Pavia dice addio al Festival dei Saperi
di Francesco Iacona
Il Festival dei Saperi è stato per sei anni un appuntamento consueto per la città di Pavia nel mese di settembre. Ma da quest’anno non si farà più; o forse no: c’è l’idea di trasformarlo in un evento biennale, vedremo. Sta di fatto che quest’anno di certo non si terrà. Il motivo? La mancanza di soldi e il dispendioso costo dell’evento.
Il Festival è nato nel 2006 con la giunta comunale guidata da Piera Capitelli e dal 2008 è sostenuto dall’associazione “Pavia città internazionale dei saperi”, fondata dal Comune di Pavia e dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia (tra i soci sostenitori ci sono: l’Università degli Studi di Pavia, lo Iuss, la Fondazione Teatro Fraschini, il Policlinico San Matteo, l’Edisu, l’Asm, i collegi Ghislieri, Nuovo, Borromeo, Santa Caterina e altri enti). Il fine dell’associazione è quello di valorizzazione la cultura umanistica e scientifica come strumento formativo e come occasione di crescita per la comunità, con lo scopo di conferire prestigio alla città di Pavia e al suo territorio.
Il progetto legato al Festival dei Saperi, negli anni successivi, è stato portato avanti anche dalla giunta Cattaneo, senza riuscire però a ridurre gli elevati costi di realizzazione dell’evento. C’è chi ritiene che le spese effettuate dalle due giunte in questione per realizzarlo siano state faraoniche, immotivate e insostenibili.
In ogni modo, Pavia perdendo il Festival dei Saperi perde un’occasione importante per una città universitaria che per natura dovrebbe essere propensa alla promulgazione culturale.
Mi chiedo come mai Trento, Ferrara, Mantova citta` paragonabili a Pavia sono riuscite a fare del loro festival una fonte di reddito invece che di spesa e siano riuscite a valorizzare i loro centri urbani grazie alle manifestazioni annuali….chiedetelo al sindaco eh?
mi sono fatta la stessa domanda ,perché a Pavia non puo’
funzionare come ;Mantova ;Bergamo etc.
sono molto delusa