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CineFraccaro 2014: prima serata nel ricordo di Ayrton Senna

di Stefano Sette

Si è aperto lunedì sera il cineforum “Sport e Società” organizzato dal collegio Fraccaro, previsto per quattro settimane. Nella serata inaugurale è stato proiettato Senna, film-documentario del regista anglo-indiano Asif Kapadia, uscito nel 2010. La pellicola ripercorre in ordine cronologico la carriera di Ayrton Senna, iniziata negli anni ’70 guidando i kart, fino all’incidente mortale avvenuto a Imola il 1° maggio 1994, mostrando immagini inedite, molte delle quali concesse direttamente dalla famiglia Senna. Molta attenzione è stata dedicata alla rivalità con Alain Prost: i due, compagni di squadra alla McLaren, si contesero il Mondiale piloti del 1988, vinto dal brasiliano, e quello del 1989, assegnato a Prost in seguito alla squalifica di Senna per essere rientrato in pista dalla via di fuga della chicane di Suzuka, senza percorrere la chicane medesima.

Al termine del documentario Giorgio Terruzzi, giornalista Mediaset e autore del libro Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna, ha preso la parola per descrivere il pilota brasiliano dal punto di vista umano, affermando che, essendo molto religioso, fosse una persona con la voglia di restituire ciò che aveva ricevuto per aiutare le persone più bisognose di lui (Nuno Cobra, suo preparatore, dichiarò che Senna aveva bisogno di una grossa sofferenza per ottenere un godimento) arrivando a commuoversi per una piccola cosa.

Giorgio Terruzzi

Altri elementi caratteriali emersi sono stati i rapporti con Alain Prost, in pista avversari – una rivalità diventata famosa mediaticamente grazie all’interesse televisivo per l’automobilismo – ma fuori gara grandi amici (basti pensare che Prost è diventato l’amministratore della “Fondazione Senna” presieduta da Viviane, sorella di Ayrton), e con le persone che facevano le pulizie nella stanza in cui alloggiava, con le quali si comportava come se fosse il loro figlio, tirando il lenzuolo sul cuscino come si fa a casa per non lasciare la camera in disordine. Infine, mettendo a confronto il carattere e lo stato d’animo di Senna con quello di Michael Schumacher, Terruzzi ha dichiarato che il brasiliano si sentiva una persona ricca con la colpa di essere ricco, mentre il campione tedesco si credeva un povero con la fame da povero: anche con questo paragone si notano i caratteri opposti di due mostri sacri della Formula 1 degli ultimi trent’anni.

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