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Cavs con le spalle al muro, Houston pareggia

Le Finali di conference sono ormai agli sgoccioli e Cavaliers, Celtics, Warriors e Rockets si giocano le ultime carte per aggiudicarsi uno dei due posti disponibili per le Finals in cui ci si giocherà l’anello Nba!

Avevamo lasciato la serie Rockets-Warriors in parità e la ritroviamo ancora tale: gara 3 se la aggiudicano gli Warriors. Houston incappa nuovamente nei soliti problemi (gioco prevedibile e stagnante, poco gioco di squadra) e, per gettare benzina sul fuoco, si lascia scappare anche qualche palla persa di troppo. Steph approfitta degli errori e delle falle nella difesa di Houston per accendersi al rientro dall’intervallo e piazzare un quarto da 18 punti con 7/7 al tiro (chiuderà a quota 35). Quello che sorprende, però, è il fatto che nonostante la sconfitta sia rovinosa per Houston (41 di scarto), Golden State non vince grazie alle faville di un singolo, ma alle prodezze di squadra. Gara 4, al contrario, se la aggiudicano i Rockets ribaltando completamente la pallacanestro del match precedente: Harden si fa da parte e limita gli isolamenti, la difesa è solida e l’attacco è fluido. Negli ultimi 12 minuti il timone lo prende in mano Chris Paul, e da lì in poi c’è solo Houston in campo: Warriors limitati a 3/18 dal campo. Golden State soffre sicuramente la mancanza di un tassello importante come Iguodala (fuori per infortunio), soprattutto se rimpiazzato da un Looney che segna a referto la sua peggior partita di playoff. Chi si porterà sul 3-2 ora?

Nella serie tra Cavaliers e Celtics invece succede l’ovvio e l’inaspettato allo stesso tempo: dopo l’iniziale 2-0 rifilato da Boston ai danni dell’armata dell’Ohio, Cleveland si riprende e gara 3 è tutta sua. Il Re si dedica principalmente a gestire il gioco, organizza i compagni, smista ben 12 assist e nel frattempo segna ben 27 punti a referto. Cleveland si fa trovare pronta e solida: ben 6 giocatori in doppia cifra e una difesa che tiene Boston al 39% dal campo. Arriva poi gara 4, in cui LeBron mette in scena, per la sesta volta dall’inizio dei playoff, uno show da più di 40 punti (44 per la precisione). Questa volta i Celtics non sono proprio da buttare, semplicemente la difesa di Cleveland è pressoché impenetrabile. Gara 5, sempre rispettando il fattore campo, è di Boston. Tatum piazza una prestazione che ha tutto tranne che del rookie. I 24 punti segnati a referto sono solo la punta dell’iceberg di ciò che ha messo in campo. A Cleveland scatta subito l’allarme: LeBron che fatica a finire il match, il Re stanco, con le gambe pesanti e il fiato corto. Proprio adesso che i Cavs si trovano con le spalle al muro (serie sul 3-2 per Boston). Ora per l’armata dell’Ohio è veramente “Win or go home”.

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