Cavaliers. Philly, infatti, gioca una partita sontuosa, gioca di squadra, fa gruppo e manda ben 6 giocatori in doppia cifra. Il fantasma della difesa svogliata dei Cavs ritorna e a questo si aggiunge un gioco lento e macchinoso. Non bastano i 30 punti del Re. Anche contro i Nuggets la difesa è una delle principali cause della sconfitta, oltre alla serata spettacolare di Jokic che infila 32 punti in scioltezza. Cleveland prova a restare attaccata reggendosi solo sull’attacco, in particolare sulle spalle di LeBron che mette a referto una bellissima tripla doppia, ma non basta. Contro Detroit sono dei nuovi Cavaliers: la difesa è attiva e grintosa, l’attacco deciso e disinvolto. A dare man forte a LeBron troviamo un Nance Jr che coglie al volo l’opportunità di partire in quintetto e chiude a quota 22 punti. Anche nella partita successiva, contro Denver, Nance Jr in campo dà molto di più dei 13 punti a referto, ma il vero show è quello di LeBron. Tira avanti Cleveland per tutto il match fino a risolverlo con gli ultimi 9 punti consecutivi che mettono la parola fine alla gara. Cleveland non ancora al meglio.

La settimana di Portland è da Oscar. La prima vittoria arriva contro Minnesota ed è già la quinta consecutiva per i TrailBlazers. Dopo qualche momento di fatica nel primo quarto la partita inizia a farsi interessante. Fino al terzo quarto in cui Lillard e compagni decidono di lasciare tutti indietro e portarsi a casa la vittoria. Non si fermano neanche davanti ai Thunder e ai 30 punti di Westbrook. Un CJ McCollum infuocato (28 punti) è il combustibile che alimenta la macchina di Portland e che li guida alla vittoria. La partita contro i Lakers sembra quasi solo burocrazia da svolgere: i Blazers vanno spediti, giocano a memoria e bucano la difesa di Ingram e compagni come fosse aria. Tanto che il Coach di Portland non si alza neanche a impartire schemi. È il solito Lillard versione fenomeno (37 punti) a decretare la vittoria contro i Knicks già da metà partita. New York prova a restare attaccata grazie alla second unit, ma non basta. Portland ha il potenziale per fare strada anche nei playoff.

Anche Toronto chiude una settimana pregevole: 4 vittorie su altrettante partite giocate e stacca il pass per i playoff assicurati. Contro i Wizards non c’è storia. I Raptors giocano alla perfezione, di squadra, senza protagonismi e la second unit è fondamentale (50 i punti della panchina di Toronto contro i 15 di quella di Washington). I Wizards sicuramente pagano le 15 palle perse che vengono convertite in 27 punti per i Raptors. La vittoria contro Charlotte permette a Toronto di cementare il primo posto ad Est. La partita resta in bilico fino alla fine, quando Lowry e DeRozan prendono in mano la squadra e piazzano il +10 della W. Contro gli Hawks è proprio DeRozan a trascinare sin dal primo quarto i Raptors che diligentemente lo seguono. Molto importante, come sempre la second unit, per assicurarsi la vittoria. Contro Detroit la partita è tiratissima: nella prima metà Toronto non gioca benissimo come fa di solito, deve pensarci DeRozan a tenere in carreggiata i compagni. Dal riposo lungo i Raptors di riprendono e schiacciano sull’acceleratore recuperando lo svantaggio. Al supplementare ci penserà poi VanVleet con un jumper dall’angolo allo scadere a chiudere il match al fulmicotone. Vittoria, per i Raptors, n°13 nelle ultime 14 partite disputate. Questi Raptors sono da titolo? Non la vedo una possibilità così remota, anzi.

 

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