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Benvenuti a Suburbicon!

Presentato in concorso durante la 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, arriva nelle sale italiane tra le proposte pre-natalizie  Suburbicon, quinto lungometraggio da regista di George Clooney, a tre anni dal suo ultimo lavoro, Monuments men (2014).

Negli Stati Uniti, sul finire degli anni Cinquanta, Suburbicon è un utopico – o distopico – sobborgo residenziale pensato e costruito ad hoc per accogliere il meglio della middle class proveniente da ogni stato. L’american dream, incorniciato tra sorrisi di famiglie felici e villette a schiera con prato curato, si trasforma però in un incubo quando i Meyers, una famigliola quasi perfetta, ma terribilmente afroamericana, si trasferiscono nell’idilliaco quartiere. Tra le feroci proteste della popolazione bianca, contrariata dalla presenza dei nuovi arrivati, s’innestano le vicende della famiglia Lodge, capitanata dal capofamiglia Gardner (Matt Damon), alle prese con un’ oscura aggressione domestica da parte di misteriosi estranei.

suburbicon

L’interesse per Suburbicon, oltre per la presenza alla regia del patinato George Clooney, è scaturito dalle premesse della stessa pellicola, la cui sceneggiatura proviene da un vecchio script dei fratelli Coen datato 1986, agli albori della loro carriera, quando grandi successi che sarebbero divenuti cult come Fargo (1996) o Il grande Lebowski (1998) erano solamente in potenza nella mente dei registi. Del resto, la visione di Suburbicon riporta alla mente l’intenzione di matrice coeniana, seppure sia evidente il lavoro di rimaneggiamento edulcorante operato da Clooney con il fidato collaboratore Grant Heslov, già co-sceneggiatore di Good night and good luck (2005), film che fruttò a George Clooney la candidatura agli Oscar come miglior sceneggiatura originale. Nonostante la paternità della sceneggiatura e l’influenza dei fratelli Coen, già mentori di Clooney, Suburbicon riesce ad essere una pellicola autonoma dalla regia classica, che deve molto alle sapienti scelte estetiche, caratterizzate da una fotografia dai toni pastello, unita ad scenografia ricercata in modo certosino, tanto che gli oggetti di scena, inclusa la prima televisione dotata di telecomando, sono stati acquistati su portali di vendita online come ebay.com.

suburbicon

Paradossalmente però, è proprio il soggetto a non risultare particolarmente brioso o innovativo, laddove la questione razziale potenzialmente antitrumpista, negata da Clooney, viene lasciata sullo sfondo, per approfondire il marciume imperante di una famiglia dai crismi borghesi servendosi del meccanismo in medias res, ma prendendosi tutto il tempo per arrivare ad un punto di rottura, o meglio lasciare allo spettatore gli indizi per completare il puzzle ed arrivare alla soluzione, all’interno di un’atmosfera che mixa diversi generi dal noir, al drammatico, pur sempre sullo sfondo di una comicità grottesca tipicamente slapstick, con scazzottate e tanto sangue accompagnati dalle musiche (forse eccessivamente) incisive di Alexandre Desplat, già compositore degli attesi La forma dell’acqua (Guillermo del Toro) e de L’isola dei cani (Wes Anderson). A spiccare, v’è da dirlo, sulla recitazione di un rilassato Matt Damon – somigliante fisicamente a tratti al compianto Philip Seymour Hoffman – e su una teatrale ma convincente Julianne Moore, è il giovanissimo Nicky, occhio privilegiato dalla regia, interpretato da Noah Jupe alla sua prima interpretazione in un film, ma già scritturato nel prossimo lavoro di Ethan Coen, Holmes and Watson, in uscita nel 2018. È proprio il suo viso incontaminato dalla mentalità bigotta e pericolosamente perfida degli abitanti di quell’età dell’oro che si fa farsa, a dare un valore aggiunto al film, e a conferire un impatto dai nobili sentimenti in una pellicola che forse non lascerà il segno all’interno della storia del Cinema, ma che pur intrattiene senza alte pretese.

suburbiconSuburbicon è in programmazione al Cinema Politeama di Pavia, in Corso Cavour n° 20, per tutto il week end, fino a martedì 19 dicembre. Di seguito, nel dettaglio gli orari:

Sabato 16 dicembre: ore 18:30 – 21:00 
Domenica 17 dicembre: ore 21:00
Lunedì 18 dicembre: ore 21:00
Martedì 19 dicembre: ore 21:00

Prezzi biglietto:

Sabato 16 e domenica 17 dicembre:

Intero 7,50 €, ridotto (anche studenti università) 5,50 €;

Lunedì 18 dicembre:

Intero 6,00 €, ridotto (anche studenti università) 5,00 €;

Martedì 19 dicembre:

Intero 7,00 €, ridotto (anche studenti università) 5,00 €;

Per guardare il trailer, clicca qui

Chiara Turco

Chiara Turco nasce a Pavia il 23 agosto 1993. Frequenta il liceo scientifico "C. Golgi" di Broni (PV), diplomandosi nel 2012. Nel febbraio 2018 consegue la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Pavia. Appassionata di Cinema, diventa redattrice di Birdmen nel dicembre 2016, per poi successivamente occuparsi anche dell'ambito social network.

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