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Caccia al vicino perfetto

“No, quello lì mi inquieta”, “Il vecchietto psicopatico proprio no!”, “Quella mi sembra troppo strana, evito”, “Interessante quel tizio! Quasi quasi…”

Quante volte vi sarà capitato di salire sul treno e trovarvi a pensare o a riferire ad alta voce a qualcun altro questo genere di frasi…?!? Più o meno ogni qualvolta vi troviate a dover rivestire il ruolo del pendolare per l’ennesima volta, sull’ennesimo treno, di nuovo alla ricerca dello “stramaledettissimo” posto che in qualche modo faticate sempre a trovare, a qualunque ora del giorno. Che siano le sette del mattino, le nove, mezzogiorno, primo pomeriggio o tarda serata la ricerca del posto perfetto è un dilemma che puntualmente affligge il pendolare lasciandolo in un quasi perenne stato di “Sedersi o non sedersi, questo è il problema…”. Se il treno è pieno, perché è pieno, se è vuoto, perché ha l’imbarazzo della scelta…insomma, riuscire a trovare il posto perfetto per trascorrere il proprio viaggio può spesso diventare “un terno al lotto”.

La mattina, che sia presto o tardi non importa, è scientificamente provato che, a meno che non si salga alla prima fermata, riuscire a sedersi sarà solo un miraggio. Di solito, infatti, le carrozze sono stracolme e il pendolare più sfaticato, quello che perde subito le speranze, si accontenta di trovare un angolino vicino a una delle porte o alle scale, giusto per assicurarsi un appoggio in caso di frenata e un minimo spazio vitale per la sopravvivenza. Non tutti però si arrendono così facilmente. Pur di non rimanere in piedi nello stesso posto in cui sono saliti, i pendolari “crociati” partono in una spedizione alla ricerca del posto perfetto che difficilmente troveranno, ma almeno ci avranno provato. A volte, se fortunati e, soprattutto, se sufficientemente spietati, spodestando qualche usurpatore e i suoi effetti personali sparsi sui sedili vari, riusciranno anche a trovarlo. A quel punto, dopo aver faticato tanto, che di fianco ci sia la signora anziana che guarda storto, il tizio inquietante che fissa e intimorisce o il principe azzurro, poco importa, l’essenziale è avere la possibilità di sedersi e magari schiacciare un pisolino.

È però verso il pomeriggio inoltrato e la sera che il pendolare diventa più selettivo. A meno che non si tratti dell’ora di punta, e allora in quel caso “lasciate ogni speranza voi che entrate”, essendoci meno persone (o almeno si spera), è normale andare alla ricerca di un bel posticino che possa soddisfare le esigenze personali. Allora i posti a quattro vuoti sono perfetti per il pendolare che ha bisogno di spazio per svolgere le sue faccende di manager o studente multitasking; se però l’intenzione è quella di sonnecchiare un po’, si capisce che non sono l’ideale perché arriverebbe presto qualche vicino impertinente a disturbare la quiete, quindi, in tal caso la scelta migliore sono i posti a due imboscati in fondo alla carrozza, poco illuminati e quindi perfetti come “zona notte”.

Attenzione però, i posti a quattro possono essere insidiosi, soprattutto se già occupati in parte da altri viaggiatori. È proprio in questa eventualità che le doti da detective del pendolare entrano in funzione per la caccia al vicino perfetto. Il pendolare 007 scannerizza velocemente i passeggeri uno ad uno con una speciale vista a raggi X e ne carpisce i dati salienti. Il signore seduto proprio vicino al corridoio sta consultando dei documenti, sembra tranquillo, il classico impiegato mansueto; il suo vicino però è un ragazzino con le cuffiette e l’MP3 con la musica a palla, si sente in tutto il vagone…meglio passare oltre. “La vecchietta sulla sinistra ha uno sguardo dolce e gentile, di sicuro non le darà fastidio se mi siedo lì però dovrei farle spostare la borsetta…è un gesto maleducato?”. Ok, meglio passare oltre, ancora. “La signora vicino al finestrino sta mangiando, tirare fuori il panino davanti a lei sarebbe meno imbarazzante, siamo sulla stessa barca…e di fianco a lei c’è un ragazzo in giacca e cravatta, (o per i maschietti, la ragazza elegante con il trucco perfetto e un’acconciatura da urlo) niente male! Ci faccio un pensierino! Però, metti che mi rimane l’insalata tra i denti? Che figura… meglio cercare altro”. Finalmente! Un bel posto libero nel corridoio, intorno nessuno. Il pendolare si siede, spera che non arrivi nessun disturbatore. Una fermata, due, alla terza il sogno si infrange. Ecco l’uomo di mezza età che si siede accanto; non emana un profumo invitante e in più spia i messaggi delle chat di WhatsApp…Mai una gioia. Il pendolare deve essere coerente con i suoi principi, allora si alza di nuovo alla ricerca di un altro posto, ma non fa nemmeno in tempo a trovarlo che è arrivato a destinazione. Niente da fare, ancora una volta la caccia non è andata a buon fine, ci riproverà domani.

Buona fortuna a tutti i pendolari a caccia del vicino (e del posto) perfetto!

Claudia Agrestino

Sono iscritta a Studi dell'Africa e dell'Asia all'Università di Pavia. Amo viaggiare e scrivere di Africa, Medioriente, musica. Il mio mantra: "Dove finiscono le storie che nessuno racconta?"

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