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On the train I like – Sul treno mi piace…

1. Viaggiare con il biglietto in regola

2. Cedere il posto a chi ne ha bisogno

3. Trovare il sedile libero da borse e valigie

4. Trovare e lasciare il treno pulito

5. Viaggiare senza disturbare e senza essere disturbato

6. Scarica l’app di Trenord

Quando si sale in treno difficilmente si fa caso a un grosso adesivo verde che campeggia proprio al di sopra della porta. Un adesivo dove sono elencati tutti i comportamenti da teneredurante il viaggio a bordo dei convogli Trenord. Non è facile farci caso, non lo è per niente, soprattutto perché le cose a cui pensare in veste di pendolare sono tante, a partire dalla ricerca disperata di un posto a sedere che si rivela quasi sempre fallimentare. È in quel momento allora che, trovandosi a dover rimanere in piedi nell’atrio di entrata, stipati come in una scatola di sardine nel caldo asfissiante del regionale, per puro istinto di sopravvivenza la prima cosa che si fa è alzare la testa verso l’alto alla ricerca di aria “pulita” da respirare. È così che si stabilisce il fatidico contatto visivo tra il pendolare e il manifesto “trenordista”. Una meravigliosa e sintetica enunciazione dei principi che animano la compagnia ferroviaria in tutto il suo splendore.

1. Il primo punto sottolinea il dovere elementare dei pendolari di viaggiare con un biglietto in regola, unico modo per far sì che tutti paghino e contribuiscano economicamente al bene della compagnia (che provvederà poi al loro di bene). Dovere rispettatissimo, tant’è che ogni giorno un pendolare in qualche parte della Lombardia si alza e sa che dovrà correre più veloce del controllore… o verrà multato; e ogni giorno un controllore in qualche parte della Lombardia si alza e sa che dovrà correre più veloce del pendolare moroso o verrà fregato, ancora una volta. Chi non compra il biglietto o chi non lo oblitera, però, poi la multa non la vuole mica eh, era in buona fede, non voleva truffare nessuno!

2. Gli Italiani sono noti per essere un popolo di civili, talmente tanto che spesso fanno a gara a chi lascia più bisogni del proprio cane a terra, a chi insulta di più le bici che tagliano la strada o a chi suona meglio il clacson in coda al semaforo. Motivo per cui al “secondo comandamento” ubbidiscono ben pochi pendolari. Quante volte capita di vedere anziani obbligati a stare in piedi schiacciati contro le pareti del treno sovraffollato, mentre davanti a loro giovanotti in piena forma sprofondano nei sedili, comodi, nella loro apatia, ascoltano la musica e guardano quei poveri vecchietti con la più totale nonchalance?

3. Non esiste pendolare che non sperimenti ogni giorno lo stato di ansia da “ricerca del posto a sedere”. Perché anche se nella maggior parte dei casi ci si rassegna subito al triste destino della sardina, ci sono quelle mattine che proprio non si ha voglia di starsene in piedi. Perché fingere che non ci sia posto quando in realtà c’è ma viene camuffato dalle borse, valigie e valigette disseminate per i sedili? Ci sono quelle mattine che «questa è la mia giornata» e allora si parte in quarta per sfrattare tutti i bagagli abusivi dai posti a quattro eludendo il temibile “schema a scacchiera” (viaggiatore, bagaglio, viaggiatore, bagaglio). Salvo poi imbattersi nella vecchietta che piuttosto che spostare la borsetta ti ci prenderebbe a mazzate… e allora niente, anche stamattina ci si siede domani.

4. Ogni volta che il treno arriva a capolinea, quando tutti i viaggiatori scendono, una piccola colonia di uomini in divisa compare improvvisamente e percorrendo le carrozze in lungo e in largo silenziosamente, raccoglie ogni tipo di immondizia cercando di riportare il convoglio allo stato originale, o perlomeno ad uno stato decente. Perché nonostante la presenza di un comodo cestino per i rifiuti al di sotto di ogni finestrino, rovesciare liquidi e contenuti vari sui sedili e abbandonare vettovaglie ovunque tranne che negli appositi recipienti, appare molto più alla moda. Quel frappè mezzo pieno infilato tra un sedile e l’altro, poi, ci sta proprio bene!

5. Prendendo ormai per assodato il comune senso civico che ci contraddistingue, come non spezzare una lancia a favore delle future pop star che, altro che X Factor o The Voice… i migliori cantanti ce li ha Trenord! Perché ascoltare da solo la musica dell’MP3 quando puoi condividere la tua passione con chi ti circonda? Il pendolare canterino che ascolta rock psichedelico o raggaeton a palla ci sarà sempre e cosa ancor più stupefacente, non avrà mai il mal di gola.

Tutta un’altra storia quella di chi invece urla al telefono i propri fatti personali come si trattasse di versetti della Bibbia. Così ora tutta la Lombardia sa che Tizio ha appuntamento con l’avvocato per discutere del processo penale a suo carico e che Caio ce l’ha invece con la nuova amante cubana della quale chiaramente la moglie è all’oscuro, quindi shhh, non ditelo a nessuno!

6. Al di là delle classiche regole di base (che appunto, perché di base dovrebbero essere rispettate da tutti, ma tanto si sa che ogni legge è fatta per essere infranta), poi, Trenord ci tiene anche a dare un ultimo preziosissimo consiglio ai propri abbonati fedelissimi, quello di scaricare la sua utilissima app. E allora scarichiamola! Di un’utilità disarmante, l’app ufficiale di Trenord è talmente funzionante che una volta che la si apre per controllare gli orari, si arresta senza la minima spiegazione o il minimo preavviso lasciando il pendolare “a piedi” nei momenti più duri (ad esempio nel bel mezzo di una soppressione). Se non altro almeno invia notizie dirette e ufficiali sugli scioperi, rinvii, fasce garantite ecc.

Tuttavia, non sarebbe forse meglio migliorare il nostro comportamento prima di lamentarci di ciò che non funziona?

These are the trains we like… ma siamo sicuri che ci piacciano davvero?

Claudia Agrestino

Sono iscritta a Studi dell'Africa e dell'Asia all'Università di Pavia. Amo viaggiare e scrivere di Africa, Medioriente, musica. Il mio mantra: "Dove finiscono le storie che nessuno racconta?"

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