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Combattere il sonno: la goliardia cerca la città

“Goliardia è cultura e intelligenza. È amore per la libertà e coscienza delle proprie responsabilità sociali di fronte alla scuola di oggi e alla professione di domani; è culto dello spirito, che genera un particolare modo di intendere la vita alla luce di un’assoluta libertà di critica, senza pregiudizio alcuno, di fronte a uomini ed istituti; è infine culto delle antichissime tradizioni che portarono nel mondo il nome delle nostre libere Università di Scholari”. Questa definizione fu messa a punto dai Principi della Goliardia Italiana, riuniti al Caffè Florian di Venezia (1946). L’ha ricordata Carlotta Solari, in un altro caffè, a Pavia. Provenendo da Milano, si è trasferita all’ “estero goliardico”, all’ombra delle torri; ora, è un’anziana del Venerabilis Ordo Damae Loggiae. Lei e altre studentesse lo fondarono insieme, mentre veniva fondato un altro ordine, maschile, detto “del Labirinto”. Si aggiusero così a tradizioni preesistenti: quella dell’Ordo Clavis Universalis e quella del Sacer Ordo Augustus Regnum Langobardorum. Per chi proviene dall’ “estero goliardico” (ovvero, da un’altra città universitaria), vale una legge d’ospitalità “omerica”: chi ha potuto giocare con un ordine è tenuto a concedergli altrettanto, in futuro. Lo spirito del gioco non elimina la serietà di fondo: davanti a ogni pratica, si richiede d’interrogarsi sul suo senso. Addirittura, uno specifico “Tribunale” raccoglie in deposito i “documenti” degli iscritti agli ordini.
A Pavia, la goliardia “entrò in sonno” negli anni ’90, dopo un incidente: una cannonata a salve mandò in pezzi numerose vetrine di Strada Nuova. Attualmente, essa è abbastanza attiva, sia negli ordini che nei collegi, ma tollerata obtorto collo da pavesi e non. Naturalmente, a meno che non si tratti di far pagare a prezzi stellari le feluche, in cappelleria. Gioca a sfavore la memoria degli anni ’70, quando invalse il binomio “goliardi=picchiatori di destra”. In realtà, la goliardia è rigorosamente aconfessionale e apartitica (con buona pace di Azione Universitaria, che impiega la feluca come simbolo elettorale).
Per rilanciare un’intesa fra moderni clerici e cittadinanza, i Goliardi hanno ideato alcune simpatiche iniziative. Prima di tutto, organizzano giochi di gruppo per i bambini transitanti in Piazza Leonardo da Vinci, alla domenica. L’8 marzo 2013, le Dame sono scese in Strada Nuova, distribuendo feluche in miniatura. In cantiere (anche se utopici, per ora) ci sono una mostra sulla condizione femminile nell’ultimo mezzo secolo e la “Carrettata”, un “palio” fra mezzi dai più fantasiosi modelli. Nell’Aula del ‘400, in ateneo, dovrebbe andare in scena uno spettacolo teatrale sullo stile della Rivista degli anni ’50, dal titolo Il Colosso di Goldoni: testo perduto, ma che valse all’autore l’espulsione dal Ghislieri.
La goliardia non è lucrativa; ha però bisogno d’un rientro di spese (feluche, ecc.) attraverso la questua. L’offerta di attività al pubblico è data in cambio di essa.
Se è un problema favorire la comunicazione tra goliardi e cittadini, lo è anche instaurarla fra diversi ordini. Sono decaduti sia il progetto “Corda Fratres”, mirante all’incontro internazionale, sia il “Maggio goliardico”: tre giorni di campeggio e giochi organizzati fra ordini di varie città, riuniti nei parchi pavesi. L’auspicio delle Dame è di poter superare le diffidenze reciproche e coinvolgere anche i collegi nell’incontro. Sebbene tiri una certa aria di sonno.

@EricaGazzoldi

21 pensieri riguardo “Combattere il sonno: la goliardia cerca la città

  • N.d.R. Precisiamo che esistono varie versioni, fra i goliardi di Pavia, circa alcuni fatti. C’è chi ricorda una fase di stallo dopo la cannonata in Strada Nuova, mentre altri sostengono che essa non minò la forza degli ordini (la seconda tesi è dell’Ordo Clavis Universalis).

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  • Un articolo pieno di inesattezza e fatti storici travisati, frutto di una visione parziale e raccontata da persone di Milano, che mi risultan esser venuti a vivere a Pavia da poco.
    -l’ordine della loggia è stato appena fondato, ed è motivo d’orgoglio sia un nuovo ordine e sia fondato da RAGAZZE PAVESI (non milanesi)
    -la Goliardia a Pavia non è andata in sonno post cannonata, a riprova sul sito del mio ordine si trovan le date dei Principi succedutisi negli anni e le foto relative a quegli anni http://www.ordoclavis.org/
    -il progetto della Corda Fratres (definizione scarsa) è in attività, noi viaggiam all’estero apposta
    -il Labirinto non è stato ancora fondato
    -non trovo le fonti, a parte le testimonianze inattendibili

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    • Caro Ovidio, dopo tutte le (di fatto) minacce che ho subito su Facebook da parte vostra, ci risentiamo, vedo… 😉 Le persone di cui tu parli frequentano l’ambiente pavese da anni e sono in contatto con membri dei vecchi ordini della Borsa e della Minerva, che ricordano tradizioni pavesi ancora più antiche di quelle della Chiave. La fonte da te indicata è, appunto, il sito della Chiave, che, in quanto tale, è di parte. L’articolo, prima di essere pubblicato, è stato esaminato da almeno quattro goliardi. Le fonti di cui tu parli non esistono. Esistono, semmai, gli “Italicae Goliardiae Statuta”, che ho in mano or ora (me li ha passati un Principe della Goliardia italiana, dopo aver visto il macello fra me e voi sulla vostra bacheca FB). Le testimonianze “inattendibili” di cui tu parli conoscono un Principe anziano, che ricorda ancora la goliardia del ’65, come accennavo poco fa. Il resto delle rimostranze che avete fatto falsa volutamente quanto è scritto nel presente articolo. In altre parole, vi attaccate volutamente ad accuse false, fraintendendo appositamente il testo del pezzo.

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      • P.S. Quando dici che la goliardia non sarebbe entrata in sonno dopo la cannonata, ti ricordo che, dopo quell’episodio, i guai legali portarono al tramonto della galassia di ordini che c’erano allora e che, oggi, non ci sono più (vedasi la Minerva…).

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        • Ovidio Kinder

          La Minerva è scomparsa per qualche mese su consiglio del Re di allora. è andata in sonno verso il 2005, ma se non ti fidi delle foto nè della Provincia Pavese non so più che dire.

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      • Perdabal

        la goliardia a pavia non è morta dopo la cannonata negli anni 90
        ho frequentato goliardi pavesi dagli anni 60 vorrei sapere chi mette in giro certe assurdità
        la compagnia dell’augustus rimane quello morto negli anni 70, non conosco il sacer ordo augustus
        nè conosco loggiae o labirinto
        la minerva è morta nel 2003 circa per colpa di un principe pessimo; altro che nel 94 la cannonata non ha distrutto la tradizione!
        solo l’ordo clavis porta avanti le nostre tradizioni, chi osa dire certe cose? fammi dei nomi, ho conosciuto molti che si dichiaravano gogliardi ma se la facevan sotto a entrare in università|
        a milano invece sapevo fosse morta la goliardia

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      • Ovidio Kinder

        Non sapevo che chiedere la rettifica fosse considerato una minaccia. A riprova del fatto che non sai di cosa parli, faccio notare che gli “Italicae Goliardiae Statuta” del ’67 che ti saranno stati forniti non sono MAI stati firmati da Pavia. Gradirei sapere i nomi goliardici di questi millantati anziani che han vidimato il pezzo.
        “Le fonti di cui tu parli non esistono”?? ho scritto che non trovo le TUE, di fonti.

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  • Pinko Pallino

    Minchia che ignoranza.. ” i guai legali portarono al tramonto della galassia di ordini che c’erano allora e che, oggi, non ci sono più (vedasi la Minerva…)”
    Sì certo, la Minerva è sparita a inizio anni ’90.. per guai legali.. come no.. chiedilo a Clefi. Ma forse non sai neanche chi sia..

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  • rex imperandi

    è chiaro che l’articolo è una leccata di f..a alle dame del pseudo nuovo ordine…
    Per la storia della goliardia a pavia vedasi gli annales

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    • io sono stato processato dalla Chiave l’anno successivo alla famosa cannonata in Strada Nuova e i trenta goliardi presenti quella sera non erano per niente “in sonno”…

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  • antares

    Articolo ridicolo di giornale inesistente:
    Programma di bambine viziate che non sanno se non per sentito dire. l’8 marzo invece di dare le feluchine era meglie se distribuivano preservativi.
    Poveri Bacco Tabacco e Venere

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  • La condomista

    Forse era meglio distribuire preservativi davvero… Almeno per prevenire la nascita di persone come voi. Ma si sa, la madre degli ignoranti è sempre incinta.

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  • Clavis Clavare

    Ecco i fenomeni. Notare la densità di argomentazioni contrarie. Fosse per me farei un articolo sulla goliardia alla settimana solo per mettere il dito nella piaga. Che, a quanto pare, è più spalancata che aperta. Ma si sa, la frustrazione prende il sopravvento.
    Continuare a parlare di goliardia nei termini utilizzati dal giornale è solo un bene. Complimenti all’autrice. Basta leggere i commenti per notare chi sia la peggio gente.

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  • La condomista

    La peggio gente non è composta da persone che desiderano far conoscere una realtà spesso dimenticata, la peggio gente (se così è definibile) sono proprio quelle primedonne offese perché per una volta sono passate in secondo piano, comunque citate e pubblicizzate, ma in secondo piano. Le offese non sono partite se non da queste stesse primedonne (e pseudo primiuomini). Basta leggere l’articolo (scritto in corretto italiano) senza partire prevenuti solo perché a contattare l’autrice nOn sono stati manti gialli.

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  • Ovidio Kinder

    Spero che chi si firma ‘La Condomista’ abbia la correttezza di presentarsi, per il momento ringrazio per gli insulti (primadonna, non dovrei esser mai nato, peggio gente, ignorante). Abbi inoltre la correttezza di individuare quali insulti sian stati formulati da me o da chi del mio Ordine. Noi la pubblicità l’abbiamo facendo Goliardia, senza bisogno di interviste, feluche di carta, mimose, mostre sulla condizione della donna. Aspetto di sapere che insulti ho formulato, e magari chi tu sia. Sfido in ultimo a controbattere nel merito, invece che offender e far l’offesa: consiglio a chiunque prenda sul personale i discorsi sulla Goliardia e si mette a piangere se ci si rivolge con tono serio ad abbandonare l gioco goliardico.

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  • Skizzo V

    Perché? Esiste Goliardia a Pavia?
    Perché? L’Augustus e la Loggia sono Ordini Goliardici?
    Perché? La Chiave non era stata sufficientemente mazzulata con la “Chiavata” del suo Baccanale?
    (Sì, perché la Cannonata è roba antica…)

    BUAHAHAHAHAHHAHAH! 😀

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  • Skizzo V

    Per inciso, la mia firma è il mio nome Goliardico. Chi è – o crede d’esser Goliarda tra chi ha postato in questo thread sa chi sono…

    Skizzus V Trivigianus Triorchius Dictus, “International, unMontenegroconuncubettodighiacciograzie!”

    XXVIII Princeps-Senator SOM
    Eques SGC
    Eques SOGL
    ….eccetera. Per gli altri Honoris Causa, pagate da bere!
    Ma poi dovete anche impararli tutti! 🙂

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  • Skizzo V

    …Per il resto del thread, a certe cagate rispondo solo in Piazza.

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  • Skizzo V

    Errata corrige: a chi dice che a Milano la Goliardia è morta, rispondo innanzitutto con una sonora e solenne pernacchia. PRRRRRRRRRRRRT!

    E poi con l’antica – e alquanto diffusa per le italiche Piazze – canzone:”E’ morta? NO! E’ morta? NO! E’ MORTA?!? NOOO!
    No, non è morta / la Goliardia
    E’ morta a Pavia / è morta a Pavia!”

    Bwhahahhahahahha! 😀

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  • Skizzo V

    Aiutino: tra i miei vari appellativi essevi pure “Destructor Papiae”.

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  • Andrea Rosso

    Skizzo, vai nudo.
    Ho detto.

    Plautus “Quod” Marsicanus
    Princeps Reconditor S.O.V.G.P.
    Senator Bovis
    C.V. 273

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