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Calcioscommesse in Italia: confessioni, millantazioni e sanzioni

Di Stefano Sette

Ora che si è accertato che Bari-Lecce del 15 maggio 2011 è stata taroccata – come affermato da Andrea Masiello ai magistrati – bisognerà stabilire quante e quali gare disputate dal Bari sono state decise a tavolino, senza contare quelle sotto esame a Cremona, che riguardano più società di Serie A e B. Sarà compito dei magistrati e del procuratore federale stabilire fino a che punto saranno attendibili le dichiarazioni delle persone che si sono costituite: in questi casi è molto facile millantare sulle cifre giocate, sulle partite e sulle società coinvolte. Si è arrivati a dire che sulla gara di Coppa Italia Cesena-Gubbio ci fossero dietro scommesse planetarie, quando nemmeno il più accanito scommettitore straniero punterebbe i suoi soldi su un incontro del quarto turno di Coppa Italia, e ad inizio marzo uno dei latitanti, il macedone Ilievski, dichiarò in un’intervista che erano coinvolti 30 calciatori, senza però fare i nomi: affermazioni del genere vanno prese con molta cautela. Più in generale la FIGC avrà il compito di prendere pesanti decisioni entro luglio, dal momento che in quel periodo normalmente vengono stilati i calendari dei vari tornei professionistici e della Coppa Italia. E’ stato annunciato che entro fine mese saranno pronti i deferimenti, ossia verranno fatti i nomi dei tesserati e delle società che andranno a processo. Attualmente non sono coinvolte società di primo piano e credo che non lo saranno mai, dal momento che uno dei motivi che spingeva i calciatori a vendersi era dovuto al fatto che non percepivano lo stipendio da alcuni mesi, e per quel che se ne sa, quelli delle grandi squadre vengono pagati regolarmente. Le uniche certezze emerse da questo scandalo sono tre: 1) Molti calciatori sapevano delle combine, pur non avendo partecipato direttamente, e non hanno denunciato il fatto (o per paura o per convenienza), commettendo il reato di omessa denuncia. Per questo reato sportivo si rischia qualche mese di squalifica, sarebbe il caso che la sanzione venga aumentata fino a un anno e mezzo. 2) La responsabilità oggettiva (insieme a quella diretta) è il cardine dei procedimenti disciplinari e sarebbe un errore abolirla, come vorrebbero certi dirigenti. Alcune squadre, come Atalanta, Cremonese e Piacenza, hanno subìto penalizzazioni in classifica perché non hanno vigilato attentamente su alcuni loro tesserati. Se l’ex portiere grigio rosso Paoloni avesse somministrato ai compagni di squadra dei calmanti per perdere la partita contro la Paganese – tentativo poi fallito – ai tempi dei due precedenti scandali scommesse (1980 e 1986), la sua società sarebbe stata declassata all’ultimo posto e retrocessa a tavolino. 3) Non ci sarà nessuna amnistia, come aveva consigliato il Procuratore di Cremona, perché se ciò avvenisse la FIGC verrebbe automaticamente esclusa dalle competizioni organizzate da FIFA ed UEFA.

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